𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝘾. ⚽💙

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"Resta dove
tutto è
reciproco."











Spesso si dice che la tua vera casa non sia la tua famiglia, ma il luogo in cui cessano tutti i tuoi tentativi di fuga.
Tornare a Milano rappresentava per me, ogni volta, un tornare alla realtà, ma anche alla città che mi aveva dato i Natali. Perché, per quanto amassi viaggiare e vedere posti nuovi, Milano rimaneva l'unico luogo in cui ero capace di sentirmi a casa. Non perché era Milano, ma perché era il luogo dove vivevano tutte le persone che amavo.
Avevo una lunga lista di persone speciali che abitavano nel capoluogo lombardo, a cominciare da Margherita, Sofia, Francesco, Elisa e Vanessa, nonché i miei migliori amici. Non ero mai stata molto fortunata in amore, ma in amicizia avevo avuto tutto quello che una ragazza della mia età avrebbe mai potuto desiderare. Avevo avuto la fortuna di incontrare ragazzi puri e sinceri che, seppur molto diversi da me, erano capaci di capirmi con uno sguardo e di sollevarmi il morale ogni qualvolta fossi stata triste. Dio benedica gli amici, gli amici quelli veri, che non ti abbandonano nel momento del bisogno, ma che affrontano assieme a te la tempesta. I veri amici sono anche quelli che, dopo che sei caduta, si fanno una bella risata prima di aiutarti a rialzarti. Ed io, ritenevo di aver trovato in quei cinque ragazzi milanesi la mia seconda famiglia. Possedevamo persino un gruppo WhatsApp, all'interno del quale Francesco era l'unico ragazzo.
Volevo un mondo di bene al moro.
Ci eravamo conosciuti soltanto un anno prima, dentro un comune negozio di cosmetici. Ricordo che lui stesse cercando di acquistare un regalo di compleanno per sua sorella Sofia e, sui malgrado, non possedeva i soldi necessari per acquistare il dono più adatto alla sorella. Così, vedendolo in difficoltà, avevo deciso di aiutarlo a comprare il regalo. Dai suoi occhi, avevo percepito la sua anima buona e pura, non ancora danneggiata dalla cattiveria del mondo. Da quel giorno, Francesco mi era diventanto debitore.
Elisa e Margherita sostenevano addirittura che lui fosse innamorato di me, ma io proprio non volevo crederci!
La nostra era soltanto una bella ed intensa amicizia tra ragazzo e ragazza.
Nel corso della mia breve vita, avevo imparato che l'amicizia tra uomo e donna poteva esistere, ma soltanto in casi molto rari. Nei rapporti più stretti, spesso succedeva che uno dei due finisse per innamorarsi dell'altro, mettendo in crisi il loro rapporto d'amicizia. Non sapevo come ci si sentisse ad esser innamorate del proprio migliore amico, ma sapevo come ci si sentisse a possedere un migliore amico cotto di te. Circa un anno prima, durante il mio viaggio studio in Inghilterra, avevo conosciuto Cedric, un ragazzo dai capelli color miele che ben presto era divenuto uno dei miei migliori amici. Passavamo le nostre serate a leggere nella biblioteca dell'Istituto in cui alloggiavamo, e lui si divertiva a scrivere dolci poesie riguardo i miei occhi verdi, che da sempre lo avevano rapito. Riteneva che i miei occhi fossero una voragine che spalancava all'infinito. Cedric era senza dubbio uno dei ragazzi più dolci che avessi mai incontrato! Lui mi confessò di essere innamorato di me ed io, che non provavo per lui gli stessi sentimenti, mi vidi costretta ad accettare il suo amore. Ben presto, Cedric si accorse che mi ero fidanzata con lui soltanto per non ferire i suoi sentimenti, e non per vero amore. Tutto ciò portò la nostra splendida amicizia ad interrompersi bruscamente. Da allora, non seppi più nulla di lui. Ma mi sentivo incredibilmente in colpa nei confronti del ragazzo! Gli avevo spezzato il cuore, come tante volte avevano fatto col mio. Ma io non ero perfetta, e quello sbaglio aveva fatto parte di me. Col tempo, avevo imparato che trasformare una splendida amicizia in amore non poteva che essere un grandissimo errore. Mi capitava di pensare spesso a quanto la mia amicizia con Nicolò somigliasse più ad un sentimento più forte che effettivamente ad un legame fraterno.
Ma in fondo, sarebbe mai potuta diventare qualcosa di più? Sarei sempre rimasta con la curiosità di assaggiare il sapore delle sue labbra, del suo corpo, semplicemente di Nicolò. Tornare a Milano mi aveva fatta sentire amata come non mai, ma senza un pezzo. Quel pezzo che ormai avevo lasciato a Roma, da Nicolò. E nonostante io avessi compreso di amare Federico più di chiunque altro al mondo, le ferite che mi aveva inflitto nel tempo continuavano a bruciare sul cuore.
Non avrei dimenticato tanto facilmente la notte in cui avevo parlato a cuore aperto a Nicolò, rivelandogli aspetti di me che neanche credevo di possedere. Pensavo fermamente che io e Federico saremmo riusciti a riunirci ma, nel frattempo, avevo sperimentato dei nuovi sentimenti e acquisito consapevolezze nuove riguardo la ragazza che ero e quella che volevo diventare. Nel frattempo stavo diventando colei che volevo diventare, e non quella che tutti avrebbero voluto vedermi diventare.
Perché se c'era una cosa che avevo capito in quel lungo ed interminabile mese trascorso a Roma, era che io contavo più di qualsiasi altra cosa.
Io ero il mio primo amore, la mia prima migliore amica e, mio malgrado, anche la mia prima nemica. Ma ero anche l'unica che sarebbe sempre rimasta nel momento del bisogno. Sì, perché Karen non era poi così male come avevo creduto per tutto quel tempo. Era semplicemente una ragazza il cui cuore d'altri tempi non era stato guardato ed amato nel modo giusto. Ma che, nonostante tutto, continuava a credere nell'amore. Quello vero. Che lei continuava a sperimentare ogni giorno vedendo le meravigliose fotografie di quel ragazzo che tre mesi prima le aveva confessato tutto il suo amore. La mia vera ed unica anima gemella.
Perché Federico rimaneva la mia anima gemella nonostante le notti passate a dire "Ti amo" a Benedetta, e quelle trascorse cercando di dimenticarmi.
Rimaneva parte del mio cuore, come io ero parte del suo. Ah, l'amore e l'amicizia! Due facce della stessa medaglia. Ed io, come tutti gli esseri umani, continuavo ad aver bisogno di entrambe. Ed entrambe per me avevano dei nomi e dei cognomi. Finalmente riuscivo ad identificare i miei sentimenti mediante le persone che me li facevano provare! E per me, ragazza eternamente sola, quella era una bella vittoria. La vittoria di Karen.
Sua, e di nessun'altro!
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now