𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙇. ⚽💙

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"Non dimenticherò mai
il modo in
cui m'hai sorriso
la prima volta
che ci siamo
incontrati."













Avete presente quando siete così emozionati per un'qualcosa che vi sentite le gambe diventare gelatina?
Il respiro venire meno, la nausea salire e il battito del cuore accelerare?
Era tutto ciò che stava accadendo dentro di me in quel momento.
Mi accorsi che ogni volta che parlavo con Damiano, pensavo sempre a quando avrei rivisto Federico.
A come avrei giustificato un comportamento del genere.
E invece, quando ero con Federico, non pensavo a Damiano.
C'eravamo soltanto noi e il nostro magnifico rapporto.
Damiano era qualcuno per me, ma soltanto quando Federico non era nei paraggi.
Non riuscivo a decifrare più il mio comportamento, perlomeno mi era diventato difficile farlo da quando Federico era entrato a far parte della mia vita, già abbastanza incasinata così.
Sospirai, e cercai di sembrare rilassata.
Alla fine, Federico non avrebbe saputo della telefonata tra me e Damiano.
Ma della foto....
Prima o poi lo avrebbe scoperto.
Ed era meglio che io gliene parlassi prima.
Perché poi non avrei più potuto sistemare le cose.
Avevo odiato il comportamento di Damiano quel pomeriggio, ma alla fine si era dimostrato quello di sempre.
Aveva soltanto bisogno di calmarsi e di sbollire la rabbia.
Era sempre il solito:
una testa calda, ma con un cuore grande.

Sentii dei passi, e mi accorsi che Federico era difronte alla porta con Lorenzo.
Aprii immediatamente la porta, e corsi verso di loro sul pianerottolo.

"Fede!"
urlai io.
Corsi ad abbracciarlo.
Lo strinsi così forte che riuscii a sentire il battito implacabile del suo cuore.

"Fede, Fede! Sei tornato!
Qui è accaduto di tutto in tua assenza."
risposi io, rimanendo avvinghiata a lui.
Vedevo Lorenzo guardarci in modo strano.
Cosa voleva quel sedicenne?
Cercai di non pensarci.

"Anche tu mi sei mancata!
Anche se per poche ore...."
rispose di rimando Fede.
Già, senza di lui il mio mondo era di nuovo ripiombato nel caos.
Il suo sorriso però mi trasmetteva una tranquillità unica.

"Key, sono lieto di presentarti Lorenzo.
Lui è il mio fratellino, e ha sedici anni.
Gioca nelle giovanili della Fiorentina, e ovviamente non potrà mai eguagliare il sottoscritto."
disse ridendo.
Il fratello gli diede una gomitata.

"Comunque, quando arriva Sahara?
Hai qualche idea?"
chiese lui.

"Si, arriverà in serata.
Ma adesso entrate!"
dissi io.

I due ragazzi mi seguirono, e sentii Lorenzo bisbigliare qualcosa a Federico.

"Ma cos'è, la bella copia di Benedetta?"
chiese il ragazzino.
Federico sorrise.

"Nah, è decisamente molto meglio."
rispose lui.

Ma chi era Benedetta?
Non ne avevo la più pallida idea.
Pensai che glielo avrei chiesto dopo.

"Bene ragazzi, questa è casa mia, ma Federico l'ha già vista.
Oh, Lorenzo, piacere. Io sono Karen."
esclamai dopo.
Lorenzo mi strinse la mano diffidente.
Non capivo perché mai si comportasse così.

"Federico potresti venire un secondo in cucina? Devo farti vedere una cosa...."
vidi che Lorenzo alzò gli occhi dallo schermo del suo cellulare e sorrise malizioso al fratello.

"Ma certo!"

Federico mi seguí, e un attimo dopo eravamo entrambi seduti ai tavolini della cucina a bere il caffè.

"Volevo parlarti... di una cosa."
esordii io.
Vidi Federico deglutire sonoramente.
Forse aveva paura di ciò che avrei potuto rivelargli.

"Sentiamo."
rispose lui, pensieroso.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now