𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝘾𝙄𝙄. ⚽💙

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"Non
accettare
mai un
grammo
in meno
dell'amore
che meriti."















Con grandissima fatica, riuscii finalmente ad aprire gli occhi.
La fredda brezza della mattina milanese mi sferzò il viso, facendomi rabbrividire. Ero in quel letto d'Ospedale ormai da più di una settimana. Dentro di me, avevo provato emozioni contrastanti. Dolore, paura, delusione, sconfitta. Eppure, provavo una sorta di calma tranquilla. Quasi la certezza che nulla avrebbe più potuto scalfirmi. Col passare dei giorni, il dolore che provavo al ginocchio, alla caviglia e al polso era gradualmente diminuito. Ma quello interiore, non era diminuto affatto. Quando ero con Nicolò, però, sembrava alleviarsi anche la ferita interna che la relazione con Federico mi aveva lasciato. Aprii gli occhi, e davanti mi trovai proprio lui.
Era seduto accanto al mio letto, con il cellulare in mano. Non faceva altro che sistemarsi il ciuffo, come al suo solito.
Mi scappò una risata guardandolo.

"Ah, ma allora sei sveglia!
Lo sapevo che fingevi di dormire.
Lo sapevo. Ma tanto te ne pentirai."
esclamò lui, alzando gli occhi dallo schermo del cellulare. Io risi. Mise lo smartphone nella tasca dei pantaloni, poi mi guardò con aria di sfida.
Inutile dire che mi faceva impazzire in quel modo.

"Che stavi facendo? Scrivevi ad una delle tue affascinanti ex con le extension più lunghe di non so cosa?"
replicai io, guardando il ragazzo.
Lui trattenne una risata, poi mi guardò con aria di sfida.

"Lo vedi che sei gelosa? Non lo ammetterai mai, ma scommetto che sai nome, cognome e data di nascita di tutte le mie ex. A memoria."

"Non serve scommettere, Zaniolo, è ovvio che lo so. Le basi."
dissi io, facendo un mezzo sorriso.

"Che stalker psicopatica che sei, ed io un sottone a stare qua con te.
Senza parole."
commentò lui sarcastico, senza distogliere mai gli occhi dai miei.

"Si, sei un sottone, da te non me lo sarei mai aspettato, lo sai?"

"Stamattina ti sei svegliata bella agguerrita, eh? Io quando mi sono rotto mezza gamba non ero così, comunque."
rispose Nicolò, facendo uno dei suoi soliti sorrisetti, quelli irresistibili che detestavo e amavo allo stesso tempo.

"Ti devi spaventare, Zaniolo, io neanche con un incidente d'auto vengo stesa."

"Il mio sorriso però ti stende, e su questo siamo tutti d'accordo."
Nicolò mi guardò, ed io non seppi fare a meno di rispondere con una risata.

"Non é vero."
mugugnai io.

"Raccontane un'altra, magari più credibile della storiella in cui dici che non ti faccio nessun effetto."

Il ragazzo si sistemò il ciuffo, poi riprese il cellulare e si sedette accanto a me.

"Che egocentrico che sei."
risposi, facendo una smorfia. Nicolò rise.

"Ho motivo di esserlo."

"Non penso, una delle tue ex si è messa con un Laziale. Quindi, pensa te, ti hanno preferito un Laziale. Che caduta di stile..."

"E questo cosa c'entra con l'essere egocentrici? E comunque ci ha perso solo lei. A proposito di Laziali, stavo giusto mettendo dislike a qualche loro post su Twitter e Instagram."

"Ti brucia la sconfitta, ammettilo."
rilanciai io, mettendomi seduta sul lettino. Ormai il ginocchio non faceva più così male come agli inizi, anche se muoverlo era davvero un'impresa.

"Ma chi? A me? No, siamo nettamente superiori. E comunque gli ho fatto capire chi comanda."
replicò Nicolò. Io risi.

"Come glielo hai fatto capire?
Sei una testa calda, Nicolò. Te l'ho detto mille volte. Non sai starti fermo, dici quello che pensi in ogni occasione."

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ