𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙇𝙑. ⚽💙

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"Siamo fatti di
insicurezze e paure
e dobbiamo stare
con chi
ce le fa
passare."











Era passata ormai mezz'ora da quando io e Federico eravamo usciti di casa assieme ai nostri fratelli.
C'eravamo sistemati nel nostro solito ombrellone del Twiga, e Sahara e Lorenzo si erano messi a prendere il sole assieme.
La cosa sembrava parecchio sospetta a me e Federico, che commentavamo le loro espressioni ridendo.
Ci eravamo messi sulla sabbia a chiacchierare, come due bambini in gita al mare con i propri genitori.
Eravamo molto carini, dovevo proprio ammetterlo, e fra noi c'era un sintonia pazzesca.

"Quanto ci scommetti che questi due prima o poi si mettono assieme?"
mi sussurrò Federico ridendo.
Osservando Lorenzo e Sahara, il dubbio era venuto anche a me.
Loro dichiaravano di essere soltanto amici, ma a vederli così uniti sembravano essere qualcosa in più che semplici amici.

"Chiesa, non ti ci mettere anche tu!
Mia sorella non si metterebbe mai con Lorenzo...."
risposi io.
Federico alzò il sopracciglio.

"Stai dicendo che mio fratello è brutto?"

"No, soltanto che non è quello giusto per mia sorella."

"Sei un po' gelosa, eh?"

"Ehm...."
Lo guardai con aria colpevole.
Lui sorrise.

"Anche io lo sono molto di mia sorella Adriana. Lei ha tre anni meno di me, le sono molto legato.
Ai tempi del Liceo tutti le andavano dietro, ed io ero un po' geloso.
Però non mi sono mai messo in mezzo, ho sempre voluto la sua felicità."
disse lui.

"Hai una sorella?
Non me ne avevi mai parlato!"
dissi girandomi verso di lui.

"Si, ho una sorella. Non te l'ho mai detto? Beh, ora lo sai. Verrà qui al Forte tra qualche giorno, potreste fare amicizia..."
esclamò lui.

"Magari. Ma quindi siete tre figli?"
chiesi io.
La conversazione si stava facendo sempre più interessante.
Presi il mio succo di frutta alla pesca dallo zainetto, e mi misi a sedere vicino a Federico per ascoltare la sua risposta.

"Si, siamo tre fratelli.
Papà e mamma ci hanno fatti tutti e tre quando erano molto giovani, tipo io sono nato quando avevano sui ventisette anni. Loro hanno costruito una famiglia bella e solida, sai, una famiglia tradizionale. Non ci hanno mai fatto mancare nulla e non hanno mai spinto affinché giocassimo a calcio o altro, tutto è nato da noi.
Amo molto i miei genitori, e mi piacerebbe tanto ricreare una famiglia simile alla loro."
rispose lui.
Poi mi guardò.

"Anche a me piacerebbe.
I miei sono unitissimi, pure dopo vent'anni! E hanno tre figlie che amano alla follia. Non hanno smesso un solo giorno di guardarsi con gli occhi tipici degli innamorati, e ci hanno fatte crescere in un ambiente tranquillo e sereno.
Ovviamente i problemi ci sono e ci saranno sempre, ma le basi erano molto solide.
Già, piacerebbe anche a me."
dissi io.
Guardai Federico.
Notai che mi stava osservando da un po'.

"Che c'è?"
dissi io ridendo.

"Nulla, nulla. È che...
Lascia stare."

"Tu hai troppi segreti! Non puoi rimangiarti le cose...
Dai, cosa volevi dirmi?"
Federico si limitò a sorridermi.
Non voleva proprio rispondermi.
Odiavo quando si comportava così.

"Niente, soltanto che io vorrei davvero una famiglia come la mia.
La vorrei sul serio. Se solo riuscissi a costruire in quarto di quello che hanno i miei genitori oggi, sarei molto felice."

"Ho sempre invidiato il fatto che mio padre, nonostante giocasse a calcio e fosse molto impegnato, tenesse un sacco a noi figli e passava tantissimo tempo con noi. Ha bilanciato tutto, famiglia, amore, lavoro...
Un giorno vorrei essere anche io così.
Dico sul serio, Karen."

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now