𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓𝙓𝙓𝙄𝙓. ⚽💙

1K 49 287
                                    

"Alcune persone
fanno parte
del tuo viaggio
ma non
della tua
destinazione."














FEDERICO CHIESA'S POV:

Il vento fresco dell'alba milanese mi sferzò il viso, facendomi rabbrividire.
Stavo passeggiando mano nella mano con Benedetta, la mia fidanzata, il pensiero fisso a lei. Colei che, pochi minuti prima, avevo completamente distrutto. Colei a cui ero consapevole di aver spezzato il cuore. Non riuscivo a non pensarci. Benedetta mi aveva proposto di andare a fare colazione in un bar vicino, ed io avevo acconsentito. Mentre lei mi raccontava dei suoi progetti per il suo futuro nella moda, io annuivo con lo sguardo perso nel vuoto. Non la stavo veramente ascoltando.
Era a lei che pensavo. Benedetta se ne accorse, facendomi tornare al mondo reale. Il cameriere ci aveva appena portato i nostri cappuccini, che la mia fidanzata stava accuratamente fotografando.

"Visto che belli? Gli ho chiesto di prepararli apposta per noi.
Hanno fatto un cuore con la schiuma del cappuccino. Ti piacciono?"
esclamò lei, sorridendomi.
Io annuii, assente. Benedetta, allora, cambiò immediatamente espressione.

"Federico, sputa il rospo.
È da quando hai lasciato Karen che sei in queste condizioni pietose! Ma cosa è successo, si può sapere? Le hai detto ciò che dovevi dirle?"

Alzai gli occhi al cielo. Mi ero comportato da burattino di Benedetta.
Ancora una volta.

"Si, certo. Le ho detto tutto quello che tu mi hai detto di dirle. Ma mi sono pentito, d'accordo? Ho come la sensazione di aver combinato un pasticcio. E poi, sinceramente, ci sono andato un po' troppo pesante. Non lo so, Benni, mi sento uno schifo."

Lei fece una smorfia, poi posò la sua mano sulla mia.

"Uno schifo? Tu? Ma no! Le hai soltanto detto la verità. Tu non la ami, Federico. Mettitelo bene in testa. Lo sai bene."

"Non la amo... Conosci tu i miei sentimenti, adesso?"

"Ma ti senti? Federico, scusami tanto, tu sei fidanzato con me. Come ti passa per la testa soltanto lontanamente il pensiero di amarla? Se tu ami me, non puoi' amare lei. Più chiaro di così!
E poi, pensavo che condividessi il mio pensiero. Pensavo che anche tu volessi lasciarla in modo così netto. O no?"
replicò lei, furiosa.

"Benni, io non sono un tuo burattino.
È vero, ti amo, ma con Karen ho esagerato. Le ho detto esattamente ciò che tu volevi che le dicessi. Ma io, quelle cose, non le provo, capisci?"

"Ti ho semplicemente detto di dirle che non provavi più nulla per lei. Non è la verità?"

Sospirai. Non lo sapevo neppure io.
Quella mattina, Karen mi era apparsa la stessa ragazza di cui mi ero innamorato più di tre mesi prima.
E lasciarla andare mi aveva fatto davvero male. Ma, in cuor mio, sapevo che era meglio così per entrambi.
Eppure, non riuscivo a scrollarmi di dosso quel terribile senso di colpa che non la finiva più di tormentarmi.

"Certo, ma non volevo essere così duro con lei. Tutto qui. Benni, io e Karen ci siamo amati per tre mesi. So che potrà sembrarti poco, ma non lo è stato affatto. Ci siamo legati in modo incredibile. I nostri sentimenti reciproci sono cambiati, non sono più gli stessi, è ovvio che l'avrei lasciata comunque.
Però... Non così."

"Hai una testa pensante, Federico.
Hai una cazzo di testa! Se volevi dirle qualcosa di diverso da quello che le hai detto, potevi benissimo farlo. Non ti ho mica puntato la pistola alla tempia!
Ci mancherebbe che adesso è colpa mia. E poi ripeto, modi gentili o modi bruschi, le avresti comunque detto tutta la verità."
Benedetta era furiosa. Mi guardava, il fuoco negli occhi. La Piazza si stava riempendo sempre più di gente.
Tornai a concentrarmi su di lei.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now