𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓𝙓𝙓𝙄. ⚽💙

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🎶 AVVISO! 🎶
È consigliata la lettura del seguente capitolo sulle note della canzone
"That one that goat away" di Katy Perry. Buona lettura e buon ascolto!

"Sono stata forte per te
quando a malapena riuscivo
a sostenere il mio
stesso peso.
Ma non è servito a niente.
Nonostante questo,
ti sei preso ogni cosa
e poi sei andato via
come se non fossi
stata niente,
come se in un istante
tutto l'amore
che ci aveva uniti
non fosse mai
esistito."


















Torino. Città in cui tante etnie diverse si uniscono per formare un popolo unico nel suo genere. Non era mai stata considerata la classica città italiana. In tanti, nel tempo, l'hanno definita la Capitale Europea del Barocco, grazie alle tante costruzioni barocche presenti in città. Ampi viali con edifici bianchi hanno sempre reso Torino una città unica nel suo genere, tanto simile alla Capitale francese, Parigi. Una città meravigliosa, con una natura rimasta ancora intatta e incontaminata dal caos cittadino. La cosa che più amavo di Torino erano i suoi grandi parchi, in cui si poteva passeggiare in tutta tranquillità, respirando aria fresca e pulita. Dovevo riconoscere quanto il capoluogo piemontese fosse differente da Milano, la mia città natale. Essa era più affollata, e i grandi grattacieli dominavano il centro cittadino. Torino era veramente una bella città, all'interno della quale la qualità della vita era piuttosto alta. Eppure, passeggiando per le strade della città, non riuscivo a sentirmi a casa come avrei voluto. Nella prospettiva di una vita assieme a Federico, avrei dovuto trasferirmi sicuramente a Torino.
E frequentare l'Università nella "piccola Parigi." Ma nulla in quella città in mi era famigliare, dai grandi palazzi barocchi ai parchi immersi nel verde. I miei affetti più cari vivevano a Milano e a Roma, le città del mio cuore. Avevo sempre sognato di vivere a Roma. Probabilmente, nessun'altra ragazza avrebbe soltanto pensato di abbandonare Milano per Roma. Ma io ci avevo pensato parecchie volte, a dire il vero. Roma era la Città Eterna, una città piena di vita e di storia. Quando ci ero stata per la prima volta, mi ero ripromessa che ci avrei vissuto per il resto dei miei giorni. Non sapevo se sarei riuscita a realizzare quel sogno, ma di certo Federico era più importante. Erano questi i pensieri che affollavano la mia mente quando, quel pomeriggio, arrivai finalmente a Torino. Avrei dovuto tornare a Milano, dai miei genitori e le mie amiche, ma volevo rivedere Federico. Ne avevo bisogno, e quei giorni passati a Roma in tutta solitudine mi avevano fatto sentire ancor di più la sua mancanza.
Mi aveva scritto un paio di volte, ma sapevo che anche lui mi stava pensando. Qualcosa tra noi si era spezzato, e sicuramente lui era rimasto deluso dalla mia scelta di incontrare Nicolò di persona. Ma non mi ero pentita di quella scelta, anzi! Dovevo ammettere che con il biondo avevo proprio un rapporto strano. C'erano momenti in cui avrei voluto prenderlo a schiaffi, e altri in cui era più simile a me di quanto pensassi. Si era comportato bene nei miei confronti negli ultimi giorni, e gli sarei stata per sempre grata per ciò che aveva fatto per me quella notte in discoteca. Ma il mio parere su di lui rimaneva lo stesso. Non potevo dire di conoscerlo, perché non era così. E ai miei occhi, Nicolò Zaniolo, rimaneva sempre lo stesso, nonostante mi avesse aiutata più volte. Non riuscivo a non dare ascolto alla mia idea iniziale, né a convincermi che fosse diverso da quello che mostrava di essere. Di una cosa ero certa, però:
quella che Zaniolo mostrava era una maschera. Non era veramente così.
Non era il ragazzo duro e macho che mostrava al mondo. Era molto di più.
Ma non toccava a me scoprire quel suo mondo. Perché io amavo Federico, e non vedevo l'ora di rivederlo! Era il suo mondo che io volevo scoprire. Ero indecisa sul raccontargli o meno di ciò che la sua ex fidanzata, Benedetta Quagli, aveva tentato di fare. Volevo soltanto rivederlo, ed essere la migliore fidanzata possibile. Passare quelle ore con Nicolò mi aveva convinto ancor di più del fatto che Federico mi mancasse. Nessuno poteva sostituirlo. Nessuno. Così, raggiante, svoltai nella viuzza dove si trovava l'attico del mio fidanzato. Mi attendeva una bella serata.
Questa volta senza brutte sorprese e corteggiatori di troppo!
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now