𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓. ⚽💙

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⚠️ AVVISO! ⚠️
Nel seguente capitolo, saranno presenti contenuti a sfondo sessuale espliciti. Se questi contenuti non vi interessano o non sono di vostro gradimento, passate al capitolo successivo!

"Solo ciò che hai
a cuore ti ferisce,
solo ciò a cui tieni
ti tradisce
e il prezzo per non
provare mai dolore
è non prendere mai
nulla troppo
a cuore."























Mi sono sempre chiesta cosa ci fosse dietro al sesso, cosa ci fosse dietro a due corpi che si fondono per formarne uno solo.
Quando ero più piccola, mi rispondevo che dietro ci fosse soltanto l'ossessivo bisogno dell'uomo dell'incontro del corpo altrui.
Crescendo, ho capito che dietro esso vi era anche la voglia di fondersi completamente (anima e corpo) con la persona che si ama.
Mi ricordo tutti i pomeriggi passati a chiedermi come sarebbe stata la mia prima volta, la stessa di cui tutti a scuola parlavano.
La mia migliore amica, Elisa, si vantava di averla avuta a soli quindici anni con un suo amico di infanzia.
Avevano deciso assieme di vivere un'esperienza così unica quanto importante della loro vita.
Io, invece, pensavo semplicemente che non servisse avere fretta, perché la prima volta sarebbe stata migliore se fatta con qualcuno che mi avesse amato.
Col tempo, nella mia classe, ero diventata l'unica ad non aver avuto alcun rapporto sessuale.
Quando venivo invitata in discoteca dai miei amici, puntualmente si finiva col fare (mezzi ubriachi) il gioco "obbligo o verità".
Ovviamente, tutti si divertivano a chiedermi se fossi vergine o meno.
Puntualmente, rispondevo che non lo ero affatto, ma nessuno mi credeva.
Mentivo.
Perché a sedici anni per me rappresentava un vero disagio non aver ancora avuto un rapporto sessuale con alcun ragazzo.
Ma io, a differenza delle mie compagne, avevo ben chiara in testa una cosa:
prima dovevo trovare un ragazzo innamorato pazzo di me, e poi avrei provato quell'esperienza da cui tanto erano incuriosite le mie coetanee.
Avevo sempre creduto che il sesso non fosse amore, così come l'amore non era sesso.
Era diventato imbarazzante a diciassette anni e mezzo non aver ancora neanche aver visto un ragazzo nudo, ma avevo sempre avuto un grande senso di responsabilità.
Non mi sarei fatta sverginare dal primo che capitava in discoteca, perché volevo che la mia prima volta fosse unica e speciale, vissuta con qualcuno che mi amasse davvero.
Il tempo passó, e passò molto prima che io trovassi nuovamente il coraggio di innamorarmi di un ragazzo.
Quel ragazzo fu proprio Damiano.
Il nostro rapporto era mutato nel tempo, e lui era l'unico con cui avrei mai voluto vivere la mia prima volta.
Questo perché aveva un grande rispetto delle donne, e mi avrebbe trattata come una principessa.
Prima di essere il mio fidanzato, era anche il mio migliore amico, quindi avrebbe sopportato ogni mia lamentela e mi avrebbe coccolata come soltanto lui sapeva fare.
In effetti, persi la verginità proprio con Damiano.
Accadde il primo Maggio.
Avevamo passato un pomeriggio al parco di Piazza Adriana, in compagnia di Ethan, Thomas, Victoria e... Giorgia.
Difatti, Damiano aveva invitato anche la sua ex storica ad unirsi a noi.
Avevamo preso qualche birra e avevamo giocato a qualche stupido gioco come "obbligo o verità", distesi sul prato.
Quando era arrivato il mio turno, Victoria mi aveva chiesto se mi piacesse qualcuno.
In quel periodo vivevamo assieme a Roma, visto che io non avevo i soldi necessari per comprarmi un mio appartamento nella Capitale.
Lei sapeva quanto io amassi Damiano, e voleva farci mettere assieme a tutti i costi.
Non smisi mai di ringraziarla per quel suo gesto tanto azzardato quanto giusto, che mi portò a diventare successivamente la fidanzata di Damiano.
Io risposi che non mi piaceva nessuno, ma quando vidi che Giorgia e Damiano si erano appartati accanto ad un albero a fumare, non resistetti.
Corsi da Damiano e gli confessai ogni cosa, dal mio amore per lui alla gelosia che provavo ogni volta che lo vedevo assieme a Giorgia.
Damiano era rimasto interdetto, ma mi aveva invitata a trascorrere la notte in casa sua.
Così, ero andata in casa del cantante, dove avevamo passato la serata a chiacchierare.
Gli avevo spiegato di come fossero nati i miei sentimenti per lui, e lui mi aveva ascoltato silenziosamente.
Era un bravo ascoltatore, Damiano.
Con lui potevi passare giornate intere a parlare dei tuoi problemi, e sapevi che ti avrebbe aiutata e ascoltata senza farsi alcuno scrupolo.
Comunque, lui aveva zittito ogni mia paranoia baciandomi.
Fu il bacio più bello di tutti, appassionato e forte al punto giusto.
Ma io ero decisamente inesperta: di ragazzi in vita mia ne avevo baciati decisamente pochi, ed erano stati tutti scortesi con me.
Non avevo mai provato il brivido di un bacio che racchiudesse tanto amore e tanta passione come quello.
Comunque, cercai di rispondere nel miglior modo possibile, godendomi lo scambio amoroso con Damiano.
Il ragazzo poi aveva cominciato a prendermi in braccio, a spogliarmi, e subito ero andata in panico.
Sapevo cosa potesse comportare un bacio del genere, ma non sapevo proprio che pesci prendere.
Decisi di comportarmi nel modo più naturale possibile, anche se sapevo che probabilmente aveva fatto sesso con ragazze molto più belle ed esperte di me.
Avevo provato ad essere naturale, a lasciarmi andare, e lui non era stato troppo "duro" nei miei confronti.
Alla fine, eravamo finiti nel suo letto a coccolarci e a parlare.
Avevo raccontato a Damiano tutte le mie paure in amore, e lui le aveva zittite con diversi baci.
Mi ero sentita finalmente a casa, e il fatto di aver vissuto la mia prima volta mi entusiasmava.
Damiano era stato dolce, cauto, non mi aveva fatta sentire a disagio e mi aveva trattata come una principessa.
Lui non aveva baciato le mie cicatrici, ma era colui che mi aiutava a placare i miei attacchi di panico mattutini ed era sempre lui che mi aiutava a medicare le ferite che mi ero provocata sulle braccia.
Aveva fatto sì che superassi tutti quei traumi di cui non parlavo a nessuno, ed ero profondamente grata al ragazzo per ciò.
Raccontai qualche settimana dopo a mia madre dell'accaduto.
Lei si commosse, e non fu opprimente come le altre madri.
Non mi costrinse ad andare da un ginecologo, anche se poi alla fine io ci andai lo stesso, accompagnata da Sofia e sua madre.
Mi sentivo finalmente donna al cento per cento, libera di amare chi volevo.
Col tempo sarei sicuramente migliorata.
Tra me e Damiano vi erano stati altri rapporti sessuali col passare dei mesi, e ormai non mi imbarazzavo più.
Mi divertivo a vestirmi in modo provocante o a fare la maliziosa.
Tutto ciò non faceva che rendermi ancora più sicura di me.
Quando la storia fra me e Damiano finì, non ebbi più alcun rapporto sessuale con altri ragazzi.
Damiano era stata la mia prima volta, ed era stato sempre dolcissimo con me.
Mi faceva sentire amata e desiderata al punto giusto, senza risultare mai fuori luogo.
In fondo, avevo solo diciassette anni e mezzo ai tempi della nostra storia.
Lui ne aveva circa due e mezzo più di me.
Federico era solo il secondo ragazzo con cui intrattenevo un rapporto, ma anche lui era il mio fidanzato.
Non mi era mai capitato di fare sesso con un ragazzo con cui non intrattenessi nulla di emotivo.
E non mi sarei mai sognata di farlo!
Tenevo al mio corpo, e non mi sarei venduta a chiunque.
D'altro canto, non avevo neanche mai provato quella passione focosa di cui parlavano i libri ed i film.
Ma la dolcezza di Federico e di Damiano avevano compensato quei bisogni di ragazzina più di un ragazzo che mi avesse trattato in un modo completamente differente.
Amavo Federico, e fare l'amore con lui era così bello che lo avrei fatto per ore.
Mi faceva sentire bella, accettata, mai fuori luogo.
Succedeva che molte volte ci dimenticassimo anche delle protezioni, tanto ci sentivamo bene fra noi.
Ma lui ed io non eravamo solo lo stesso corpo, eravamo inanzitutto la stessa anima.
E questo cambiava tutto, no?
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now