The Great Flare

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Antefatto:

The Great Flare - Il Grande Brillamento

"Tutto ebbe inizio con un magnifico gioco di luci.

Lingue luminose verdi e azzurre cominciarono a rincorrersi sulla volta celeste di quella limpida sera estiva, nella più grande Aurora Boreale che chiunque sul pianeta Castor avesse mai visto.

Pollux si ergeva in cielo in tutta la sua grandezza e sembrava assistere anche lui, meravigliato. Tutti, indipendentemente da quello che stessero facendo, alzarono il viso verso quello spettacolo straordinario che nessun apparecchio tecnologico o macchinario era riuscito a prevedere.

Per qualche istante sembrò addirittura una benedizione, una recita teatrale improvvisata che la natura aveva voluto inscenare per stupire gli abitanti di quel pianeta.

Poi arrivò l'ondata.

Il vento solare investì i pianeti gemelli con una violenza senza precedenti e tutto cambiò.

Uno tsunami di calore e radiazioni di una potenza distruttiva che non lasciava scampo travolse Pollux in pieno e Castor, che si trovava in orbita dietro al gemello rispetto al Sole al momento del Brillamento, fu in parte protetto dalla massa del pianeta e dal suo campo magnetico.

Furono risparmiati solo coloro che in quel momento potevano guardare Pollux orbitare in cielo che, da allora, per i sopravvissuti prese il nome di Guardiano. Tutto ciò che si trovava al di fuori di quel "cono d'ombra" generato dall'abbraccio protettivo del pianeta gemello trovò la sua fine quella sera.

Dove non fu il calore infernale a spazzare via tutto, furono le radiazioni che in pochi mesi fecero perire ogni organismo vivente, rendendo gran parte del pianeta inabitabile.

Anche per i sopravvissuti fu difficile stabilire subito la portata di quel disastro. Un black-out totale distrusse qualsiasi tipo di apparecchio elettronico mettendo in pochi secondi in ginocchio una civiltà che aveva fondato sulla tecnologia l'intera esistenza.

Ci sarebbero voluti mesi solo per scoprire che tutto il resto del pianeta si era estinto e che il loro era l'ultimo residuo di vita rimasto.

Ci sarebbero voluti quasi un centinaio di anni per dire superata la catastrofe.

L'umanità dovette imparare a rinascere tra le ceneri di una civiltà ormai perduta e in un pianeta che non era più florido e fertile ma arido e inospitale nelle zone più fortunate e, per il resto, assolutamente radioattivo ed invivibile.

Col tempo, il ricordo di quello che era stato finì con lo sbiadirsi e rimasero solo voci tramandate che raccontavano la storia delle generazioni precedenti al Brillamento.

Nuove città furono fondate, plasmate per fronteggiare quel nuovo mondo e una nuova società nacque, le Nazioni Unite della Rinascita, basata sul triangolo commerciarle delle tre grandi metropoli simbolo del nuovo inizio: Tylhoen, la città del deserto; Jendar, la città del Mare; Urak, la città delle montagne.

Tre realtà molto diverse, legate tra loro da una simbiosi che permetteva di compensare le mancanze di una con le risorse dell'altra per preservare un delicato equilibrio che era tutto ciò che separava la razza umana dall'estinzione.

Quello che un tempo era stato dato per scontato era diventato ora un lontano miraggio; con la scomparsa della rete elettrica e di tutte le comodità legate alla tecnologia, la società era regredita ad un modello più primitivo di vita, la valuta digitale si era rivelata qualcosa di aleatorio che scomparve con i supporti al quale era strettamente legata, e il commercio tornò a basarsi su l'utilizzo della moneta e del baratto.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now