Live by the Sword, die by the Sword - II

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Le manette cominciarono a cadere con dei tonfi sordi per terra mano a mano che i ragazzi si liberavano dai loro vincoli, massaggiando i polsi doloranti. Si sfilarono anche le tuniche da detenuti che avevano utilizzato per mimetizzarsi tra i prigionieri rimanendo con indosso delle tute blu tipiche del personale meccanico e logistico del settore II. Alex raccolse le vesti e le manette, ne fece un fagotto e lo buttò nel contenitore del materiale contaminato destinato all'incenerimento. Si erano defilati alle spalle dell'edificio 48, in un punto cieco alle telecamere e lontano dall'attenzione, dove sarebbero stati a riparo da occhi indiscreti giusto il tempo necessario per cambiare i loro travestimenti e stabilire il da farsi per passare alla fase successiva. Dopo un cenno del cacciatore, Aiden cacciò dalla tasca un contenitore da cui estrasse delle piccole ricetrasmittenti a circuito chiuso utili per comunicare tra di loro senza che il canale fosse intercettato.

«Da qui ci dividiamo. Gruppi di due per non dare nell'occhio. Qualcuno dovrà venire con me per manomettere la bilancia.»

«Vengo io» rispose subito con occhi determinati Aiden ma, altrettanto rapidamente, Christal si fece avanti «No, vado io con lui. Tu resta con Nate, è più sicuro.»

Nathan allungò un braccio per circondare le spalle del ragazzino con fare protettivo e Alexander annuì convinto.

«D'accordo. Rimaniamo in comunicazione e non date nell'occhio, ma tenetevi pronti. Avremo solo una breve finestra di tempo per salire nel container dopo che avremo finito con la manomissione. Se perdiamo l'occasione, salta tutto.»

«Come facciamo a sapere quando dirigerci verso il camion? Se rimaniamo troppo tempo tutti lì nei paraggi qualcuno potrebbe insospettirsi.» Fu Daniel questa volta a parlare.

Selena doveva ancora abituarsi a vedere quel volto quasi sconosciuto. Era stata davvero brava con l'alterazione dei suoi connotati.

«Io e Christal siamo diretti in dei tunnel di manutenzione nei quali, con ogni probabilità, la ricetrasmittente non prenderà il segnale. Per cui vi comunicheremo il veicolo preciso e le tempistiche non appena saremo fuori. Dovrete farvelo bastare» chiarì subito Alexander. Se scorgere il nuovo volto di Daniel le faceva un certo effetto ancora più strano era vedere il cacciatore così serio e concentrato.

Alexander si avvicinò a Christal mostrandole sul suo WPD la mappa approssimativa dei tunnel che avrebbero dovuto attraversare per raggiungere la sala comandi del pesaggio carichi. Il loro infiltrato avrebbe dovuto svitare la grata d'accesso e poi uscire per la sua pausa fuori dalle stanze per lasciare loro il tempo di accedervi, manomettere la bilancia e svignarsela.

Mentre i due parlavano, Selena vide Aiden avvicinarsi a Alexander e tirargli la manica della tuta.

«Fa' attenzione, Lex. Ti prego» mormorò con voce bassa.

Quello gli sorrise e lo tirò a sé per un rapido abbraccio prima di scompigliargli i capelli.

«Non essere così serio, moccioso. Andrà tutto bene.»

Aiden annuì rapidamente e poi si allontanò con Nathan uscendo da quel vicoletto nascosto per avviarsi verso i piazzali da cui partivano i mezzi. Dovevano uscire scaglionati dal loro rifugio se non volevano suscitare troppa attenzione.

La ladra rimase qualche altro secondo a scrutare Christal; le aveva visto spostare lo sguardo dalla scena del saluto tra il cacciatore e il ragazzino con un urgenza un po' eccessiva, quasi come se l'avesse infastidita.

«Tocca a noi. Andiamo?» La domanda di Daniel la riscosse da quella valutazione prima che riuscisse a classificare bene cosa avesse appena visto. Annuì al giovane Baker e insieme si avviarono nella direzione opposta a quella presa da Nathan e Aiden.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now