End of the Race

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Capitolo XIX:

End of the Race – Fine della corsa

Mullon Crest, Settore IV, ore 11:45

Mreal era seduta sul bordo del sandripper con una gamba penzolante mentre guardava Nina che se ne stava stesa al sole sul cofano della vettura come una lucertola, beata e rilassata, dando l'impressione di non essere minimamente turbata dal caldo o dall'idea che fossero in attesa di entrare in azione per una delle missioni più importanti della loro vita. Scosse la testa incredula; quella donna era insopportabile, eppure, in qualche modo si era ritrovata a lavorare con lei nonostante, dopo l'episodio di vecchia Lima, si fosse ripromessa di non averci più niente a che fare.

Erano appostati nel bel mezzo del deserto, a ridosso di Mullon Crest, proprio dove terminava la galleria dalla quale il treno della linea K sarebbe sbucato di lì a pochi minuti.

Il sole era alto in cielo e le temperature vertiginose, tanto che Mreal riusciva a vedere in lontananza il riverbero del calore che emanava il terreno rendere sfocato l'orizzonte.

Avevano scelto di utilizzare il modulo ridotto del Sandripper, una versione più snella e minimale del mezzo della Resistenza che si ricavava sganciando il vano maggiore posteriore, utile solo per le lunghe percorrenze, e lasciando unicamente il muso dell'autovettura. In questa versione il Sandripper somigliava ad un piccolo pick-up compatto, con la cabina pilotaggio chiusa e la parte posteriore, progettata per i carichi, parzialmente aperta ai lati. Avevano bisogno di un mezzo non molto ingombrante ma abbastanza veloce e spazioso da poter affiancare il treno ed ospitare quanta più urakite grezza possibile. Quella era un'ottima soluzione per la loro missione ma, sfortunatamente, in quel modo non avrebbero potuto sfruttare l'ambiente isolato e refrigerato che era in grado di generare il Sandripper nella sua versione completa, cosa che voleva dire dover cuocere sotto il sole implacabile mentre aspettavano.

Mreal deglutì sentendo le goccioline di sudore scivolarle lungo il collo e i vestiti leggeri che portava sotto la tuta antiradio aderire completamente al suo corpo madido di sudore. Avrebbe voluto asciugarsi almeno l'umidità dalla fronte ma non aveva osato aprire il casco della sua divisa perché con la pelle candida che si ritrovava, se si fosse esposta direttamente ai raggi solari, si sarebbe ustionata ancora prima di vedere in lontananza il treno in arrivo.

Diamine, lei era abituata a sentire le punture d'ago del freddo sulle guance, il bruciore del ghiaccio sulla pelle, non quel caldo infernale che sembrava scioglierti dall'interno.

Guardò sull'avambraccio della sua tuta le barre di idrogeno liquido che alimentavano il sistema interno di filtraggio aria e refrigerazione, sentendo la forte tentazione di inserirne una per avere un po' di sollievo, ma si costrinse a distogliere lo sguardo con un sospiro. Le scorte erano poche e sarebbe stato più saggio conservarle per una vera emergenza.

E sauna sia. Pensò amaramente.

Gettò uno sguardo a Nathan che era seduto al posto di guida silenzioso e concentrato, visibilmente in pensiero per la missione. Aveva scelto di tenere aperto il casco della sua tuta antiradio per respirare un po'. Un velo di sudore ricopriva interamente il suo viso ma la sua pelle già abbronzata gli permetteva di sopportare meglio quelle condizioni climatiche. D'altronde lui era originario di Tylhoen, doveva esserci abituato.

Aveva le sopracciglia leggermente corrugate e labbra erano imbronciate in quella tipica espressione che assumeva quando era concentrato. Le venne da sorridere.

Erano giorni che non si rivolgevano la parola, se non per definire i dettagli della missione. Quando avevano scoperto che Storm e il cacciatore erano partiti, c'era stato un altro scontro in cui Nate aveva sostenuto di non sapere niente delle intenzioni di Christal. Inizialmente lei non gli aveva creduto, non dopo che le aveva tenuto nascosto così tanto, ma quando aveva manifestato la sua intenzione di procedere ugualmente con il colpo e lui non aveva obiettato aveva cominciato a pensare che non stesse mentendo.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now