Quiet before the Storm

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Capitolo I:

Quiet before the Storm – La quiete prima della tempesta


Tylohen, Settore IV, ore 2:11


Era notte inoltrata eppure il "Midway Trade", il locale più popolare della città, era in piena attività. Una locanda alternativa situata in un sobborgo nella zona periferica della metropoli, al confine ultimo che sanciva la fine della città di Tylohen con l'inizio del cosiddetto Deserto di Cenere. O forse la dovremmo chiamare la regione di Tylohen, dal momento che la città ormai era talmente estesa da superare di gran lunga l'ampiezza massima mai riconosciuta ad una metropoli. E così, sulla punta dell'ultima propaggine della catena montuosa che partiva dalla regione a nord di Urak e scendeva giù fino alla capitale avvolgendola con il suo braccio spigoloso, era stata costruita una piccola locanda che sarebbe stata destinata ad entrare nella storia. Un edificio scavato nella roccia ma per il resto apparentemente comune, modesto, con l'insegna al neon che aveva ormai perso la maggior parte delle lettere e un arredamento di dubbio gusto.

Quando il proprietario Calien Zurk decise di costruirlo nessuno avrebbe scommesso un rotondo su quella catapecchia; in una zona defilata come quella, normalmente qualsiasi attività sarebbe fallita in pochi mesi o, nella migliore delle ipotesi, sarebbe stata "rilevata" da qualche gang locale. Invece il Midway, come era comunemente chiamato, proprio per la sua peculiare posizione esattamente a cavallo con le mura periferiche della capitale, legalmente non era sottoposta alla giurisdizione del Governatore, per cui aveva da subito attirato un tipo di clientela poco raccomandabile che, malgrado tutto, gli fruttava enormemente. Le dinamiche secondo le quali il Governo potesse aver permesso ad un posto come quello di diventare un covo di malviventi non furono subito chiare, ma presto fu evidente che il governatore Baker aveva realizzato che avere un luogo che fungesse da ritrovo per tutta la feccia dei dintorni aveva l'incredibile utilità di tenere quest'ultima lontano da tutti gli altri locali e ritrovi più vicini al centro cittadino. Per cui era nato un accordo di non belligeranza secondo il quale le USC avrebbero permesso al Midway di svolgere la sua attività di catalizzatore di delinquenza senza ripercussioni a patto che il resto della città potesse vivere in tranquillità e che si rispettasse una sola regola: al Midway si potevano discutere affari di qualsiasi tipo e genere senza eccezione, ma non era ammessa alcuna forma di violenza. Era un territorio neutrale in cui anche i più acerrimi nemici, una volta varcata la soglia, si impegnavano a seppellire l'ascia di guerra. Poco importava che una volta usciti vi fossero risse, stragi e rappresaglie fin quando tra quelle quattro mura si rispettasse la regola. L'idea, come si può immaginare, era andata a genio a tutti, soprattutto a Zurk che si era ritrovato improvvisamente ad essere uno degli imprenditori più ricchi della città.

Infine, niente giurisdizione voleva dire nessun controllo biometrico, nessuna lettura della retina, nessun dato da inviare agli Uffici Governatoriali dove si trovavano gli archivi digitali contenenti le impronte oculari di tutti i cittadini regolamentati.

Il risultato di tutti questi fattori era che, mentre tutti gli altri locali del settore IV scattato il coprifuoco erano desolati, il "Midway" fino a notte fonda pullulava di clientela come un formicaio in piena attività brulica di formiche. Difficile dire se il Sign. Zurk avesse avuto una visione particolarmente lungimirante o se fosse stato solo incredibilmente fortunato.

La clientela del Midway poteva dirsi squisitamente eterogenea ma, nonostante l'incredibile varietà, anche un'analisi sommaria poteva permettere di dividerla in due macro gruppi.

Il primo era composto da chi veniva al locale per sballarsi; che fosse in una bottiglia di satish, tra le tette di una donna o sotto una cascata di zeest, il Midway Trade garantiva scorte abbondanti di tutto ciò, senza limiti di tempo, di quantità o anche solo di decenza. D'altronde, il bello di frequentare un locale malfamato era che difficilmente avresti incontrato qualcuno nella posizione di poterti giudicare.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now