One problem at a time

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Capitolo XXX

One Problem at a Time - Un problema alla volta

«Prendo questa» disse Selena facendo passare ancora una volta le dita tra la chioma della splendida pelliccia color ruggine che stava ammirando.

Il negoziante della bottega di pellame -in cui si erano fermati per comprare dei vestiti adatti alla loro permanenza a Urak- si avvicinò con le mani congiunte e il volto compiaciuto. Era un signore cicciottello e stempiato, vistosamente effeminato e con degli occhialetti da donna poggiati troppo in giù sul naso largo.

«Ottima scelta, signorina! Avrei scommesso da subito che il suo fosse un occhio raffinato.»

Prese la pelliccia dallo scaffale e se la girò tra le mani per mostrargliela nella sua interezza.

«Puro bisonte rosso di Rim. Non c'è capo che possa tenerla più al caldo in tutte le terre abitate, con questo stile poi!» esclamò soddisfatto. Subito dopo, però, le labbra insolitamente carnose si corrucciarono e le sopracciglia folte si inarcarono verso l'interno in una comica collinetta, mentre assumeva quell'espressine costernata.

«Tuttavia, perdoni la mia impertinenza, ma sono costretto a informarvi che questo è l'articolo più costoso che abbiamo in negozio. Sono tempi duri e voglio solo assicurarmi che disponiate dei rotondi necessari.»

Selena -dopo aver sentito Daniel sospirare annoiato dietro di lei- sorrise sbarazzina al curioso omaccione.

«Oh, capisco. Ma non deve preoccuparsi, ci penserà lui a saldare il conto» fece indicando con un pollice il ragazzo alle sue spalle che se ne era stato fino a quel momento silenzioso e di cattivo umore in attesa che la ragazza si decidesse a scegliere cosa acquistare. A quel punto l'uomo si avvicinò al giovane Baker scrutandolo dal basso, in parte incuriosito, in parte per accertarsi che ne avesse davvero la disponibilità economica.

Daniel fece controvoglia un sorrisetto di circostanza. «Certo, nessuno problema» mormorò.

A quel punto il sorriso tornò smagliante sul volto dell'uomo.

«Perfetto. Meraviglioso!» esclamò, probabilmente entusiasta di aver incassato in un unico colpo l'ammontare di un'intera pentade di lavoro.

Si voltò per tornare al bancone e sulla via del ritorno si avvicinò all'orecchio di Selena con fare ammiccante.

«Bello e anche ricco. Vedo che il suo buon gusto non si limita solo all'abbigliamento, signorina» le bisbigliò non così tanto discretamente e le rifilò un occhiolino goliardico mentre il petto grasso veniva scosso da una risatina esilarante.

Avresti dovuto vederlo prima.

Pensò tra sé e sé Selena. Sebbene i suoi lineamenti fossero ancora piacevoli anche dopo le alterazioni che aveva apportato, non reggevano il confronto con l'aspetto originario. E le venne naturale riportare alla mente la sera in cui aveva incontrato per la prima volta Daniel al Blackout, con i capelli neri spettinati e sbarazzini, le luci stroboscopiche che donavano quella curiosa sfumatura viola ai suoi occhi e la camicia aperta quel tanto che bastava da lasciare intravedere la linea definita del collo e del petto. Non poteva negare che, per quanto viziato e insopportabile, fosse stato un gran bel vedere e si costrinse a fermarsi nel rivangare quei ricordi perché il pensiero di quello che era successo dopo le fece infiammare il petto, questa volta non di rabbia.

Il negoziante si offrì di aiutarla a indossare il capo che aveva così minuziosamente scelto per vedere come le stava. Selena lo fece senza farsi pregare e si esibì in un paio di giravolte per deliziare gli spettatori.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now