Loose Dogs - II

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Parte II:

Il Generale aveva dimostrato una fiducia in lei inaspettata incaricandola di scegliere gli altri due membri del team e Mreal avrebbe apprezzato ricevere quella stessa fiducia anche da sua madre mentre lei, come al solito, si era limitata ad imporle le sue condizioni. Non vedeva il punto di portare con sé Nathan quando invece avrebbe potuto scegliere per la sua squadra due Assaltatori, cosa che l'avrebbe resa di sicuro più tranquilla considerando il tipo di missione a cui andavano in contro. Il ragazzo era in gamba ma la sua migliore qualità, in quanto Stratega, era stordire le persone con fiumi di parole e, francamente, non era sicura che quella sua parlantina sarebbe stata utile in quell'occasione. O forse, questo era solo quello che cercava di ripetersi per non ammettere che l'idea che Nathan sarebbe stato con lei per tutto il viaggio la destabilizzava. Si conoscevano da anni ormai, da quando la mamma lo aveva preso come suo pupillo, e tra di loro c'era sempre stato uno strano rapporto, una, non poi così sottesa, attrazione che era culminata proprio due settimane prima in un bacio inaspettato e carico di imbarazzo, che aveva avuto l'unico risultato di creare una situazione di freddo tra i due che durava da allora. Al di là dell'evidente disagio che la cosa avrebbe creato, il timore della ragazza era che l'essere costretti a passare tutto quel tempo insieme avrebbe riportato a galla delle sensazioni che di sicuro non potevano contribuire a rimanere concentrati sull'obiettivo.

Era sommersa nei suoi pensieri quando, nel corridoio che portava alla sala centrale, fu intercettata da una ragazza dai capelli castani e mossi, tenuti insieme da una coda bassa.

«Quando si parte, tenente?» disse questa sottolineando il grado con voce ostile, come se non pensasse che quell'incarico le si addicesse.

Mreal si ridestò e la guardò torva, avendo già capito dove voleva arrivare.

«A breve e si dà il caso che non possa perdere tempo con te, devo ancora scegliere l'ultimo membro della squadra» rispose in tono eloquente.

«Beh, il caso vuole che tu l'abbia appena trovato» disse lei allargando le braccia con un ghigno sulla faccia.

«Non pensarci neanche, Nina» sospirò Mreal infastidita.

La ragazza era l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare in quel momento, figuriamoci portarla con sé nella missione.

«Oh sì, invece. Dopotutto, mi sembra che tu mi debba ancora un favore.»

«Cosa?» sbottò l'altra girandosi verso di lei.

«Nina i tuoi trucchetti sono inutili, non ti porterei con me in questa missione neanche se fossi l'ultima persona rimasta sul pianeta.»

«Credo che sarò costretta a riferire a Ryker della tua bravata nell'ultima spedizione a vecchia Lima» sentenziò guardandola con sfida.

Mreal digrignò i denti e socchiuse gli occhi, fulminandola. Sapeva che sarebbe arrivato il momento in cui Nina gli avrebbe fatto scontare quella storia e, come al solito, quella strega aveva trovato il tempismo perfetto per farlo. Avrebbe volentieri ignorato quella minaccia se non avesse saputo per certo che lo avrebbe fatto davvero. Dopo l'orgoglio che aveva provato poco prima, quando il comandante Ryker l'aveva designata per l'incarico, la sola idea di poter essere declassata per demerito se quell'episodio fosse venuto a galla, le mandò un brivido lungo la schiena.

Rimuginò furiosa per qualche altro istante poi sbottò:

«D'accordo, fatti trovare nella sala proiezioni tra dieci minuti.»

Vide l'insopportabile soddisfazione negli occhi di Nina e si voltò per non dover assistere ulteriormente a quello spettacolo.

«E prega di non farmi pentire di questa decisione» borbottò a denti stretti mentre si allontanava.

Rizomata - RisonanzaWhere stories live. Discover now