Stasis - II

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Parte II:

Grazie alla medicazione di Aiden riuscì a riposare un paio di ore quella notte, ma stranamente i suoi sogni furono tormentati da immagini di teschi bianchi dagli occhi neri come la pece e da fiumi di sangue. Si alzò sentendo un vociare provenire dal salone e trovò Alexander ed Aiden già in piedi intenti a preparare la colazione. Un odore delizioso raggiunse le sue narici e il suo stomaco cominciò a brontolare violentemente ricordandole che erano giorni che non faceva un pasto decente, e si rimproverò pensando a quanto la cosa dovesse averla indebolita. Non appena si sedette al tavolo, ancora intronata, un piatto fumante scivolò davanti a lei e alzando lo sguardo vide il cacciatore che la guardava soddisfatto, poi le schioccò un occhiolino e tornò ai fornelli. Aiden le fu subito vicino con un' esuberanza che Christal non poté che trovare fastidiosa a quell'ora.

«Quelle di Alex sono di sicuro le migliori uova strapazzate di tutte le Nazioni Unite della Rinascita» disse guardandola mentre si accingeva a iniziare il suo pasto, e lei vide l'uomo alzare una mano armata di paletta come per confermare quell' affermazione.

Fecero colazione piuttosto velocemente e Christal si ritrovò a doversi contenere per non divorare anche il piatto. La tempesta aveva lasciato posto a un cielo limpido e terso, per cui la ragazza uscì per portare a termine delle commissioni e dei preparativi per quella sera.

Quando dopo un'oretta scarsa tornò a casa con in mano il borsone che conteneva il suo bottino, trovò i due in piena attività. Alexander stava utilizzando un supporto metallico come sbarra per le trazioni mentre Aiden era seduto al tavolo con il suo zaino aperto e, sparsi difronte a lui, c'erano tutta una serie di componenti di vario tipo. Il suo WPD proiettava una lista di progetti e di schizzi che il giovane Mastring stava scorrendo febbrilmente. Christal non poté evitare di avvicinarsi e osservarlo mentre era così immerso nel suo lavoro e le sue labbra si schiusero leggermente mentre dentro di lei si faceva largo la consapevolezza che tutti quegli schemi che vedeva scorrere erano progetti ideati da Aiden.

Sentì un sbuffo di aria calda e si accorse che Alexander si era avvicinato, ancora sudato e accaldato per l'allenamento. Il sudore gli imperlava la fronte e il busto coprendoli di goccioline e il viso era arrosato come se fosse stato troppo tempo al sole.

«Quando comincia a lavorare è sempre così» ansimò indicando con un gesto Aiden. Non appena il ragazzino si concentrò sui componenti che erano posizionati sul tavolo cominciando ad armeggiarvi, Christal allungò la mano e iniziò a scorrere lei stessa tra i file, non preoccupandosi minimamente se ad Aiden potesse dar fastidio; d'altronde il ragazzino pareva talmente assorto che a malapena ci avrebbe fatto caso.

Non era un' esperta, ma lavorare per molto tempo con un Mastring le aveva permesso di sviluppare una conoscenza minima della materia che le permetteva quanto meno di capire di che cosa si trattasse. Fu grazie a questo che si fermò ad analizzare un progetto in particolare.

«Questo cos'è?» mormorò assorta cercando di codificare qualcosa.

Aiden alzò la testa dal tavolo e la guardò come se si fosse accorto per la prima che era dietro di lui. Strizzò gli occhi per focalizzare a cosa la ragazza si riferisse.

«Ah, è solo un'idea che avevo sulla modulazione del flusso di energia UK-13» disse con un gesto noncurante.

Christal annuì piano, pensierosa.

«Modulare vuol dire anche interrompere?» domandò poi.

«Certo» mormorò Aiden, di nuovo assorto nel suo lavoro.

La ragazza emise un verso sorpreso. «Stai dicendo che potresti essere in grado di interrompere il flusso continuo delle barriere?» chiese incredula di come i due stessero trattando con sufficienza quella che sarebbe stata una scoperta determinante.

Rizomata - RisonanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora