The Road to Oblivion

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Capitolo XXIX

The Road to Oblivion  – La strada per l'Oblio


«Ci stanno mettendo più del previsto. Qualcosa non va.»

Attraverso le ricetrasmittenti si sentì chiaramente il sospiro preoccupato di Aiden in risposta alle parole di Nate.

«Cerchiamo di mantenere la calma, non mi sembra ancora il momento di allarmarsi» rispose Selena pacata, nonostante anche lei gettasse occhiate frequenti alla grata dalla quale sarebbero dovuti sbucare Christal e Alex.

Erano in punti opposti del piazzale, ognuno intento a fingersi impegnato in qualche mansione, ma abbastanza vicini da tenere sott'occhio l'autoarticolato prossimo alla partenza. I vari vagoni venivano caricati separatamente e poi issati, dopo essere stati pesati, sui vari segmenti del camion. Per la maggior parte erano già stati sigillati ma almeno un paio avevano i portelloni ancora aperti con diversi membri del personale che caricavano la marce con l'ausilio di muletti e droni.

«Nathan ha ragione. Dobbiamo prepararci all'evenienza di salire senza di loro.»

«Cosa?!» esclamò Aiden.

«Non ho detto questo» bisbigliò sulla difensiva lo Stratega.

«Non ti facevo così risoluto e spietato, giovane Baker» lo canzonò Selena gettandogli un'occhiata laterale.

«Avete sentito il cacciatore, se perdiamo questa occasione è finita. Non posso permettermelo.»

«C-..Container....Ome-...ga» La voce di Christal giunse alle loro orecchie gracchiante prima che la conversazione potesse continuare e, sebbene fosse disturbata, a nessuno sfuggì l'informazione che trasmetteva.

Selena e Daniel si voltarono individuando il loro obiettivo e lentamente cominciarono a farsi strada attraverso il piazzale.

~

Christal espirò forte per scrollarsi di dosso quelle parole, per liberarsi di quella sensazione e del maldetto ricordo di Aiden che affondava il viso sul petto di Alexander quando si erano salutati. Scosse la testa con furia e serrò i pugni in un grugnito, poi, prese la rincorsa dando una spallata decisa a una sporgenza acuminata di roccia.

Sul braccio le si aprì un taglio traversale frastagliato e irregolare, non proprio il meglio che poteva fare, ma se lo sarebbe fatta bastare. Sgusciò fuori dalla galleria cercando di annichilire i suoi pensieri e di concentrarsi solo sulla missione. Doveva muoversi.

Sperò vivamente che fosse ancora in tempo e che gli altri fossero pronti.

«Container Omega. Ora» annunciò non appena fu fuori e la ricetrasmittente ebbe riacquistato il segnale.

Fu estremamente lieta del fatto che, percepita l'urgenza, nessuno avesse chiesto informazioni sulla riuscita dell'operazione. Si ricompose un minimo e si fece strada verso il container avendo cura di non incrociare troppo da vicino il personale che sgambettava indaffarato per la piazzola di carico.

«Datevi una mossa, a momenti passeranno a sigillare il carico.»

La ragazza aumentò il passo quanto più poté senza dare nell'occhio e, svoltato l'angolo di un edificio, finalmente intravide la sua meta. Scorse i quattro, già acquattati all'ingresso dell'enorme vagone, che le facevano segno di dirigersi verso di loro. L'ultimo tratto lo percorse correndo, incurante del rischio e tenendosi il braccio ferito con la mano opposta.

Selena si sporse per tirarla dentro a riparo da occhi indiscreti e la squadrò per controllare le ferite.

«Alexander dov'è?» la domanda di Aiden arrivò subito, tanto attesa quanto dolorosa.

Rizomata - RisonanzaKde žijí příběhy. Začni objevovat