Capitolo 11

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Arrivati a scuola, tutti gli sguardi erano su di noi.
Erik mi venne incontro, mi abbracciò forte e mi chiese ''come stai?''.
''Meglio, ma che succede?'' mi guardai intorno preoccupata.
Eravamo circondati da sguardi e sussurri.
''La voce si è sparsa in tutta la scuola. Tutti sanno che cosa è successo'' disse sussurrando.
''Merda'' feci un sospiro e mi diressi verso l'entrata pronta ad affrontare chiunque.

Andai in classe, sempre con Erik e Tayler di fianco a me.
Erano lì entrambe: ricoperte di trucco, mezze nude e con quei dannati trampoli. Le solite puttane.
''Che cazzo di problemi avete? Vi rendete conto di ciò che mi stavate facendo?'' urlai facendo girare tutti.
Ma non mi interessava più di tanto, ormai lo sapeva qualunque essere vivente in grado di respirare.
''Calmati, bimba, non ti avrebbe fatto nulla, era solo per fatti un po' paura'' fece spallucce guardandosi le unghie.
''Non ci posso credere, siete due psicopatiche! Io quelle unghie te le stacco e te le infilo negli occhi'' sbraitai. Mi si riempirono gli occhi di le lacrime ma non cedetti ''siete due fottute zoccole!''.
''Non ti permettere'' Allyson si alzò in piedi seguita da Sharonm
''Sennò che mi fai? Cerchi di farmi violentare di nuovo?'' la sfidai.
''Potrebbe essere'' rispose con un ghigno.
"Ma che ti ho fatto di male?" chiesi esausta.
"Vuoi prenderti il mio ragazzo e non te lo permetterò".
"Io non voglio prenderti proprio nulla. Non voglio niente di tuo e non mi interessa di lui, proprio per niente" sentii un nodo in gola.
<<Bugia. No, verità. Non mi importa nulla di lui, lo odio. Convinta tu.>>
"E, anche se fosse? C'era bisogno di farmi quasi violentare? Ma dai" urlai alzando le braccia al cielo.
"Lui è mio. Osa solo toccarlo e ti faccio pentire di essere nata" ringhiò contro il mio viso.
''Non mi fai paura, sei solo una puttanella da quattro soldi. Ricordati le mie parole. Questa è una guerra e la vincerò io" la guardai dritto negli occhi.
Vidi il terrore nei suoi occhi mentre i miei erano pieni di lacrime.
Uscii dalla classe e andai in bagno.
Chiusi la porta del bagno e potei tirare fuori quelle lacrime causate dal nervoso che tanto avevo trattenuto. Avevo uno stress addosso e un'adrenalina che mi stava distruggendo.

Dopo essermi ripresa tornai in classe e sentii Tayler urlare.
"Devi dimenticarti di me. Non so nemmeno come io abbia fatto a stare con te tutti questi mesi. Sei solo una puttana. Ne hai fatte molte e ti ho sempre tirato fuori, ma sta volta hai superato davvero il limite della decenza" sbraitò.
"Amore, no, io ti amo. Volevo solo farle un po' paura così che ti stesse lontano" piagnucolò Allyson.
"Come ha detto lei non ce n'era bisogno dato che a me non interessa nulla di lei e a lei non importa di me. Siamo e saremo solo compagni di classe. Ma tu hai il cervello troppo piccolo per poterlo capire" sbottò.
Sentii una morsa allo stomaco.
<<Ti fa male il fatto che abbia detto quelle cose. No, affatto.>>
"Ti prego, scusami. Io ti amo" piagnucò ancora.
"No, tu non mi ami. Tu ami la popolarità, i soldi e te stessa. Devi andare a fanculo. Dimenticati di me" disse secco.

Sorrisi involontariamente ed entrai come se nulla fosse successo. Erik mi abbracciò subito mentre Tayler rimase indifferente. Non capivo, la notte precedente era stato così dolce, anche al mattino, oppure in quel momento in cui mi aveva involontariamente difesa. Ora era indifferente.
"Lunatico" pensi tra me e me alzando le spalle.

***

Passai tutta la gionata con loro due, non volevamo lasciarmi da sola.
Era piuttosto strano. Io, una nana brutta di un metro e sessantaquattro, tra due ragazzi bellissimi alti più di uno e ottanta. Non scherzo quando dico che sembravano due guardie del corpo e nemmeno quando dico che tutte le ragazze della scuola mi lanciavano occhiataccie che non promettevano niente di buono. Del resto le capivo, i due ragazzi più popolari della scuola stavano con la ragazza più orribile del mondo. Un controsenso.

Nonostante la sua freddezza, Tayler rimase sempre con me.
<<Forse si sentirà in colpa. Parlargli. Perché dovrei? Per chiarire i tuoi dubbi, forse? Okay, ci vado, rompipalle.>>
''Tayler, so che stai con me solo perché ti senti in colpa, ma se non vuoi non sei obbligato'' sputai senza respirare.
''Lo faccio perché mi sono affezionato a te e non mi piace vederti così'' rispose senza far trapelare troppe emozioni.
''Sei più freddo di un ghiacciolo, però'' dissi timidamente.
Alzò le spalle in modo strafottente.
''Che cazzo di problemi hai?'' sbottai infastidita.
''Nulla, lasciami in pace e basta'' urlò a sua volta.
"Sei un lunatico di merda" dissi superandolo.

***

Tornata a casa mi buttai sul letto esausta.
I pensieri iniziarono ad invadermi la testa, come al mio solito.
Con Cry, non avevo ancora chiarito ma, a causa del comportamento di Tayler e del bell'avveniento, non avevo le forze di farlo.
Dopo la piacevole chiacchierata non ci eravamo più rivolti la parola e io ero confusa come non mai. Non capivo che cosa fosse Tayler Walker per me o cosa fossi io per lui.

Un'ora dopo mi chiamò Crystal. Chiarimmo, per fortuna, ma non sapeva nulla dell'accaduto e mi sentivo terribilmente in colpa.

Tayler nel frattempo era sempre lì a riempirmi di dubbi che mi fecero bagnare gli occhi.
"Che diavolo mi prende? Perché mi importa così tanto di lui? È sempre lo stesso Tayler che ho odiato da primo momento in cui l'ho visto" dissi tra me e me.
Ma nemmeno io ne ero molto convinta. Non era lo stesso Tayler. Si, era lui, ma io lo vedevo con un occhio diverso e non ne capivo il dannatissimo motivo.

Mi attirava come una calamita, e questo non potevo negarlo. Mi piaceva ed era un bel ragazzo, e non potevo negare nemmeno questo.
Non c'è nient'altro, cercai di convincermi.

Ma allora perché avevo sentito quella morsa allo stomaco quando aveva detto che eravamo e saremmo stati solo compagni di classe? Perché mi ero sentita male? Perché quella notte avevo dormito così bene con lui? Perché Tayler Walker mi stava incasinando così tanto?

Spero che ci piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora