Capitolo 83

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''Questo vestito costa più di te'' starnazzò Allyson.
Feci un cenno con la testa verso l'entrata della discoteca a Erik. Capì e prese Crystal per mano allontanandosi.
''Me la pagherai'' urlò ancora ''Hai perso la lingua? Non ribatti più?''
''Allyson, smettila, cazzo'' urlai ''Non l'ho fatto apposta, okay? Smettila di fare la bambina''
''Costava più di te'' ripeté.
''Me l'hai già detto. Smettila. Si lava quella merda. Te la pago io la tintoria, va bene?"' dissi esasperata e mi girai.
''Aspetta un attimo'' disse prendendomi il braccio.
''Mollami'' ringhiai minacciosamente guardando prima la sua presa e poi i suoi occhi.
''Mollami ho detto'' urlai.
Mi tirò uno schiaffo.
Merda se bruciò.
Vidi Tayler scattare e gli feci un cenno con la mano come per dirgli di fermarsi. Quella era l'occasione giusta per fargliela pagare di tutto il dolore che mi aveva causato. Che aveva causato a me, a Tayler, a Crystal.
Scoppiai in una risata fragorosa, le feci paura e si staccò guardandomi terrorizzata.
Non esagero se dico che potevo essere impossessata dal diavolo.
Gli occhi erano infuocati, le mani mi prudevano, la mia risata era sempre più forte, l'adrenalina iniziava a scorrere velocemente nelle mie vene. Troppo velocemente.

''Considerati morta, biondina'' le sussurrai minacciosamente.
''Aiut...'' cercò di urlare ma il mio pugno le fece chiudere quella boccaccia.
Mi buttai sopra di lei e continuai a prenderla a pugni.
Le nocche iniziarono ad arrossarsi ma non avevo intenzione di fermarmi.
Sentii delle sirene e Tayler urlare il mio nome.
''Merda'' imprecai sottovoce ''Devi uscire dalla mia vita, okay? Spero che dopo questa sera finalmente ti sia entrato in quella testolina vuota''
Le sputai affianco e andai da Tayler.
''Sei nei cazzi, piccola'' sussurrò sotto il suono delle sirene.
''Forse no'' sorrisi, l'adrenalina mi aveva dato alla testa.
''Che vuoi fare?'' mi chiese con un ghigno.
''Lo sai bene. Accendi la macchina'' corsi dentro il locale cercando Crystal e Erik.
Dopo quella che sembrò un'eternità di paura, finalmente li vidi e li raggiunsi.

''Dovete essere pronti a correre come non mai. Vi spiegherò dopo" annaspai "Correte'' urlai dopo.
Io uscii dalle porte dei bagni dove mi aspettava una Allyson messa piuttosto male.
Mi avvicinai a lei che mi guardò terrorizzata. Era seduta a terra, con la schiena appoggiata al muro e io mi abbassai lentamente fino a raggiungere la sua altezza.
''Come stai, Allyson? Ti avviso, prova solo a dire il mio nome o qualunque cosa che faccia arrivare a me e la prossima volta ti ammazzerò del tutto, così non potrai dire nulla. Buonanotte, cara. Magari vengo a trovarti all'ospedale domani mattina'' minacciai con un ghigno.
Corsi via ridendo come non mai.
Sembravo una psicopatica.
Vidi dei fari lampeggiare e capii che si trattasse di Tayler che qualche volta usava la sua intelligenza.
Se solo avessi saputo che quel gesto era nato dopo anni e anni di fughe simili, avrei evitato quel pensiero. Ma questa è un'altra storia.
Mi catapultai letteralmente in macchina.
''Distruggi quell'acceleratore'' urlai ridendo.
Partimmo a tutta velocità.
Solo vedere Erik, Crystal e Tayler ridere così tanto, valeva la pena anche di farmi settimane in prigione.

Mi sentivo viva come non mai.

Entrammo a casa ridendo ancora.
Ci buttammo sul divano e Crystal chiese: ''Non hai paura?''
Le era passata la sbronza, o almeno quasi.
''Di cosa?''
''Che tu finisca in prigione. L'hai quasi ammazzata'' disse preoccupata.
''Perchè ci ho messo così tanto a raggiungervi? Una piccola minaccia fa sempre bene alle persone. Sai, per evitare che facciano cose di cui si potrebbero pentire''
"Aspetta, dopo quel casino, hai avuto il coraggio di minacciarla? Ti rendi conto che c'erano tre macchine della polizia e un'ambulanza?'' continuò Erik a occhi sbarrati.
Guardai Tayler e scoppiammo a ridere.
"Sinceramente ragazzi, io mi aspettavo che la uccidesse, sono rimasto piuttosto deluso'' disse tra le risate ''Dovevate vederla. Sembrava un lottatore di sumo. Le ha sferrato un destro che l'ha stesa a terra, si è buttata sopra di lei e ha continuato a prenderla a pugni. Io cercavo di trattenere le risate invano" mi guardò orgoglioso.
"Perché non l'hai fermata?" chiese Crystal arrabbiata.
"Beh, la cara Allyson le ha tirato uno schiaffo. È stata una vendetta personale di Emily, per lo schiaffo e per tutto il resto. Insomma, se lo meritava''
Se solo avesse provato a fermarmi, non so che cosa avrei fatto. Sapeva che sarei finita nei guai, ma mi ha lasciato fare. E' rimato lì nel caso le cose si fossero peggiorate, ma è rimasto fermo a ridersela. In quel momento mi veniva solo di dirgli che lo amavo.

***

Andammo a dormire. Erano le tre del mattino ed eravamo distrutti. Io più di tutti, devo dire la verità.
''Come stai?" mi chiese Tayler mentre si levava la maglietta.
''Bene. Ceh, sono stanca e mi fanno male le nocche. Ma finalmente mi sento viva'' dissi sinceramente.
''Domani ti sarà passato tutto''
''Guai chi mi sveglia prima delle undici'' minacciai.
''Tranquilla, fino a mezzogiorno sono innocuo. Il problema è dopo'' sorrise in modo pervertito.
Mi prese i fianchi tra le mani e mi strinse a se mentre io poggiavo le mani sul suo petto. Il suo cuore batteva regolarmente, mi trasmetteva calma e oace.
''Non sai quanto ti amo, piccola'' sussurrò tra i miei capelli.
''Ti amo anche io, Tayler'' lo baciai allacciando le braccia dietro il suo collo.

***

Era mattina -c'era già una lieve luce - e io non avevo dormito praticamente per niente. Il mio cervello continuava a elaborare pensieri su pensieri.
Tayler mi cingeva la vita con il braccio, il suo fiato caldo e leggero andava sul mio collo facendomi venire i brividi.
Nonostante ciò avevo freddo, un freddo dentro mischiato a paura. Mi girai verso di lui cercando di non farlo svegliare, ma fallii.
''Mh'' mugugnò.

Dopo un'attimo di esitazione, mi accoccolai al suo corpo, incastrando perfettamente la testa alla sua ascella.Detto così può far ridere, ma adoravo quella "postazione".

Una lacrima scendette lentamente, cercai di fermarla ma ormai aveva raggiunto la pelle di Tayler che si alzò di colpo, portandomi con sè.
Le coperte gli scivolarono dal corpo lasciando i suoi perfetti muscoli alla mia vista un po' appannata.
''Che succede, piccola?'' mi scrutò preoccupato.
''Non lo so. Non ho dormito tutta la notte, notte per modo di dire, e ora mi viene da piangere. E, merda, non ne so nemmeno il motivo. Non so che mi prende" sussurrai.
''Shh, vieni qui, è tutto okay. Ci sono io qui. Supereremo insieme tutto, te lo prometto'' mi abbracciò e si sdraiò portandomi con se.
''Sono terribilmente confusa. O forse sono solo una incasinata del cazzo'' sussurrai.
Tayler mi abbracciò più forte.
Voleva salvarmi, ma nessuno poteva farlo. Nessuno ci sarebbe mai riuscito. Ero troppo incasinata.
Ero un vaso distrutto in così tanti piccoli pezzi che erano impossibili da incollare uno all'altro e io mi ero arresa all'idea di metterli in un sacchetto e lasciarli lì: schifosamente incasinati.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now