Capitolo 52

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L'ora iniziò in un silenzio tombale - se non le risate patetiche di Tayler e Allyson - tanto che la prof di chimica rimase sconvolta dato che mai aveva visto la nostra classe così silenziosa.
Eravamo conosciuti come "la classe peggiore della scuola", anche dagli altri studenti stessi.

Io ero sola. Non solo di banco, ma anche nel mondo. Avevo trattato di merda Erik, avevo litigato con Tayler, Crystal era sparita nel nulla e Chloe non era venuta a scuola.
Poggiai i piedi sulla sedia, misi le cuffie - conoscevo un bel modo per nasconderle dopo due anni -, la mente altrove e gli occhi persi.
«Un giorno ti sgameranno le cuffie. Vedremo»
Ormai la mia unica compagnia era la mia coscienza che non aspettava altro che rompermi i coglioni.

***

All'intervallo vidi Tayler parlare con Erik, mentre entrambi mi fissavano insistentemente.
Avevo un mal di testa incredibile e ciò mi rendeva ancora più irascibile.
«Grande errore, grandissimo errore. Ora sono cazzi vostri. Dio, mi conosci meglio tu di quanto io conosca me stessa. Sono la tua coscienza, ricordi? Ah, già.»
Mi avvicinai a loro col fumo che mi usciva dalle orecchie.
Non solo quell'idiota mi aveva messo le corna con Allyson, ma aveva pure il coraggio di guardarmi. Ma si può?
''Walker, tu non devi nemmeno guardarmi per sbaglio per il resto dei tuoi giorni, ti è chiaro?" ringhiai cattiva.
"E tu..." mi girai un poco tanto per guardare negli occhi Erik "Non so se l'hai capito, ma è una giornata di merda, quindi, Erik, porta via sto coglione e, ti prego, non fallo avvicinare a me se non vuoi che il tuo caro amico si trovi senza un testicolo" dissi a denti stretti e me ne andai senza lasciare loro il tempo di rispondere e nemmeno di metabolizzare le mie parole.

Passai le successive due ore a contare i minuti e, troppo lentamente, arrivò il secondo intervallo. Uscii dalla scuola e mi sedetti sul muretto, con le lacrime agli occhi e con la musica che mi spaccava i timpani.

Mi guardai le nocche. Erano rosse e viola per il livido e già si stava formando la crosticina. Gli occhi mi bruciavano terribilmente tanto.

Furono troppi pochi i dieci minuti che ebbi per metabolizzare le idee e ritornai in classe con lo stesso casino che avevo poco prima.
Non avevo risolto nulla, forse avevo solo peggiorato la situazione. Forse aveva ragione Crystal quando diceva che io, quando stavo male, non dovevo mai soffermarmi a pensare o ero fottuta.

Come se non mi bastasse il mal di testa lacinante, mi ritrovai al mio posto, contro il muro a cui mi appoggiavo sempre io, Tayler Walker in tutta la sua sfacciata spavalderia.
Che diavolo ci faceva lì? Come cazzo di permetteva di sedersi al mio posto e ad appoggiarsi al mio muro?

Mi avvicinai a gran passo al mio posto che era stato occupato illecitamente da un idiota patentato.
''Uno, levati dal mio posto e due, tornatene da quella zoccola. Chiaro?'' sussurrai a denti stretti.
''È il mio posto'' mi sfidò.
Ero furiosa. Ero furiosa per il posto e per tutto quello che aveva fatto.
Ero furiosa perché mi aveva portato in paradiso e poi, con un calcio nel culo, mi aveva spedito nell'inferno.
''Levati, ho detto'' ringhiai.
''Okay, bambola, calmati'' sfoggiò il suo famoso sorriso spavaldo facendomi uscire il fumo dalle orecchie.
Si stava prendendo gioco di me.
''E non dirmi di calmarmi e da dove cazzo l'hai cagato "bambola"?'' dissi ad alta voce cercando di evitare di sbraitare.
"Bambola" non era da lui. "Piccola" o "bimba" erano da lui, ma non "bambola".
Si alzò continuando a guardarmi negli occhi a mo' di sfida e si spostò nella sedia accanto. Io mi sedetti al mio posto con le lacrime agli occhi.

Mi faceva talmente schifo che non riuscivo nemmeno a guardarlo.
Perché mi stava facendo quello?

***

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now