Capitolo 31

12.4K 518 16
                                    

Mi fece sdraiare di nuovo sul morbido materasso - dato che ero praticamente corsa via per bere dell'acqua - e si posizionò sopra di me, tenendosi con i gomiti per evitare di schiacciarmi.
Mi guardava e mi accarezzava la guancia, in silenzio. Mi sentivo strana sotto quello sguardo, tremendamente scoperta, come se da un momento all'altro avesse potuto scoprire i miei segreti più profondi.
"Cosa nascondi?" mi chiese.
Ahia.
"Cosa intendi?" chiesi a mia volta.
"In questi occhi vedo un casino totale"
"Non nascondo nulla" dissi seriamente preoccupata.
Non doveva. Non doveva sapere nulla del mio passato. Non doveva sfondare quel muro. Non doveva entrare nella parte più buia delle mia vita.
Non potevo permetterlo.
Chiusi gli occhi.
"Ehi, aprili, quando sarai pronta me lo dirai, okay?" chiese comprensivo.
Annuii anche se la mia testa diceva tutto il contrario. Non gli avrei mai detto nulla, o almeno era quello che pensavo.
Iniziarono a passarmi per la testa scene sconnesse, senza un ordine logico-cronologico.
Scossi la testa e cercai di fermare quelle immagini che mi stavano distruggendo.

"Sei bellissima" mi sussurrò.
Forse perchè aveva capito che c'era qualcosa che non andava, o forse perché lo pensava per davvero.
So solo che, in quel momento, sotto il suo corpo, con i mille e piccoli brividi che attraversavano il mio, mi sentii davvero bella.
Mi faceva un effetto distruggente.
Mi guardava in quel modo impossibile da descrivere e mi faceva sentire terribilmente bene. Nessuno era mai riuscito a farmi vedere davvero bella, lui ci riusciva con una carezza.

Lo feci girare e mi posizionai sopra di lui, mi levai la felpa fradicia rimanendo in reggiseno e lo baciai. Si staccò lentamente, mi mise una mano tra i capelli bagnati e un po' mossi, guardandomi sorpreso.
''A che stai pensando? Mica mi avevi detto che dovevo mettermi la tua felpa?'' sorrisi sfidandolo.
"Non giocare col fuoco, Evans" minacciò.
Mi alzai e risposi facendo quel famoso sorrisetto spavaldo di Tayler.
''Ehi, quello è il mio sorrisetto" chiuse gli occhi a una piccola fessura e mise le braccia sotto la testa facendo tendere i muscoli.
''Ops'' mi morsi il labbro inferiore.
Sapevo di farlo impazzire facendo così.

Mi levai anche i pantaloni e mi misi la felpa. Mi arrivava a metà coscia e le maniche erano esageratamente grandi, ma mi piaceva anche se era imbarazzante.
''Mi sa che ti ruberò anche questa felpa'' dissi guardandomi allo specchio.
''Che significa "anche questa"? Non dirmi che hai tu la mia felpa che sto cercando da una settimana'' mi guardò malissimo.
''Ehm... no'' risi ''Dai, mi piaceva troppo. E poi...'' mi bloccai arrossendo.
''E poi cosa?'' mi scrutò.
''Nulla'' abbassai la testa.
''Cosa stavi per dirmi?''
''Che mi piace perchè profuma di te'' dissi quasi sussurrando e guardando il pavimento.
''Davvero?"' chiese. Non avevo il coraggio di alzare la testa e guardare la sua espessione, quindi mi accontentai del suo tono di voce stupito.
Annuii sentendo il mio corpo andare a fuoco, di nuovo.
Perché diavolo mi faceva quell'effetto?
''Piccola, vieni qui'' disse aprendo le braccia.
Mi sdraiai sul morbido letto, al suo fianco e mi accoccolai a lui che mi strinse forte.

Dopo un po' di tempo sussurrò: ''ti amo''.
Ancora non mi ero abituata a sentirmelo dire.
Non ero mai stata amata davvero da qualcuno ed era bellissimo.
''Ti amo'' risposi.
Alla mia risposta ripensai di quando mi disse che aveva letto ''After'', ancora non ci credevo. Beh, aveva aggiunto che praticamente era un porno, ma sono dettagli irrilevanti. In più conosceva ''Bianca come il latte rossa come il sangue'', nonostante fosse stato obbligato a leggerlo alle medie.
In ogni caso quel ragazzo era una scoperta dopo l'altra.

''Che ne dici se ordiniamo una pizza?'' mi chiese.
''Ma abbiamo appena mangiato! Ma okay, ho ancora fame'' feci spallucce.
''Lo sapevo'' ridacchiò.
''Ehi, una povera ragazza di sedici anni ha bisogno di alimentarsi'' misi una broncio.
''E io ho bisogno di lavarmi'' si alzò agilmente.
''Non ti è bastata la lavata che ti sei fatto fuori? E non mi dai nemmeno un bacio?'' tirai fuori il labbro inferiore.
''Se ti bacio non finisco più, quindi a dopo''
''Ehi sei crudele'' tirai fuori ancora di più il labbro inferiore.
Si avvicinò lentamente al bordo del letto e portò il suo viso a pochi centimetri dal mio. Prese il mio labbro inferiore tra i denti iniziando a mordicchiarlo. Ci lasciò un dolce bacio e io sorrisi soddisfatta.
''Ora sono contenta'' sorrisi.
''Ai suoi ordini, madame'' disse e io ridacchiai.

Mentre aspettavo presi ''Bianca come il latte rossa come il sangue'' dalla sua libreria e iniziai a leggere dalla piegatura che aveva fatto quella sera.

Pov. Tayler
Dovevo pensare. Allontanarmi un po' da quella ragazza e pensare. Ero confuso, la volevo ma avevo paura di farla soffrire. Quando si era spogliata davanti a me mi ha fatto impazzire, se solo avessi potuto me la sarei scopata.
Non so cosa mi stesse succedendo: prima pensavo solo al sesso, con lei invece pensavo solo a farla sorridere e a baciarla. Volevo solo stare sotto le coperte con lei, abbracciarla e sussurrarle "sei bellissima". Volevo trattarla come una principessa, perchè se lo meritava.
Ma dio, io non ero mai stato così. Non ho mai dormito con una ragazza senza fare niente.
Io ero quel tipo di ragazzo da una botta e via, non quello da rose e fiori.
La mia piccola Emily non si meritava uno come me, ma non potevo rinunciare a lei. Sarebbe stato come morire.
L'avevo vista il primo giorno, così forte ma fragile. Volevo proteggerla, il problema è che è lei quella che inconsapevolmente proteggeva me.
Mi proteggeva da me stesso, dal mostro che ero diventato con gli anni. Mi proteggeva dal mio passati che mi inseguiva costantemente. Mi proteggeva dagli incubi che facevo la notte e che non si presentavano quando lei dormiva con me.
Mi ero completamente rintronato, si. Ma l'amavo e non potevo farci nulla. Era entrata nella mia vita come un uragano, un uragano di emozioni, che mi avevano trascinato via senza darmi una scelta. Aveva sfondato la porta del mio cuore senza nemmeno bussare prima.

Amavo quel casino. Lo amavo terribilmente tanto.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now