Capitolo 18

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Salimmo in macchina.
Inutile dire che nel mio cervello c'era un casino assoluto.
Quel ragazzo mi stava facendo impazzire.
Prima mi aveva baciata, poi aveva detto che era stato un errore, poi aveva ignorata per tutta la sera ma nel frattempo mi guardava talmente intensamente da farmi sciogliere. E, per finire la serata in bellezza, aveva esposto una sua perla di saggezza che mi aveva davvero steso.

Siccome era tardi e non potevo tornare a casa, per quello che aveva detto, Tayler decise che saremmo andati a dormire tutti da lui.
Si, avete capito bene.
Erik disse che era una buona idea, io ero un po' più scettica ma accettai comunque.
Scettica, per modo di dire, avrei preferito dormire su una panchina, ma non dovevo -e non potevo- farlo vincere.
La casa di Tayler era proprio come l'avevo lasciata un mese prima: incasinata ma ti dava sempre un senso di... casa. Di casa e di protezione.

Erik decretò felice che lui sarebbe andato a dormire in un'altra stanza. Quello significava che io dovevo dormire con Tayler, non ci potevo credere. Pensai seriamente di andare sul divano ma, per qualche strano motivo, rimossi subito quella idea dalla testa.
<<Semplicemente perché ti piace l'idea di dormire con Tayler. Non è affatto vero. Si si, come dici tu. Sei snervante. Mai quanto te. Nessuno ti obbliga a rimanere nella mia testa.>>

***

Erik andò a dormire dopo un'ora di interminabili chiacchierate, e io e Tayler andammo in camera.

Mentre era in bagno, mi cambiai velocemente mettendomi la maglietta a maniche corte che mi aveva dato e mi misi sotto le coperte. Quella maglietta mi arrivava pur sempre a metà coscia, ma mi vergognavo a prescindere.

Tayler spuntò a torso nudo, con il pantalone del pigiama blu che gli cadeva in un modo terribilmente sexy dai fianchi.
Deglutii rumorosamente e lui si sedette vicino a me con un sorrisetto spavaldo.
"Ti piace quello che vedi, Evans?" chiese senza levarsi quel maledettissimo sorrisetto dal viso.
"Ho visto di meglio" feci spallucce mentendo spudoratamente.
"Di meglio" ripetè.
"Di meglio" confermai girandomi sul fianco.
"Io invece no" disse incatenando i suoi occhi ai miei.
"Perché sei troppo modesto" sorrisi.
"Non intendevo quello" scosse la testa e mi mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Non capii cosa intendesse, o almeno non subito, quindi cambiai idea. Forse per smorzare quell'imbarazzo o forse per evitare di fare una figura di merda.
''Tayler, posso farti una domanda?'' chiesi un po' titubante.
''Ti piacciono le domande eh? Comunque si, certo, tutto quello che vuoi''
''Abbastanza'' ridacchiai nervosa ''beh, dove sono i tuoi? Scusa, ma sono troppo curiosa''
''Sono sempre via per lavoro, tornano solo nelle festività particolari. Mi chiesero di seguirli, ma non volli''
''Oh, e ti mancano?''
''Beh no, con loro non ho mai avuto un rapporto bellissimo, almeno non da farmeli mancare. E poi guardiamo il lato positivo, ho sempre casa libera'' mi fece l'occhiolino
''Maiale'' risi
''Abbastanza'' ribatté con un sorrisetto e poi mi chiese ''e tu? Che rapporto hai con i tuoi?''
Gli raccontai la mia storia che sapevano solo pochissime persone: Erik, Crystal, Chloe e ora anche Tayler.
«Ti stai aprendo troppo, rimarrai fottuta, io ti avviso»
Per una volta la mia coscienza aveva ragione ma mai gli avrei detto davvero tutto. Nessuno avrebbe saputo la parte più buia di quella storia, o almeno era quello che pensavo.
Non avrebbe dovuto saperlo ma le cose non vanno mai come ci si aspetta, si sa.
''Capisco'' credo che intuì il fatto che era un tasto dolente e cambiò discorso ''dimmi qualcosa di te, qualcosa di bello'' si corresse
''Mh... Amo leggere libri, in particolare quelli romantici. Amo i film d'azione. Amo ascoltare musica, il rap in particolare, Mostro. Amo andare al cinema, amo la pizza e la nutella. Beh, amo altre mille cose ma diciamo che queste sono le più importanti'' ridacchiai.
''Allora, il cinema fatto, la pizza anche, manca Mostro, un libro e la nutella, beh posso rimediare'' sorrise.

Scese dal letto prese un libro dalla mensola e lo lanciò sul letto.
Lo presi esitante tra le mani. Conoscevo fin troppo bene quella copertina bianca: "Bianca come il latte, rossa come il sangue". Diamine, era il mio libro preferito.
Fece la stessa cosa con il telefono che aveva sul comodino e le cuffiette, poi andò giù e ritornò con un barattolo di nutella.
''Che la parte numero due della festa abbia inizio'' disse fiero di se.
''Ti vorrei avvisare che mi hai quasi ucciso con quel telefono'' dissi ridendo.
''Quello era lo scopo, così non mi finivi la nutella, ma vedo che ho fallitto'' rispose.
''Idiota'' gli tirai una manata sulla spalla che però non lo spostò nemmeno di un millimetro. Persi un battito a quel tocco e infatti esitai un po' prima di levarla, facendo una clossale figura di merda.
Perdevo totalmente la ragione e il buon senso con lui. Altro che farfalle nello stomaco, avevo una vera e propria infestazione.

"Che mi stai facedo, Tayler Walker? Perché mi sono innamorata di te?" pensai tra me e me sentendo una morsa allo stomaco.
Si, potevo ripetere per sempre che lo odiavo ma la verità è che lo amavo più di quanto potessi concepire.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now