Capitolo 71

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''Ragazzi, sveglia'' sentii urlare da una voce maschile.
''Amico, sta zitto che ho sonno'' rispose Tayler brontolando.
''Eddai, è tardi''
''Oh, fanculo Erik'' sbuffò facendo ridere anche Crystal.
''Se non state zitti, vi uccido'' intervenni io con la mia solita delicatezza mattiniera.
''Ecco che si è svegliata la bella addormenta'' rise Erik.
''Erik, ora mi senti'' mi alzai di colpo ma mi prese in spalla evitandosi uno schiaffo.
''Lasciami'' urlai ridendo e tirandogli dei pugnetti sulla schiena.
''Ai suoi ordini'' rise facendomi scendere.
Tayler si alzò sorridente e mi prese per mano, Erik fece lo stesso con Crystal, e andammo tutti in cucina.
''Caffè?'' chiesi.
''Si, grazie'' risposero in coro.
Preparai i caffè e li misi sul tavolo sedendomi di fianco a Tayler.
Dopo molti minuti di silenzio piuttosto imbarazzante decisi di rompere il ghiaccio.
''Come state?'' chiesi quasi sussurrando.
''Bene'' rispose Crystal.
''Mi dispiace per quello che è successo''
''Ehi, non è colpa tua'' Crystal mi prese le mani.
''Ascoltate, che ne dite se andate a fare un po' di shopping così state un po' sole?'' intervenne Tayler.
Dio quanto lo amavo.
''Siii'' Crystal iniziò a battere le mani.

Tayler's pov
Salirono al piano superiore entrambe felicissime.
''Bel lavoro, amico'' Erik mk diede una pacca sulla spalla.
''Grazie'' sorrisi ma ritornai serio.
''Che succede?''
''Devo fargliela pagare''
''A Johnatan?''
''Si'' ero ancora incazzato. Incazzato nero.
''Che cosa vuoi fare?'' mi guardò con preoccupazione.
''Cercarlo e farlo pentire di essere nato'' ringhiai.
''Non te lo permetterò''
''Allora, se non sei con me, me la caveró da solo'' risposi secco
''Non è questo, Tayler, è che stai per fare una cazzata'' sussurrò.

''Che state dicendo?'' spuntarono entrambe sorridenti e vestite in modo casual - come dicono le ragazze.
Erano due ragazze indubbiamente bellissime, Emily ovviamente di più.
''Pronte?'' chiesi sorridendo evitando la domanda di Emily.
Annuirono entrambe felici.
Emily mi baciò agganciando le braccia la mio collo.
''A dopo, piccola, fai la brava'' le sussurrai e lei annuì.
Uscirono a braccetto come due bambine, facendo riedere sia me che Erik.

''Quindi sei con me?'' chiesi a Erik appena chiusero la porta.
''Oh, fanculo, sei il mio migliore amico, certo che sono dalla tua parte anche se è una cazzata'' sbuffò scompigliandosi i capelli.
''So che è una cazzata, ma se fosse successo a Crystal, avresti reagito allo stesso modo''
''Hai ragione, andiamo da quel figlio di puttana''
''Grazie, amico'' gli diedi un abbraccio fraterno, più per me stesso che per lui.
''Dove credi che sia?''
''Alla pista da skateboard'' risposi senza pensarci su troppo
''Okay, andiamo''

Prevedibilmente era lì, intento a fumarsi una canna.
''Come hai fatto?'' Erik mi guardò stupiyo.
''Istinto maschile'' dissi con la solita vocina con cui le ragazze dicono "istinto femminile".
Se la stava ridendo con gli altri drogati che aveva vicino e a me veniva solo voglia di distruggergli quel sorrisetto.
«Una volta anche tu facevi parte di quella compagnia. Oh, zitta. Ora voglio solo togliergli quel sorrisetto a forza di pugni. Credevo che dicessi "a forza di baci" come fai con Emily. Non farmi pensare a lei che divento un idiota innamorato.»
''Johnatan'' dissi con voce quasi maligna.
Mi feci spazio sedendomi vicino a lui, Erik fece lo stesso dall'altro lato. Sembravamo due mafiosi russi.
«Da dove ti è uscita questa? Non ne ho la piu più pallida idea.»
''Che ne dici, prerisci farti prendere a botte qui oppure in disparte?'' continuai con voce tranquilla.
Mi guardò con un mistro tra paura e rabbia, era divertente.
''Ti ricordi? Ti avevo detto di non toccare Emily o te l'avrei fatta pagare, e tu l'hai toccata più volte'' sorrisi in modo cattivo ''Abbiamo un conto in sospeso, giusto?'' continuai ''Ah, come dimenticare?'' lasciai in sospeso la frase.
''Cosa?'' chiese senza guardarmi.
''Questo'' gli sferrai un pugno in pieno viso.
Mugolò una bestemmia e si alzò. Senza darmi il tempo di fare lo stesso mi prese per il colletto della felpa nera e mi tirò un pugno.
Mentre mi tirava il secondo vidi uno della compagnia avversaria che si avvicinva a Erik da dietro con una bottiglia di birra.
''Erik, dietro di te'' urlai appena il suo pugno si scontrò contro il mio naso
Non avevo intenzione di continuare così. Si, era grande e grosso, ma gli mancava qualcosa che non avrebbe mai avuto.
''Figlio di troia'' dissi tra i denti mentre gli tiravo un pugno.
Perse l'equilibrio e io non esitai a tirargli un altro pugno. Cadde a terra e mi misi sopra di lui continuando a tirargli pugni fino a farmi sanguinare le nocche.
Più in là vidi Erik che se la stava cavando alla grande nonostante fosse solo contro due.
''Non toccarla mai più e non avvicinarti mai più a lei o ti giuro su quello che ho di più caro che questo non è niente a confronto di quello che ti farò. Chiaro?'' urlai.
Gli sputai sul viso e andai verso Erik.
''Andate da quel figlio di puttana del vostro amico se non volete finire come lui'' sbottai tranquillo.
''Non se ne parla'' rispose Bob, quel traditore con cui Emily mi ha sgamato fumare.
Fece per tirarmi un pugno ma gli bloccai il polso.
''Grave errore, amico, dovresti conoscermi dopo tutti questi anni ' dissi tirandogli poi un pugno.
Se ne andarono entrambi a testa bassa.
''Bel lavoro, Erik'' gli diedi una pacca sulla spalla.
''Mi mancavano ste risse in qui sono solo contro due, mentre tu stai ammazzando quello che dovrebbe essere il leader'' rise.
''Bei ricordi, anche a me mancavano a dir la verità'' risi anche io.
Salimmo in macchina ridendo come se fossimo ubriachi mentre ripensavamo ai tempi passati in cui le risse erano quotidianità per noi due.
''Oddio, ti ricordi quando ci siamo menati mentre eravamo ubriachi?'' risi.
''Si'' rise ''Io ero convinto che fossi il nemico e tu anche, io urlavo cose tipo "vai Tayler, distruggilo" mentre ci picchiavamo. Credo di non aver mai fatto una figura di merda peggiore di quella''
''E ti ricordi quando ci divisero? Sono venuto da te e ti ho detto arrabbiatissimo che era scappato. Siamo usciti fuori senza maglia, in pieno inverno, per rincorrerlo'' risi.
''Dio, che ricordi. Eravamo due ragazzi pazzi'' sospirò sorridendo.
''Eravamo?'' alzai un sopracciglio.
''Hai ragione, lo siamo ancora'' sorridemmo entrambi.
Era il mio compagno di avventure, il mio compagno di cazzate. Era il mio migliore amico e non avrei mai potuto fare a meno di lui.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now