Capitolo 113

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''Cazzo, e mo che mi metto?'' mi chiesi tirandomi uno schiaffo sulla fronte.
Non avevo solo fatto la doccia a casa di Tayler, manco avevo dei vestiti.
''Cazzo, cazzo, cazzo'' dissi a denti stretti mentre vedevo le felpe di Tayler appese.
Che poi, chi diavolo appende le felpe?
Sbuffai sconfitta e ne presi una nera. Non che avessi avuto tanta scelta eh: o felpe nere, o grigie.
''Cazzo'' imprecai per l'ennesima volta mentre mi guardavo allo specchio.
Tamponai i capelli un poco con l'asciugamano e poi scesi al piano interiore.

''Non puoi fare così, Emily'' sospirò Tayler sgranando gli occhi.
''Non è colpa mia, non avevo nulla da mettermi'' arrossii subito sotto i suoi occhi.
Si morse il labbro con una certa forza, almeno per quanto sembrava, lo sentii sussurrare una cosa simile a ''fanculo l'autocontrollo'' e poi niente, il mio cervello smise di lavorare.

La sua bocca era sulla mia mentre mi baciava in un modo talmente possessivo che non mi dava nemmeno il tempo di respirare.
Mi baciava le labbra, le succhiava, le mordeva avidamente e io fremevo ad ogni tocco.
Mi prese i fianchi alzandomi leggermente la felpa per poi sbattermi contro il muro.
I suo bacino si scontrava contro il mio ripetutamente, facendomi gemere nella sua bocca.
Mi morse il labbro per lasciare respirare entrambi per poi tornare prepotentemente sulla mia bocca.
E quel suo modo di baciare in modo possessivo e prepotente, era la rovina per me.
''Ta...'' cercai di dire ma mi bloccò con un altro bacio.
''Shh. Ti amo, Emily. E, ora come ora, non mi interessa del resto. Perché ti amo e mi sei mancata da morire'' sussurrò con voce roca per poi tornare a baciarmi.
Stavo volando.
Mi staccai ridacchiando perché non me l'aveva permesso per ben quattro volte e stavo per morire.
Gli misi una mano sulla guancia e una sul petto. Rimasi semplicemente in silenzio mentre lo guardavo negli occhi.
Le parole non volevano più uscire. Pensavo solo a come ero stata quei giorni e a come stavo in quel momento.
Mi chiedevo se sarebbe stato meglio evitare ancora quella distruzione, oppure vivere ancora mille volte quella sensazione divina.
Capendo la tempesta che si stava scatenando in me, Tayler si staccò con un'espressione triste nel volto.
Stavo combattendo una guerra interiore forse senza precedenti.

I suoi occhi, nonostante tutto, non avevano mai lasciato i miei.
Gli presi il colletto della maglietta, lo avvicinai al mio corpo per poi continuare a baciarlo.
''Ti amo'' gli sussurrai sulle sue labbra.
Avevo scelto la mia felicità. Perché questo bisogna fare nella vita: scegliere sempre la felicità, senza pensare al futuro. Se una persona ti rende felice, non lasciarla mai, nonostante tu sappia che ti farà soffrire.
La vita va vissuta al presente, mai pensando al futuro.

***

''Mi dispiace per tutto'' mi sussurrò mentre eravamo sul divano sdraiati.
''Shh, è colpa di entrambi''
''No, mia, perché sono una testa di cazzo''
''Di certo non discuteró il "testa di cazzo" ridacchiai.
''Stronza'' mi morse il collo.
Un semplice morsettino si trasformò in un succhiotto enorme.
Tipico di Tayler: aveva marchiato il territorio. E io volevo solo essere sua.

''Sai che non ho ancora avuto il tempo di aprire i regali?'' mi chiese improvvisamente.
''Rimediamo allora'' sorrisi alzandomi.
Dopo tantissimi regali indecenti, arrivammo al mio e di Erik.
''Siete usciti insieme?' '
''Si, mi ha aiutato a scegliere il vestito e a comprare il regalo. Su, aprilo'' lo spronai con un sorriso.

Era una piastrina con sopra inciso il suo nome.
''Dio, grazie mille'' mi baciò.
''Ehi, importante che non ringrazi così anche Erik'' ridacchiai leccandomi le labbra.
''Facciamo così. Andiamo a mangiare, prendiamo qualcosa anche a Erik e glielo portiamo, okay?''
''Perfetto'' sorrisi.

***

''Tayler'' urlò una ragazza.
Scusate, una puttana.
La sua voce era uscita così tanto stridula che sembrava che le avessero messo le mani al collo.
Eravamo al McDonald's e stavamo mangiando tranquillamente, fino all'arrivo della ragazza.
''Mi dispiace per quella sera, mi chiedevo se potevamo rimediare'' squittì.

<<Cosa? E poi ha un cazzo in culo che parla così o cosa? Brutta puttana, ti faccio vedere io come rimedi. Tieni a freno gli istinti omicida, perfavore.>>

Tayler's pov
Cazzo. Ero fottuto.
''Scusa?'' chiesi a malapena.
''Che, non ti ricordi? Sono Giulia''
"No, scusa, non mi ricordo di te" mentii.
"Dai, nel bagno del bar" ammiccò "Come fai a non ricordarti di me? E dire che le mie labbra ti piacevano"
Sbarrai gli occhi.
''Si che mi ricordo di te, cogliona. Ma ho di fronte la mia ragazza, con la quale ho chiarito proprio due minuti fa. Ti prego, vattene'' avrei voluto dirle ma rimasi immobile a guardarla con una faccia da pesce lesso senza avere il coraggio di lanciare nemmeno uno sguardo a Emily che, nel frattempo, mi stava lanciando fulmini dagli occhi.

Si alzò facendo cadere la sedia e io la rincorsi senza degnare di uno sguardo la ragazza con un tempismo perfetto.
''Emily'' urlai guardandomi in giro.
La trovai piangere appoggiata a un muro. La vidi scivolare lentamente a terra e lì crollai.
Mi avvicinai a lei indeciso su cosa fare o dire.
''Lei non è nulla per me. Mentre stavamo per farlo mi ha tirato un ceffone perché l'ho chiamata Emily. Ero ubriaco marcio. Mi dispiace'' sussurrai tutto d'un fiato.
''E tu credi che questo possa cambiare la situazione? Sei solo un puttaniere del cazzo. E io non posso stare con uno come te. Non posso stare con uno che gioca con i sentimenti delle persone. Non puoi farmi stare male per tre mesi, poi farmi stare così bene per tre ore, e poi ridurmi in questo stato. Non puoi. Perché io ti amo, ma non ce la faccio più'' urlò.
Fu peggio di una pugnalata al cuore.
Era vero. La facevo solo soffrire e non potevo sopportarlo. Io ero una casino e anche lei lo era, non aveva bisogno anche di me per aumentare i suoi problemi.

In quel momento dissi la cosa più stupida che avessi mai detto. Superava pure i "ti amo" ad Allyson.
''Emily, io non ci riesco a stare senza di te. Ho bisogno di te, perché mi salvi. Non andartene. Piuttosto rimaniamo amici''
E lo dissi anche con tutta la convinzione del mondo.
Emily mi guardò attonita, facendo un respiro profondo, era sul punto di piangere. Ma non lo fece, mi guardò solo sconfitta.
<<Cosa? Ti sei fottuto il cervello?>>

Crudele, lo so AHAHAH
Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now