Capitolo 114

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''Amici?'' balbettai sconvolta.
Aveva seriamente detto quella frase? Cosa aveva nel cervello? Era solo uno scherzo, vero?
''Si, insomma abbiamo capito che non funziona come coppia, ma io ho bisogno di te e tu di me. Quindi si, possiamo provare ad essere amici''
Non era nemmeno sicuro di quelle che stesse dicendo, ma forse aveva ragione.
''Okay'' dissi in un soffio.
''Andiamo da Erik, allora?'' chiese come per cambiare argomento.
Sorrisi a malapena e annuii. Ma ero ancora sotto shock.

***

''Amici'' ripetei nella mia testa ancora sconvolta mentre eravamo in macchina.
Intorno a noi regnava un silenzio imbarazzante che non faceva altro che innervosirmi di più.
<<Davvero vuoi farlo? Sembra una così grande cazzata. Non sembra, lo è proprio e non so che pensare. Secondo me state sbagliando. Non resisterete nemmeno due ore. Staremo a vedere. Eddai, non fare l'orgogliosa che lo sai benissimo anche tu. Sei irritante. Lo so.>>

''Ehi, Erik, come stai?'' sorrisi vedendolo in gran forma quando arrivammo a casa sua.
''Benone. Voi?'' ci scrutò.
Aveva capito benissimo che c'era qualcosa che non andava. Più di quando ci aveva lasciati, s'intende.
Guardai Tayler per un po' e lui rispose per entrambi con un semplice ''bene''.

***

Passammo gran parte del pomeriggio con Erik.
Io non ce la facevo più: ero un fascio di nervi e mi stava per prendere una crisi isterica.
Diamine, lui era così tranquillo quando parlava con Erik, mentre io per rispondere ad una domanda iniziavo a balbettare manco fosse un'interrogazione con Welch.
Continuava a mangiarmi con gli occhi e io avevo voglia solo di baciarlo.
Ma no, eravamo amici. Solo amici. Solo dei dannatissimi amici!

''Beh, noi andiamo che la devo anche accompagnare a casa. Ci vediamo domani amico'' disse Tayler dando una pacca amichevole sulla spalla a Erik.
Io invece mi limitai a un bacio sulla guancia e seguii Tayler mentre sentivo lo stomaco controrcersi.

Partii a grande velocità in totale silenzio.
''E mo che gli prende?'' mi chiesi tra me e me, ma tenni la domanda per me.

''Tayler, hai sbagliato strada'' dissi notando il cartello.
''Zitta e non fare domande se non vuoi che fermi la macchina qui e ci pensi io a chiuderti quella bocca'' disse con voce roca facendomi avvampare.
Sembrava una cosa brutta, ma era un suo modo - rude e arrogante - per dirmi che stava morendo dalla voglia di baciarmi.

Entrai in casa in silenzio, a parte il mio respiro pesante.
Mi girai di colpo verso di lui infuriata da quel comportamento: stava dietro di me in silenzio e basta. Diamine, la mia pazienza aveva un cazzo di limite.
''Quindi?'' chiesi portando le braccia in aria ormai stufa di quei giochetti.
''Quindi un cazzo, Emily'' sbottò.
Almeno si era deciso a parlare.
''Qual è il tuo problema, Tayler? Hai voluto tu tutto questo'' dissi riferendomi all'essere amici.
''Il mio problema è che ti amo. Dio, è tutto così incasinato. Abbiamo sofferto tanto per colpa dell'altro, ma siamo stati bene come non mai quando eravamo insieme. Io sono un coglione, stronzo e anche un figlio di puttana. Tu invece sei così dolce, timida e innocente. Sai riempire le persone di cose belle e invece io ti ho causato solo dolore. E questa è stata la mia paura più grande dal primo momento in cui ho capito di essermi innamorato di te come un coglione. Ma che ci posso fare io se mi hai fottuto il cervello? Ti ho vista quel giorno: sembravi una stronza menefreghista e invece ti sei rilevata una ragazza dolce e sensibile. Però dio, sai tirare fuori le unghie quando serve, non ti fai mettere i piedi in testa. Hai un bel caratterino e non so mai che aspettarmi da te. Molto probabilmente è questo che mi ha fatto innamorare di te, il tuo essere sempre una sorpresa e il tuo essere lunatica come poche. E poi il tuo sorriso e la tua risata sono micidiali. Sei la ragazza più semplice che abbia mai conosciuto, ma ciò non ti rende noiosa, anzi tutt'altro. Amo il fatto che, al mattino, quando mi svegliavo, trovavo la mia ragazza e non una mummia che la sera prima sembrava una figa stratosferica. E amo da impazzire il fatto che io sia stato il primo e tu la prima. Perché abbiamo imparato ad amare insieme. E, Emily Evans, ti amo da impazzire''
Stavo piangendo.
No, aspettate, avevo iniziato a piangere già dalla quarta parola, tanto per essere chiari.
Mi buttai tra le sue braccia e incominciai a baciarlo con foga.
<<Come sempre, avevo ragione io.>>
Tenendomi dal sedere mi portò in camera. Sentivo una strana ansia, strana perché non era negativa bensì positiva.
Si, mi sentivo pronta.

Allungai la mano verso il bottone dei jeans. Lui prese l'orlo della mia felpa, o meglio sua, e me la tolse. Fece lo stesso con i pantaloni e la sua maglietta.
''Ne sei sicura?'' mi chiese seriamente guardandomi negli occhi.
Sorrisi e annuii.
''Voglio sentirtelo dire'' sussurrò vicino al lobo del mio orecchio mordicchiandolo.
''Sì, Tayler, voglio essere completamente tua. E non mi interessa cosa succederà domani, so solo che sei tu quello giusto. Tayler Walker, l'insopportabile ragazzo dal sorrisetto spavaldo'' sorrisi prendendogli il viso tra le mani per guardarlo negli occhi.
''Ti amo, piccola'' mi baciò.
I suoi occhi ardevano di voglia.

Le sue labbra andarono sul mio collo. Iniziò a leccare e succhiare la mia pelle lasciandomi un succhiotto.
Passò al reggiseno, trafficò per un po' con la chiusura ma poi lo sganciò buttandolo via. Ridacchai per il suo sorrisetto orgoglioso che si espanse sul suo viso quando i miei seni furono liberi dal reggiseno.
Iniziò a succhiare un capezzolo facendomi ansimare.
La sua lingua si muoveva lentamente sul mio corpo che voleva sempre di più. Mi stava mandando all'estasi.
Continuò a darmi baci umidi per tutta la pancia per poi soffermarsi alle mutande. Me le strappò via e iniziò a leccarmi l'intimità.
''Dio, sei così bagnata'' sussurrò con voce roca avvicinandosi alle mie labbra, per poi baciarmi dolcemente.
''Farò piano, promesso'' sorrise in modo rassicurante.
Si allungò per prendere un preservativo dal comodino. Mi fermai a guardarlo mentre se lo metteva.
Il suo membro era eretto, il suo petto andava su e giù mettendo in risalto gli addominali perfetti.
''Merda'' pensai tra me e me cercando di nascondere un sorrisetto.
Notò il mio sorriso e il mio sguardo, e mi fece l'occhiolino facendomi avvampare.
Entrò dentro di me con una spinta. Strinsi gli occhi per il dolore e Tayler iniziò a baciarmi per cercare di diminuirlo.
Spingeva delicatamente dandomi la possibilità di abituarmi.
Ben presto il dolore si trasformò in piacere e la stanza si riempì dei nostri gemiti.

''Tayler... dio'' ansimai.
''Piccola, sei bellissima'' disse con voce roca
Venni urlando il suo nome, seguita da Tayler.
Si sdraiò al mio fianco, mi diede un bacio sulla fronte e ci addormentammo nudi e felici.

Okay, volevo dirvi che la storia sta per finire. Non so nemmeno se fare un sequel o no. Un po' di idee ce le ho, ma sono ancora indecisa.
Credo proprio che il prossimo capitolo sarà l'epilogo. Posso farlo finire bene e
tranquillamente e quindi finire questa storia, oppure mettere qualcosa che mi 'costringa' a fare un sequel.
Boh, fatemi sapere se lo volete oppure no, mi farebbe molto piacere.

Comunque la nostra amata verginella, non è più verginella. Vi aspettavate che lo avrebbero fatto così presto e soprattutto dopo una brutta litigata?

All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now