Capitolo 32

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Emily's pov

Erano passati circa dieci minuti, avevo letto già parecchie pagine, quando Tayler entrò in camera con un asciugamano legato in vita che dava ampio spazio all'immaginazione.
Era perfetto, troppo perfetto per me.
La temperatura si stava alzando fin troppo.
"Vado a prendere un bicchiere d'acqua mentre ti cambi" dissi per mascherare l'imbarazzo e mi volatilizzai, letteralmente. Stavo quasi per cadere dalle scale.

Mi appoggiai alla penisola della cucina ma il campanello suonò. Pensai che fosse il fattorino della pizza, quindi andai verso la porta e la aprii.
''Buonasera'' salutai cordialmente.
Il tizio sbarrò gli occhi. Era davvero un bel ragazzo, devo ammetterlo, ma non seppi mai il suo nome, rimase sempre "il pizzaiolo". Non che mi interessasse, ovviamente, avevo un dio greco esattamente al piano di sopra.
"Buonasera a te, bellezza'' disse con un sorrisetto malizioso. Fin troppo per i miei gusti.
''Un attimo che prendo i soldi'' balbettai per quel comportamento.
Ero sempre stata così davanti ai ragazzi: timida e impacciata.
''Tutto il tempo che vuoi, splendore'' mi fece l'occhiolino.
Non mi convinceva per niente, ma stavo cercando di tenere la calma. Per quanto potessi tenere la calma con un tipo che praticamente mi stava spogliando con gli occhi.
''Ecco a te'' dissi porgendogli i soldi.
Mi prese la mano e mi spinse verso di se.
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò con voce roca: ''Vuoi venire a farti un giro?''.
Il mio ginocchio si stava per alzare quando una voce che ormai conoscevo fin troppo bene mi bloccò.
''Intendi un giro a fanculo, vero?'' ringhiò.
Tayler era lì con me, pronto a difendermi: tirai un sospiro di sollievo.
Era appoggiato al muro in un modo terribilmente sexy ma che incuteva un certo timore. Non mi guardò nemmeno per sbaglio, forse perché era incazzato con me - per motivi a me sconosciuti - o forse perché era troppo intento a fissare il pizzaiolo con uno sguardo cattivo, molto probabilmente gli sarebbe saltato al collo nel giro di pochi secondi.
''E tu chi saresti?'' rispose in modo arrogante.
"Pessimo sbaglio, amico" pensai.
''Sono colui che, se non te ne vai subito, ti tirerà un pugno che non ti scorderai tanto presto'' si stacco dal muro e fece un passo verso di lui.
Gli occhi erano iniettati di sangue.
''Ehi, amico, stavo scherzando'' il biondo alzò le mani in aria facendosi piccolo piccolo.
''Sparisci'' sbraitò.

L'idiota se ne andò e io corsi verso Tayler che però rimase impassibile.
''Che ti è passato per la testa?'' chiese apatico, sembrava che in quel momento fosse senza emozioni, ma sapevo che dentro c'era un uragano.
''Eh!?'' quasi squittii.
''Hai aperto la porta ad uno sconosciuto e, per di più, in queste condizioni'' sbraitò.
''Che non posso aprire la porta?''
''Si, ma non mezza nuda'' urlò indicando il felpone.
''Non ci ho pensato, okay?'' urlai a mia volta, notando l'eccessiva parte di gambe scoperte.
"Non ci hai pensato? Ma quanti anni hai? Se fossi stata sola? Quel tizio avrebbe potuto farti chissà cosa" si tirò i capelli nervoso.
"Lo so, ma non ci ho pensato"
''Vai a fanculo, Emily'' urlò.
Si girò e andò in camera. Sentii la porta sbattere e mi buttai sul divano sospirando.

Mi sentivo in colpa.
Insomma, aveva ragione, lo capivo. Sembravo una puttana con quella felpa. È anche vero che era stato lui stesso a darmela.
Mi aveva mandato a fanculo, da non crederci. E io ero rimasta lì impalata senza dire nulla. Ma, in quel momento non mi importava, avevo bisogno di lui.
La pizza nel frattempo era lì che mi guardava in un modo esageratamente provocante.

''Vuoi che si raffreddi?'' spuntò Tayler sorridendo dopo nemmeno dieci minuti.
Il mio Tayler era tornato da me, sorrisi un po' malinconica e poi sussurrai: ''Tayler, scusami, davvero, ma non ci avevo pensato''
''Tranquilla, è tutto okay. Ora mangiamo che sto morendo di fame'' mi accarezzò la guancia con un dito facendomi l'occhiolino.
''Anche io'' ridacchiai.

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now