Capitolo 33

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''Aspetta, tu hai intenzione di presentarmi ai tuoi tra venti minuti? Merda, devo prepararmi, non posso farmi vedere con questo felpone'' dissi troppo velocemente e ansiosamente.
''Beh, a me piace. Non sai che piacere dormire con la ragazza più bella del mondo che indossa la tua felpa. Che spettacolo indimenticabile. Appena ti muovevi si alzava lasciando il tuo culo perfetto in mostra. Non so come abbia fatto a resistere'' sorrise maliziosamente.
''Pervertito che non sei altro'' gli tirai un pugnetto sulla spalla.
''Sono un pervertito che ti ama, però'' sorrise baciandomi.
Sorrisi di rimando e mi persi nei suoi occhi: erano la cosa più bella del mondo.

''Merda, devo prepararmi!'' urlai risvegliandomi da quello stato di trance.

Corsi al piano di sopra con Tayler che mi seguiva ridendo.
"Che mi metto? Vestito o pantaloni? Elegante oppure no? Trucco si o no? Aiutami!" ero in preda al panico e quell'idiota rideva.
La prova di quanto possono essere inutili i ragazzi in quanto vestiti.
"Sei bella comunque" disse Mr. "Ti faccio cadere ai miei piedi in un secondo". Sbruffone.
"Non è il momento" sbottai cercando di nascondere un sorriso.
"Ehi calma, sembri mestruata" ridacchiò "Sono solo i miei".
"Si, ma voglio fare bella figura" mi lamentai.
"Faresti bella figura anche con uno dei tuoi pigiami anti-sesso".
"Spiritoso" lo guardai male.

Mi soffermai a pensare ma ciò causò solo più domande.
"Tuo padre è il temutissimo Walker, probabilmente sta in giacca e cravatta pure quando dorme. Quindi vorrà il vestito. Tua madre me la immagino semplice ma elegante. Tuo fratello è un'adolescente, quindi non è un problema" mi grattai la nuca nervosa.
Cosa potevo mettere?

Girai per la stanza per un paio di minuti fino a quando non sbuffai esausta.
"Okay, ho deciso. Hai dei leggings neri di tua sorella? Anche se devo dire che mi fa abbastanza schifo metterli" feci un'espressione disgustata.
"Credo di si" ridacchiò.

Tornò dopo un po' con dei leggings in mano.
Li guardai scettica: "Credi che mi stiano?".
«Certo che non ti staranno, sei quattro volte Sharon.»
"Certo, perchè no?"
"Boh, tua sorella è molto più magra di me"
"Non è affatto vero, ora mettiteli" me li mise davanti alla faccia.
"Va bene, ma ti posso chiedere una cosa?"
"Certo, dimmi"
"Dove vive Sharon?" chiesi titubante. Ero troppo curiosa, non potevo farci nulla.
Peccato che mai gli abbia fatto la domanda giusta. Forse le cose sarebbero andate diversamente.
"Anche lei, come me, non ha voluto partire con i miei. Ora vive con Allyson perché nessuno dei due impazziva dall'idea di viere con l'altro. E, poi io avevo bisogno di casa libera, o per le mie feste o per..." si bloccò "Lasciamo stare' abbassò gli occhi.
"Per cosa? Invitare ragazze?" chiesi acida.
"Si, ma nessuna è mai stata importante come te. Loro non sono niente, solo un divertimento ogni tanto" disse agitato arrampicandosi palesemente sugli specchi.
"Okay" dissi infastidita.
"Sei incazzata?"
"No, solo evita le scuse patetiche" borbottai

Fece per dire qualcosa ma si bloccò. Fu la cosa migliore che avesse mai potuti dire o fare se non voleva finire in un'altra litigata.
Nel frattempo, io mi ero messa i leggings che stranamente mi stavano, mi ero tenuta il felpone, mi ero piastrata un po' i capelli e mie ero messa un filo di mascara. Invece Tayler si era messo dei jeans neri e una maglietta maniche corte bianca che faceva intravedere i muscoli.

"Devo chiamare Sharon" sospirò.
"No, ti prego, Sharon no" piagnucolai.
mia sorella, la loro figlia, devo chiamarla" spiegò tranquillo.
"Vado a pregare tutti i Santi che conosco" borbottai e ridemmo entrambi.

"Sharon, tra un po' vengono mamma, papà e Manuel a casa" disse e poi continuò "L'ho saputo anche io poco fa, quindi muoviti a venire"
Buttò il telefono rabbiosamente sul divano.
"Mi fa impazzire" sbottò.
"Ce la faremo insieme, almeno spero" ridacchiai.
"Sei molto incoraggiante" alzò gli occhi al cielo.

***

Suonò il campanello e le gambe iniziarono a tremare ancora di più mentre il cuore mi stava battendo all'impazzata. Stavo per morire.
Tayler mi guardò negli occhi e aprì la porta.
Intravisi dei riccioli: era solo Sharon.
Diciamo che se prima non la sopportavo, in quel momento l'unico scopo della mia vita era quello di ucciderla.
''Che ci fa lei qui?'' strilló.
''Ciao anche a te, Sharon'' sbuffó Tayler.
''Che succede?'' disse un'altra voce che conoscevo ormai troppo bene.
E io che credevo che non potesse andare peggio quella giornata.
''Eh no, tutte e due no'' dissi alzando gli occhi al cielo.
E apparve Allyson "sono figa solo io" Barlow.
''Emily? Che ci fai qui?'' strilló biondo platino.
''Volevo presentare ai miei genitori la mia fidanzata, avete qualcosa da ridire per caso?'' mi salvò Tayler.
''Sono io la tua fidanzata'' squittí Allyson.
''Lo eri, e ho fatto un errore grandissimo'' disse guardandola dritta negli occhi.
Sorrisi. Ero orgogliosa di lui.
''E tu che sorridi? Tanto sai che me lo riprenderó'' disse Allyson tirandosi indietro i capelli.
''Ti ho già detto più di una volta, di tenere quelle manacce lontano da lui'' le intimai avvicinandomi.
''Vedrai'' mi provocò.
''Sto per tirarti un pugno, sappilo'' ero fuori di me.

Quando stavo per alzare la mano, il campanello suonò facendomoitornare quell'ansia che era svanita nell'esatto secondo in cui avevo sentito la sua voce squillante e insopportabile.

"Non dire o fare stronzate. Anzi, parla solo quando ti interpellano e dai risposte concise e veloci così da evitare imbarazzi o casini. Non fare danno col caffè o con qualcos'altro. Sorridi sempre e, se ti da fastidio qualcosa, trattieniti. Non fare figure di merda" mi dissi tra me e me mentre chiudevo gli occhi per non so quale motivo.

Si prospettava un disatro. Un tremendo disastro.

Scusate il capitolo corto.
Spero che vi piaccia comunque.
All the love, -M

Un errore bellissimoWhere stories live. Discover now