XII

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Capitolo dodici

Capitolo dodici

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Holly

Dannato pugile.
Sbuffai per l'ennesima volta, in cinque minuti,sfogliando annoiata il quiz adagiato sul mio banco.
Erano passati venti minuti dall'inizio di quel compito in classe di biologia e quei sacri minuti, li avevo passati a sbuffare e cercare di convincere la mia psiche ad azionare i miei piccoli neuroni,per tentare di concludere quel dannato quiz.
Ma invano.
Le uniche cose che fluttuavano nella mia mente era l'immagine di quel dannato pugile,che stava influenzando la mia psiche con troppa facilità.
"Holly scrivi qualcosa!"borbottò Charlotte alle mie spalle tirando l'ennesimo calcio contro la sedia,cercando di spronarmi a concludere il questionario,ma tutto quello che ricevette come risposta fu solo un altro sbuffo annoiato.
Il mio comportamento era strano.
Non mi ero mai comportata in quel modo durante un compito in classe;nonostante lo studio non fosse il mio forte.
Avevo sempre cercato di dare il mio meglio e arrivare ad una scarsa sufficienza,sopratutto nelle materie scientifiche e tecniche.
Tutti quei numeri,formule e schemi,mi procuravano un forte ribrezzo alla bocca dello stomaco.Ma nonostante questo orrore nei confronti di quelle materie,mi ero sempre data da fare per paura di un debito alla fine dell'anno scolastico.
Non rientrava,di certo,nei piani,prendere una F alla fine dell'anno scolastico.
Afferrai una penna dal mio piccolo astuccio,sentendo i morsi dell'ansia,per un astratto debito,divorarmi l'anima.
Così iniziai a leggere quelle parole nere che si schieravano su quel foglio bianco.Cellule,ipofasi,membrana cellulare,nucleo e tanti altri concetti che la mia testa in quei ultimi due giorni aveva totalmente gettato nell'oblio.
O meglio.I concetti probabilmente erano rinchiusi in qualche cassetto nella mia memoria.
Ma ahimè,la mia psiche era troppo occupata a prestare attenzione alle mille immagine del pugile.
Era passati due giorni dall'ultimo incontro con quel ragazzone.
Ed erano due giorni che non riuscivo a non smettere di pensare a lui e a quella risata.
Aveva riso.
Aveva riso,con me,nella mia stanza.
Ma nonostante la bellissima serata passata,quel maledetto pugile si era dissolto nell'aria come i gas presenti nel quiz sotto il mio naso.
'Sono dove abiti..fyrstikk.' disse prima di lasciarmi a fissare il suo corpo snello che si allontanava dal padiglione femminile.
Cosa quella parola significasse,non lo sapevo.
Nonostante l'ignoto significato, le mie goti si infuocarono al ricordo dei suoi occhi incollati sul mio viso.
'Dannato pugile e dannato biologia'.
Ruotai gli occhi guardandomi intorno,rassegnandomi all'idea di dover consegnare in bianco e prendermi una bella ramanzina dal professore col naso a pappagallo.
Scrutai ogni singolo alunno e tutti erano presi da quel foglio bianco adagiato sui banchi scolastici.
Tutti quanti eccetto me e un ragazzaccio pieno di piercing e tatuaggi.
Il ricordo del nostro primo incontro durante il primo anno,era ancora fresco nella mia mente.
Mi aveva spaventata mentre fece il suo ingresso nella sala per le matricole.
Si vestiva sempre dalle tonalità del nero e si agghindava la faccia con pezzi di ferro,ogni singolo giorno.
'Strano e lugubre' pensai dentro la mia testolina allontanando gli occhi dal ragazzo becchino,portandoli sul professore testa palata.
Anche lui non sfuggiva alla stranezza,ma la sua astrusità era giustificabile con il fatto che la sua età stava, via via,aumentando.
Le sue dita raggrinzite erano impegnata a sfogliare quella dannata enciclopedia.
'Dannato libro e dannati i suoi quiz'.
"Che strano essere umano.." sussurrai arricciando il naso.
"Psst-"
Voltai il mio viso,incontrando il nerd della mia classe sulla mia destra.
"Posso aiutarti,Holly?" sussurrò sorridendomi mostrando il suo sorriso argentato a causa dell'apparecchio dentale.
"Lo faresti?" chiesi saltando sull'attenti.
Non sapevo molto di lui.
Ma bastava guardarlo per pochi secondi per capire quanto fosse nerd.
"Certo!"disse annuendo freneticamente,facendo molleggiare i suoi occhiali neri,adagiati sulla punta del suo naso.
Afferrai la pena privandola del suo tappo,senza troppa esitazione.
Il mio caro Dio,dall'alto dei cieli,mi stava mandando una manna dal cielo e di certo non avrei ignorato questa piccola gioia.
Il ragazzo iniziò a dettare ogni singola risposta,facendo crescere in me,la voglia di gridare per la gioia.
"A,B,B,C." sussurrò ed io segnai velocemente le letterine al lato del foglio,lanciando fugaci occhiate all'uomo malconcio seduto alla cattedra.
Non avrei permesso a quel mostriciattolo di rovinare la mia chance,facendomi beccare dai suoi occhi scaltri.
"Vero,falso,falso,vero e infine falso!"continuò sfogliando l'ultima pagina
"Grazie."sussurrai tornando alla mia posizione iniziale e scarabocchiai il mio nome sul foglio.
"Non c'è di che!Possiamo consegnare insieme il compito?" chiese mentre le mie mani frettolose lanciavano le mie varie cianfrusaglie all'interno dello zaino.
"Uhm..certo!" gli sorrisi alzandomi seguita dal tipo dal sorriso d'argento.
"Ecco a lei!"dissi porgendo il foglio al Mr.naso abnorme.
Da vicino quel naso aveva delle dimensioni ancor più grandi e quella verruca non era affatto graziosa.
"Wilson.."mi scrutò sconcertato,prendendo tra le mani i nostri fogli e posizionarli sotto quell'odioso libro.
'Prima o poi,lo getterò dalla finestra.' pensai.
Scrollai le spalle "Arrivederci!"mormorai avviandomi alla porta.
Lanciai un saluto a Charlotte,ma la biondina era troppo occupata a compiere il suo quiz per preoccuparsi di me.
Il corridoio non era molto pieno e anche molto silenzioso.
Le uniche cose che si potevano percepire erano solamente:
Il rumore della pioggia aggressiva,che colpiva le mura dell'Istituto e qualche brusio proveniente dalle classi.
Mi affrettai ad uscire dal padiglione delle aule per raggiungere il più velocemente possibile il mio padiglione.
Salterellai sul marciapiede stando attenta a non finire immersa in una pozzanghera d'acqua piovana.
"Holly!Ho l'ombrello!"corrugai le sopracciglia scrutando il nerd che correva impacciato sotto la pioggia invernale.
"Ti prenderai un grave raffreddore e non è bello starsene da soli in camera!"affermò,coprendo il mio corpicino con il suo ombrello color arancio.
'I miei capelli rossi attirano molto spesso l'attenzione.Ma anche questo ombrello non è da meno' pensai ridacchiando tra me e me.
"Ehmm..Non ricordo il tuo nome.."dissi riprendendo il mio cammino.
Volevo tornarmene in camera e sprofondare nel mio letto.
Non starmene a parlare con un ragazzo di chissà quale argomento.
"Jimmy!"si affrettò a dire e a raggiungermi.
Annuii soltanto guardando i miei piedi occupati a calpestare le piccole pozzanghere d'acqua.
Io e la pioggia non siamo mai andate d'accordo.
Ero sempre stata una ragazza solare alla quale il grigiore della pioggia non piaceva affatto.
Per non parlare poi, dell'umidità che si sprigionare e che ti penetra nell'ossa,gelandoti anche il midollo osseo.
"Allora.." mormorò attirando la mia attenzione "Ho saputo che rientrerai a far parte del giornalino!"
'Le voci corrono,come corri tu, verso la mensa..'
"Già.." dissi soltanto guardando ovunque.
Cosa voleva,non potevo saperlo.Ma una cosa era certa.
Era lì per impedire a Morfeo di catturare il mio corpo.
"Hai già qualche idea?Tra poco ci sarà la scelta della prima pagina.Non sono molto esperto di queste cose,ma credo che il consiglio si riunirà a breve per decidere."
'Grazie per mettermi ansia,Jimmy.'
Sospirai "Ho già un'idea e l'ho già messa in atto." risposi stringendomi nella mia sciarpa nera,che scaldava il mio collo.
"Posso sapere di cosa parlerai?"chiese cercando di riprendere il discorso.
Ma in quell'istante,la porta del dormitorio femminile si manifestò ai miei occhi.
"Ehm...forse un'altra volta!" urlai correndo verso la porta,cercando di sfuggire alle goccioline d'acqua che cadevano da dei nuvoloni grigi che coprivano il cielo serale di Boston.
Non aspettai una sua risposta.
Non mi importava se sarei risultata maleducata o sgraziata.
Era venerdì sera e volevo solo concentrarmi su me stessa e al mio relax.
Mi affrettai a correre verso la mia stanza.
Il corridoio era popolato da qualche ragazza che scambiava qualche chiacchiera serale,con la sua vicina di stanza,o semplicemente da ragazze,che come me,rientravano stremate dai corsi.
Questo era il periodo dell'anno scolastico,più estenuante.
Il cervello di ogni studente si stava preparando alle festività natalizie,mettendo da parte l'attenzione per lo studio.
"Tana dolce tana!"gemetti privandomi dei miei anfibi appena entrata in stanza.
Sgranchii le dita dei piedi,immergendoli nei ciuffetti della moquette riscaldata.
Chiusi per un instante gli occhi,mentre le mie dita,privavano il mio corpo dai opprimenti vestiti,umidi dalla pioggia.
Il caldo della stanza invase il mio corpo,provocandomi una sensazione paradisiaca lungo tutto il corpo magro e dal colore olivastro.
Mi trascinai in bagno e iniziai a preparare la vasca,per concedermi un momento di coccole.
Strofinai gli occhi,guardando la mia immagine riflessa allo specchio,opaco dal vapore di condensa della vasca.
Slacciai il piccolo reggiseno rosa,che conteneva il mio piccolo seno e poi tolsi i slip che fasciavano il mio bacino gracile.
"Ah-..così va molto meglio."sospirai immergendomi completamente nell'acqua calda che odorava,come al solito,di fragole di bosco.
Amavo l'odore di fragole sul mio corpo.
Mi riportava sempre ai momenti fanciulli della mia infanzia,dove mi strafogavo di fragoline di bosco,macchiandomi il più delle volte i vestiti.
Era fin sempre stata una bambina vispa che amava mettersi nei guai e avventurarsi in piccole avventure sciocche.
Di fatti,questo mio piccolo difetto di impicciarmi nella vita altrui vi è tutt'ora.
E in quel momento della mia vita più che mai.
Ma non era di certo colpa mia.
Kristoffer possedeva troppi segreti dietro quel corpo tappezzato di tatuaggi.
Ed io volevo tentare di conoscere quel pugile astruso e di venire a conoscenza dei suoi più oscuri segreti
'E se lui non volesse?'
Rapinerò quel gigante e torturandolo verrò a conoscenza del suo mondo.


Ses Snart!
08/19

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