XXXI

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Capitolo trentuno

Capitolo trentuno

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Sebbene fossi intensamente contenta di aver abbandonato quella casa,tanto affascinante quanto nauseante,interiormente presentivo un'incresciosa percezione,proprio in prossimità dello sterno.Con il trascorrere dei minuti,compresi che quel sommesso malanno non fosse un possibile infarto bensì il panico di aver compiuto un'esorbitante danno,a causa di questa evasione in compagnia di Kristoffer.Il ragazzo vietato alla mia persona come fosse un potente stupefacente nocivo per la mia salute. Nel corso della fuga bramai fortemente il disinteresse e la pacatezza di Kristoffer,pertinente ad una probabile rivelazione di Caitlin a quell'uomo maleducato.Questa supposizione ideò solamente una distesa enorme di panico che soffocò la mia ragionevolezza,la quale tentava,infruttuosamente,di rasserenare la mia persona sempre più spaventata.
Fortunatamente il ragazzo al mio fianco mi convinse,con un sonante schiocco di dita,ad rincasare nell'abitacolo laddove ero comodamente seduta,abbandonando
la mente ottemperata di riflessioni malcontenti.Sfarfallai le palpebre riacquistando la cognizione smarrita in quell'arco di tempo,trascorso nei meandri della mia testolina, scoprendo di tenere,ancora,il telefono strette tra le mani,immutate sul mio grembo.
"È strano non sentire la tua, incommensurabile, parlantina illogica." canzonò rivolgendomi un'occhiata derisoria prima di tornare alla sua guida eccellente "Non sono logorroica!- borbottai trasportando l'attenzione sul telefono sintonizzato sul contatto di Charlotte-In ogni modo scusa,non volevo risultare maleducata.Riflettevo su alcune...cose." dichiarai tamburellando i polpastrelli sullo schermo stendendo un messaggio di delucidazioni e numerose scuse per il signor.Ross.
"Hol,non succederà nulla." proferì non quietando,però,il mio nervosismo "Quell'uomo non ero ironico,Kristoffer!" sostenni come responso causandogli uno sbuffo "Ascolta: Jonh è il mio allenatore,da sempre.È costantemente difensivo nei miei confronti e ti considera come una rovina per la mia carriera,ma sopratutto per la mia vita.Tuttavia lui non sa,come sei realmente tu.Io invece,sì.Quindi non terrorizzarti per le sue parole. Jonh è l'uomo più benevolo di questo mondo." "Benevolo?!- strillai sconcertata voltandomi nella sua direzione-Ha latrato contro di me,espressioni prepotenti.Per non parlare del suo comportamento violento,di questa sera." conclusi il mio discorso con un sonoro sbuffo adirato,causa della sua risata allietata "Perché stai ridendo?" domandai indispettita assottigliando lo sguardo "È davvero spassoso assistere alle tue scenate irose.Il tuo visino arrossisce e in seguito si acciglia in una buffa smorfia rabbiosa." sogghignò divertito dalla sua stessa sentenza,seccante.Eppure le sue sbeffeggiatrice aforismi vivacizzarono il mio stato d'animo,scontento,per di più mi erano mancate tutte le nuance del carattere,mutevole,di Kristoffer.
"Non sei affatto divertente." ribadii colpendo,giocosamente,il suo braccio indaffarato nell'inserire il freno di stazionamento "Invece sì.Forza andiamo!" comunicò sbarcando all'esterno della sua macchina,costantemente,impeccabile.Proprio come il suo proprietario.Simulai il suo movimento collocando le suole delle mie scarpe su un marciapiede ignoto,piuttosto che nel solito posteggio,dinanzi al The Punch.Il locale vergognoso dove il pugile dimorava.Ispezionai,frettolosamente,lo spazio movimentato attorno a me;capendo solo in quell'istante di trovarmi nel nocciolo,frequentato,di Boston.Particolarmente,nell'imminenza del Millennium Tower,uno dei grattacieli residenziali più sopraelevato di Boston. Sfarfallai le palpebre disorientata,trascinando l'attenzione sul ragazzo insolente,vestito con un Blazer corvino per proteggere il corpo atletico delle intemperie di Gennaio "Perché mi hai portata qui?" domandai ravvicinando la mia persona e la sua,intimorita dal quartiere lucroso,inesplorato "Mi hai autorizzato per poterti portare a casa mia e medicarti." rispose lentamente "Ma tu risiedi al The Punch e qui siam-" "Spostiamoci all'interno,inizia a fare fare freddo.E tu sei troppo svestita." recuperò la parola proiettando un'occhiata contraddittoria in direzione delle mie gambe spoglie,per via della salopette biancastra.Sebbene avesse ragione,sbuffai spazientita dal suo essere perennemente riservato e lo seguii sveltamente all'interno di quell'immensa struttura al di sopra della mia testa.
I miei occhi piroettavano dovunque,interessati da qualunque rifinitura incluso in quell'atrio odierno per niente stipato nonostante fosse il grattacielo più rinomato in tutta Boston,mentre marciavo al suo fianco in direzione di una meta ignota. Qualsiasi mobilio,composto da un presumibile materiale dispendioso,erano tinti dalle tonalità del corvino e del castano e adornavano elegantemente l'ambiente esteso e rischiarato dalle luminose luminarie odierne e dalle sfavillanti vetrate.
"Signor.Hagen,buonasera!La serata è già terminata?" un uomo mingherlino con un viso raggiante rivolse il saluto al ragazzo al mio fianco,dimenando la mano racchiudente uno spolverino "Buonasera Parker.Sì,la festa è già terminata.- finse flemmaticamente sbatacchiando le spalle ampie- La macchina è al solito posto,puoi pensarci tu?" "Ovviamente!" gongolò giubilante gettando,in un angolo indeterminato della sua postazione,il suo spolverino per poi avvicinarsi prontamente alla chiave,posata sul palmo aperto di Kristoffer. Solo in quell'istante si accorse della mia gracile figura eclissata a tergo del corpo prestante del pugile,non avendo l'intenzione di immischiarmi nella loro fervida chiacchierata.Di fatto i suoi occhi chiari si dilatarono meravigliati e congiuntamente anche le sue labbra deterioriate si stesero in un ampio sorriso allegro.
"E lei,chi è?" domandò ancora intrigato dalla mia presenza imbarazzata.Nonostante il suo aspetto non incutesse inquietudine,il suo portamento eccedentemente esuberante mi turbò al tal punto di rintanarmi nella gelida stoffa del Blazer di Kristoffer. Per quella sera ero fin troppo estenuata da tutti quei gesti non richiesti.Desideravo solamente di restare da sola con la presenza confortante di Kristoffer.
"Oh mi scusi non volevo spaventarla!" mormorò l'uomo distanziando i nostri corpi assestando agitatamente la sua uniforme signorile.
"Non è spaventata.Solamente non è una piacevole serata per lei.In ogni modo può presentarsi,vero?" disse risoluto,emigrando via,lasciandomi allo scoperto dinanzi all'uomo.Il suo spostamento provocò, contro di sé, numerose imprecazioni,tuttavia allungai svogliatamente la mano nella sua direzione "Buonasera signore.M-i chiamo Holly,signore." mormorai sommessamente arricciando le labbra in un piccolo sorriso "Puoi chiamarmi Parker!Piacere di conoscerla signorina Holly!Benvenuta al Millennium Tower di Boston!" gioì agitando le nostre braccia unificate dalla stretta di mano possente.
"Scusaci Parker,ma dobbiamo andare.Devo medicare la sua ferita." "Oh,vuole che chiami un medico?" domandò prontamente l'uomo tempestoso sciogliendo inaspettatamente la nostra stretta di mano.Trascinai senza indugio lo sguardo inquieto,per una possibile visita con mefistofelico dottore, su Kristoffer eternamente composto.
"Non è nulla di grave Parker.Comunque grazie.- proferì per poi indicarmi con celere cenno del capo gli ascensori allineati alle sue spalle- Andiamo." "Arrivederci signore." aggiunsi prima di trottare lontano.
"Arrivederci e buona permanenza,Signorina Holly!" strillò l'uomo prima che le porte d'acciaio si chiudessero oscurando le nostre persone.
Emisi un soffio d'aria appoggiandomi alle pareti metalliche,percependo la spossatezza della giornata impegnativa e sobillatrice,aggravarsi su tutte le ossa integranti nel mio corpo mesto,dai troppi pensieri sgradevoli e dal persistente dolore della ferita.
"Vuoi rimanere qui dentro?"
Sfarfallai le ciglia intuendo di essermi,di nuovo,isolata nei meandri della mia psiche gravosa straripante di riflessioni. Mi affrettai ad uscire prima che le porte si chiudessero ancora,conducendomi in altri piani che inaspettatamente non mi interessava di visitare,così da poter curiosare.
Avanzavamo tacitamente,come due perfetti sconosciuti che si ritrovano a procedere in corridoio collettivo.Nessuno dei due tentò di instaurare una conversazione.
Una vicissitudine sporadica per me,una ragazza dalla parlantina inarrestabile.Eppure, quella sera, non vi era nessun fiume di parole pronto ad erompere fuori dalle mie labbra; solo un fiume di lacrime isteriche,fin troppo trattenute. Mentre lui,quasi certamente,aveva compreso qualcosa di insolito in me di fatto preferì non inasprire,ancor di più,il mio umore.
"Siamo arrivati.Questo è il mio appartamento." mi informò inserendo la carta magnetica nella serratura elettronica,sbloccando la porta del suo appartamento buio,innalzato in uno dei piani più elevati in quel grattacielo.Varcò per primo l'uscio della porta,accedendo subito dopo le luci che illuminarono rapidamente quel meraviglioso Loft.
Marciai incerta, disorientata da quell'ambiente vasto ed assestato,rischiarato dalla parete,di fronte al portene,realizzata esclusivamente da mastodontici vetrate scintillanti;le quali si prospettavano sulla città chiassosa nonostante fosse sera inoltrata. Seguitai la mia investigazione protraendo lo sguardo alla mia sinistra,laddove si trovava una cucina odierna,tinta di nero,ornata da un'isola anch'essa sistemata come la cucina.Qualunque utensile occupava il proprio posto così da non guastare l'ambiente diligente.
"Puoi perlustrare tutto." sogghignò il pugile beffeggiando la mia invadenza.Ridacchiai trascinando i miei piedi,sul parquet in legno scuro,verso il lato destro del Loft in cui si trovava il resto della casa:
Un vigoroso soppalco,sulla parete laterale destra,suddivideva il piano inferiore,adibito ad un salottino,da il piano superiore invece adoperato per la sua camera da letto.Oltre a ciò l'ultima parete,quella infondo alla stanza,era rivestita da dei mattoni in rilievo carmini,coperti in parte,da una colossale libreria straripante di libri perfettamente allineati ed una scrivania scombussolata.
Trattenni una risatina notando il disordine su quella scrivania,il quale deteriorava la compostezza della casa.
Tralasciai le due porte,prossime alla scalinata congiunta al piano superiore, centralizzando tutte le mie attenzioni sul pianoforte rilucente,posizionato al centro della casa.I miei polpastrelli sfiorarono tentennanti il materiale lustrato del pianoforte corvino.
"Suoni il pianoforte?" domandai voltandomi "Può darsi." rispose nebulosamente togliendosi la giacca concedendo,finalmente,l'opportunità di apprezzare,minuziosamente, la sua figura aitante vestita elegantemente.La camicia candida accompagnava ogni suo movimento,evidenziando i suoi muscoli tonificati;Le spalle ampie erano ornate da due bretelle corvine allacciate ad un pantalone fasciante grigio,particolarmente angusto su i suoi glutei tondeggianti.
Kristoffer come consuetudine era sublime.
E nel mentre osservavo ogni singola parte del suo corpo,la mancanza nei suoi confronti raggruppata durante le vacanze natalizie,si stava pacatamente sopprimendo.Affidando il posto alle innumerevoli sensazioni leggiadre che solo lui riusciva ad aizzare.
"È irritante quando mi fissi,Holly." grugnì repentinamente,suscitandomi un sussulto intimorito "N-on ti stavo fissando." affermai,depistando il suo sguardo bruciante,esaminando la veduta oltre le vetrate.
Abbrancai un abbondante boccata d'aria tentando di placare l'infiammazione del mio corpicino incitato dalla sua presenza.Fortunatamente sbuffò divertito riformando il discorso "Vieni in bagno.Devo vedere quella ferita." "Sto bene.Non c'è bisogno di disinfet-" "Muoviti." esordì inflessibile.In tutta risposta assottigliai lo sguardo sdegnata, tuttavia lo seguii.
Il bagno si trovava in una delle due porte,precedentemente ignorate.E anch'esso era tinto e decorato con una nuance del grigio,nero e bianco. Colori piuttosto cupi ma perfettamente medesimi al pugile.
"È grande quanto la mia stanza del dormitorio." mormorai "È il mio piccolo gioiellino." scrollò le spalle frugando nei suoi mobiletti "Piccolo?!Kristoffer hai un'appartamento colossale in uno dei grattacieli più noti di Boston!" strillai "Non è colossale.Forse per te,visto le tue misere grandezze." mormorò scoccando la lingua sul palato,osservando svagato il cambiamento espressivo sul mio volto.Strinsi le mani in due pugni ignorando le sue insulse spiritosaggini.
"Non obietti?" "Smettila,Kris!" gridai colpendo il suo polpaccio con vigoroso calcio "I miei pantaloni." grugnì "Le tue insulse beffe." scimmiottai il suo tono di voce gutturale.
Sorrisi soddisfatta non appena si limitò a sbuffare e ad schiudere una scatola di latta contenente molteplici medicinali e prodotti per medicare.
"Dobbiamo proprio?Non è grave." piagnucolai scrutando il mio riflesso grinzoso allo specchio. Il taglio,per buona sorte,non era greve tanto meno profondo.Però la fronte,in prossimità,bruciacchiava e doleva talvolta facessi qualche espressione;per di più intrisa di sangue oramai deumidificato.
"Sì,dobbiamo.Ora coprirò il taglio con questa garza sterile senza utilizzare disinfettanti,okay?Devi lavarti il viso,così da depurare il viso,prima di procedere con la medicazione. E se non copriamo il taglio,il dolore si amplierà con il sapone."
Mi meravigliai ascoltando il suo simposio particolareggiato su come disinfettare un taglio ma subito dopo rammentai a me stessa che Kristoffer fosse un pugile.E probabilmente curarsi le ferite era una routine regolare.
Annuii esitante lasciando che coprisse la ferita.Il suo tocco era paziente e premuroso,infatti non mi procurò alcun dolore lancinante. Subito dopo aver imbacuccato il taglio,eseguito da una biondina teppista,sciacquai il viso lentigginoso con abbondante acqua calda contemporaneamente ad uno squisito sapone liquido al gusto di anguria,eliminando così tutte le impurità.
"Andiamo in soggiorno,almeno ti potrai sedere."
Lo seguii tacitamente fino agli sgabelli posti attorno alla penisola "Farai piano,vero?" sussurrai osservando prudentemente tutti gli oggetti collocati sul marmo corvino "Farà un po' male.Ma sarà sopportabile." mi rassicurò versando il fluido disinfettante su del cotone idrofilo "Non hai risposto alla mia domanda." borbottai bloccando il suo polso.
"Hai ragione.-ridacchiò divertito agitando appena la testa riccioluta-Farò piano,Fyrstikk." sospirai avvilita liberandolo dalla mia presa.Con il mignolo elevò il mio viso,così da avere una visuale migliore,e poi con l'aiuto dell'altra mano rimosse la garza "Farò pianissimo." sussurrò deponendo il cotone sulla zona ferita. Strillai sofferente non appena il fluido umettò la pelle sminuzzata,causandomi un deciso bruciore somigliante a quello appreso subito dopo che la teglia colpì la mia fronte incolpevole.
Abominai Charlotte e il suo screanzato piano per tutta la durata di quell'atroce tortura medievale.
"Ho finito." proclamò dopo incessanti minuti abbandonando tutti gli arnesi infernali adoperati. Strofinai il dorso della mano sulle goti madide inspirando automaticamente,sforzando il mio corpo a calmarsi definitivamente quella sera.
"Ti ho messo una pomata con ossido di vitamina K, così non ti verrà un livido." "Sembri un medico.Cosa diamine è 'ossido di vitamina K'." borbottai inesperta " La funzione dell'ossido di vitamina K è quella di rafforzare le pareti dei vasi sanguigni, limitando la loro tendenza a frammentarsi.Inoltre la pomata contiene anche vitamina C ed E e la loro azione è quella di rallentare la trasformazione del ferro ferroso in ferro ferrico, che è ciò che dà ai lividi il loro colore blu." concluse il suo dibattito su delle stupide vitamine gettando nella pattumiera le garze.
"Il professor.Fitz ti amerebbe,sai?" brontolai dondolando le gambe nude "Chi è?" "Il mio professore di matematica,biologia e chimica." dissi arricciando il naso nauseata "Qualcosa mi dice che non ami queste materie." sogghignò incrociando le braccia "Né le materie,né lui." precisai causandogli l'ennesimo sorrisetto divertito,in quella serata.Un caso infrequente.
Ad ogni modo mi soddisfò parecchio ammirare le sue labbra carmine distendersi in un inibito sorriso; poiché rallegrare Kristoffer fosse un'impresa irrealizzabile a causa del suo carattere acidulo.
"Sei taciturna questa sera ed è davvero insolito questo tuo silenzio." "Sono solamente stremata da questa serata mostruosa.Credo di aver fatto adirare qualche divinità e questa si sia talmente ingiuriata da erompere su di me,cospicue avversità." mormorai rivolgendogli un sorriso prima di chinare lo sguardo sulle mie mani aggrovigliate sul mio bacino.
"Nessuno è furioso con te,Holly.Tanto meno Jonh.Lui è soltanto protettivo nei miei confronti e pensa che tu sia un rischio per la carriera lavorativa." spiegò lentamente giustificando il comportamento inavvicinabile di quell'uomo empio "Stai giustificando il suo comportamento,Kristoffer?Non è la prima volta che mi oltraggia con delle parole disgustose!Per non parlare di quella ragazza!" balzai giù dallo sgabello infastidita perfino dal suo comportamento.
Capivo il legame intimo fra lui e quei due individui maleducati però non era lecito scagionarli dal loro atteggiamento disumano.
"Non giustifico nessuno,Hol.Il suo comportamento è irragionevole ma vuole solamente tutelarmi da te e probabilmente vorrà allontanarti da me." "Ma perché!Io non voglio farti del male,Kris!" strillai avvertendo gli occhi colmarsi con quelle lacrime arginate per troppe ore "Lo so che non vuoi farmi del male tuttavia è tutto sbagliato.Sei una ragazzina di sedici anni,Holly e...Jonh ha ragione,dobbiamo allontanarci."
'Jonh ha ragione,dobbiamo allontanarci.'
Quella locuzione mi colpì veemente proprio come la teglia per dolci qualche ora prima.Certamente avrei preferito,mille volte,la teglia per dolci piuttosto che Kristoffer.
Tutti i miei auspici sul nostro rapporto si sbriciolarono come le merendine mielate all'interno di uno zaino scolastico.
Kristoffer si stava rintanando,nel suo rifugio tetro,lasciandomi sola,per l'ennesima volta.
"C-osa..tu l'hai detto molt-e volte ma...poi-" "Questa volta me ne andrò davvero,Holly.Questa..cosa..non può continuare." enunciò posato conficcando i suoi occhi ombrosi nei miei,bagnati e rigonfi.Il suo sguardo risoluto mi fece intendere che non avrebbe riformato la sua decisione.
"E allora perché mi hai portata qui,Kristoffer?!Perché mi hai seguita alla festa.Perché ogni volta scegli di allontanarti ma poi ritorni da me?!" gridai rabbiosamente contro di lui,non riuscendo più a sorvegliare tutte le mie emozioni spossate da tutte le vicissitudini "Fai come ti pare Kristoffer!Sono stanca dei tuoi continui mutamenti!Sei solo un menefreghista!" invei colpendo il suo braccio "Brucia all'inferno,Kristoffer!"
Senza ragionarci troppo trafissi il suo zigomo compatto con un sonante schiaffo,scemando così una mediocre razione di ira.Il palmo della mano fiammeggiava,arrossandosi con il trascorrere dei secondi inavvertibili.
Il suo viso si volse gradualmente mostrandomi il suo zigomo porporino e il sguardo furente.Solo in quell'istante assimilai il mio gesto selvatico che stimolò la collera del pugile,notevolmente possente.
"Io sarei un menefreghista,Holly?E tu?" bofonchiò crudelmente schiacciando,in seguito ad una mossa inattesa,il mio corpo contro l'estremità del bancone "Tu sei solo una ragazzina irragionevole ed esclusivista,che vive pacificamente nel suo mondo fatato;laddove le avversità e le persone bieche,non sussistano." continuò attaccando i nostri corpi cocenti "E poi sei testarda e indisponente che non ascolta mai,essendo troppo impegnata a difendere il suo irriflessivo parere." "Mi hanno trattata male e non puoi negarlo." replicai rigorosamente ,rivoltandomi alla sua costante dominazione su di me.Invano poiché percepire il suo corpo imponente,la sua suadente fragranza e le sue labbra stuzzicanti;stavano struggendo la mia risolutezza.Il corpo iniziò ad aizzarsi causando quella sensazione,avvilente,nel mio ventre.
"La colpa è tua e della ostinazione seccante." sussurrò lambendo il mio viso,rubiconde,con il suo fiato caldo.Annuii ignorando le sue asserzioni beffatrici,spingendomi sulle punte delle mie scarpe,così da sfiorare le sue labbra che per troppo tempo non potei assaporare.L'insolenza di Kristoffer le distanziò,spietatamente,generando un mugolio contraddittorio.
"Cosa vuoi,Holly?Stai al tuo posto." "Tu sai sempre quello che mi passa per la testa,no?" mugolai,provando a ravvicinare i nostri volti "Devi riuscire ad obbedire alle persone più grandi,Fyrstikk." sostenne carnalmente cingendo la sua mano destra attorno al mio collo,in una morsa ferma ma tenue.Frignai spossata abbandonandomi alla sua autorità,alquanto allettante.
"La prego,Signor.Hegen." ansimai infervorata.
La stretta intorno al mio collo si rinvigorì e dalla sue labbra fuoriuscì un suono gutturale"Oh Kristus.Gud tilgi meg." successivamente le nostre bocche si congiunsero pressantemente.
Le sue labbra calcavano vigorosamente originando un dolciastro dolore che mi spinse a dischiudere la bocca,permettendogli di impadronirsi di quest'ultima.Si svagò sfacciatamente con la mia lingua provocandola continuamente con lascivi giochini,allettanti.
Le mie esili gambe vibravano incessantemente al di sotto delle sua bocca bramosa e delle sue mani ardenti,le quali scivolarono sui miei fianchi,arpionandone la pelle gracile. Una travolgente ondata di vampa stravolse il mio corpo che lo condusse in un incantevole empireo.
La situazione divenne sempre di più celestiale ma allo stesso spossante.
Kristoffer,quella sera,reclamava intensamente il mio corpo.Lo intuii non appena le sue mani si posarono inaspettatamente su di me,un portamento mai compiuto antecedentemente, e dal portamento imbestialito delle labbra compresse,con inclemenza,addosso alle mie.Sempre più indolenzite.
Disgiunsi le nostre bocche umettate e tumide,boccheggiando necessitante di un po' d'aria.Nonostante il distacco,la sua bocca,imperterrita e avida,scivolò inizialmente sulla mia mandibola;per poi approdare sulla pelle tenue del mio collo. All'istante un tremore concitato alla spina dorsale mi portò ad affidarmi totalmente ai sue gesti competenti. Piagnucolai infoiata non appena le sue braccia atletiche agguantarono il mio corpicino,sfinito e tremante,elevandolo contro il suo petto aitante. Istantaneamente restrinsi le gambe attorno al suo bacino e le braccia al collo.
Inspirai intensamente,acciuffando il suo profumo mellifluo,rasserenandomi tra le sue braccia. Le sue labbra protraevano il loro intento,di annientare la mia purezza,tramite quei umidi baci su tutta l'estensione del mio collo vessato.Raccolsi le sue soffici ciocche ricciolute,stringendole con risoluzione tra le dite entusiaste,così da avere un sicuro sostegno e non lasciarmi inghiottire dall'illustre bufera,metafora del secondo cerchio dell'Inferno Dantesco,che scombussolava le anime lussuriose.
Kristoffer si lamentò per il gesto stuzzicante,pressandomi maggiormente contro di sé.Creando un piacevole frizione tra i nostri bacini.
Da lì in poi tutto successe affrettatamente:
Dalla mia bocca sbocciò un gemito,compiaciuto,provocato da quella movenza impura prodotta tra i nostri sessi.Invece,quella mossa,riconsegnò a Kristoffer,il senno smarrito.Di fatti con uno scatto lesto la sua mano destra ri-accerchiò il mio collo,costringendomi ad allontanarmi dal suo corpo arroventato.Schiacciandomi contro la parete a ridosso delle mie spalle.
"Ritengo opportuno fermarmi adesso.Non ho molto autocontrollo durante queste situazioni." proclamò rigidamente,come se stesse rabbonendo i suoi più intimi istinti animaleschi.Annuii confusamente sbatacchiando le palpebre,riacquistando la decenza dissolta,immediatamente dopo aver combinato le nostre labbra insaziabili.
La seducente persona del pugile era stravolta ma dannatamente irresistibile.Nonostante la camicia,lattescente,sgualcita, i capelli arruffati,il respiro scarso e le labbra rigonfie,a causa dei baci insistenti.
I suoi occhi viaggiarono velocemente per tutto il mio corpo,ancora congiunto al suo bacino,imbolizzandosi all'altezza dei miei occhi,arrossiti.
Non asserì nulla.Solamente,sciolse la mano attorno al mio collo e sistemò,prudentemente,la mia figura sulle mie gambe assopite.Avrei favorito trattenermi tra le sue braccia e non allontanarmi mai più.Tuttavia procedetti,con passi vaghi,verso il bancone caotico
"G-razie per avermi disinfettato la ferita e per avermi portata con te." farfugliai ordinando le cianfrusaglie,così da non dover fronteggiare la sua persona in seguito a quell'istante imbarazzante.
"Chiamerò un taxi.È tardi e dev-" "Dormirai qui,Holly." dichiarò pacatamente impadronendosi della scatola di latta "Vieni!Ti concederò temporaneamente qualcosa per dormire." puntualizzò avviandosi in direzione di una meta ignota.
Lo seguii timorosa "Sei sicuro?I-o p-osso chiamare un taxi e-e-" "Cosa c'è?La piccola presuntuosa,è imbarazzata?" sghignazzò allietato,spalancando una delle due porte,poste alla fine della scalinata,rilevando la sua cabina armadio.Straripante di indumenti corvini ed eleganti.Totalmente differenti dai miei.
"Non sono imbarazzata!" borbottai allacciando le braccia "Non voglio importunare la tua serata." "Mi hai già importunato.Dalla sera in cui ti ho portata nella mia stanza." precisò sogghignante,piantando tra le mie braccia una felpa ed un paio di boxer. Percepii in un lampo il viso farsi porporino,ispezionando quei boxer neri,quasi certamente,utilizzati dal ragazzo al cospetto della mia figura.
"Il bagno è qui.Preferisci anche un pantalone?Non credo di averne per la tua statura." dimenai sveltamente la testa per poi trottare in direzione della porta,non volendo mostrargli il mio insulso imbarazzo per un mansueto paio di boxer.
"Per tua fortuna ho dei spazzolini nuovi." comunicò seguendomi dentro il bagno,spazioso quanto la mia stanzetta del dormitorio.Schiuse vari cassetti arraffando degli asciugamani lindi,saponi ed infine uno spazzolino impacchettato. "Perché hai così tanti spazzolini nuovi?" domandai accigliata,depositando i prodotti sul marmo luttuoso,circostante al lavandino in porcellana bianca "Durante i miei vari viaggi lavorativi,ho lo sgradevole vizio di smarrire lo spazzolino." borbottò serenamente,come se avere un cassetto imbottito di spazzolini fosse la cosa più ovvia.Decisi di tralasciare,avvertendo il desiderio di organizzarmi per la notte e precipitare nelle calde coperte,ponendo fine a quella ardue giornata.
Non appena Kristoffer mi cedette la mia intimità non persi tempi ad analizzare la mia sfatta figura,altamente ributtante.Sospirai amareggiata,denudandomi ed entrando nella doccia.
In quanto la sua casa fosse interamente adornata e tinteggiata,con tonalità ombrose,perfino il suo bagno aveva le medesime nuance.Il pavimento e i sanitari lattei erano in netto contrasto con il mosaico,usufruito sulle pareti,e il marmo corvino.Tuttavia era un mobilio attraente e odierno.Perfettamente coincidente con la personalità di Kristoffer.
Asciugai velocemente il corpo,per poi infilare i popolari boxer 'Calvin Klein' e la smisurata felpa,terminante all'altezza del mio ginocchio. Inavvertitamente inabissai il viso all'interno della felpa odorando la sua fragranza mascolina.
"Ho fatto." proclamai ritornando nel salotto,dopo aver sistemato il bagno ed aver sciolto la chioma vermiglia. Kristoffer se ne stava tranquillamente innanzi alla vetrata,sorseggiando un supponibile liquore,vagabondando per i suoi inaccessibili pensieri.
Degustai tacitamente la sua invogliante fisionomia,commemorando tutte le sfrenate azioni compiute precedentemente,prima che si girasse e mi osservasse accuratamente,con il suo solito cipiglio "Sei insopportabile quando mi fissi."mormorò nebulosamente protraendo la sua curiosa esplorazione,causandomi uno sgargiante rossore sulle goti "Ehm..d-ormirò sul divano,giusto?" domandai arginando la sua curiosità spinosa "Non ti lascerò dormire sul divano,Holly. Dormirai nel mio letto." dichiarò abbandonando il bicchiere vuoto sul bancone "Le lenzuola sono pulite e la camera è al piano di sopra.Ma questo lo sai già,grazie alla tua voglia irrefrenabile di curiosare tra le mie cose." "Non è affatto vero!E poi sei tu che mi hai autorizzato!" borbottai indirizzando i miei arti inferiori in direzione delle scale,comunicanti con il voluto letto "Io non ti lascerò dormire sul divano,Kris." "E io non lascerò dormire te,sul divano." "Po-ssiamo dormire entrambi nel letto.Giuro di non infastidirti!Io sono immobilizzata mentre dormo." lo informai stuzzicando le maniche delle felpa nera,parecchio imbarazzata per la proposta fatta al pugile.
Non avevo mai dormito con un ragazzo,eccetto mio padre,nei miei sedici anni di vita.Di fatto mi sentivo molto a disagio tuttavia mi allettava l'idea che fosse Kristoffer,il mio primo compagno di sogni. "Mi stai proponendo di dormire insieme,nello stesso letto,Fyrstikk?" domandò impertinente scoccando la lingua sul palato "Beh..il divano è troppo minuscolo per te e troppo scomodo per il tuo ospite." spiegai ridacchiando,causandogli uno sbuffo "Marmocchia assillante." "Pugile arrogante." "Vai in camera,ora." grugnì chiudendosi all'interno del bagno.
Gongolante mi affrettai a salire le scale sopraggiungendo nella sua stanza da letto,composta da un solo letto,due comodini ed una piccola finestrella rettangolare.Senza indugi gattonai sul letto raggiungendo la finestrella,sopraelevata al letto,contemplando una Boston notturna.Costantemente sontuosa e rischiarata dalle parecchie illuminazioni.
"Secondo me,saresti una perfetta stalker.Sei ottimale mentre fissi ossessivamente." "Mi hai spaventata,Kristoffer!" urlai scossa separando i miei occhi dalla finestra facendoli posare sul ragazzo indisponente,accorgendomi del suo splendido corpo denudato.
La sua pelle,addobbata dai numerosi tatuaggi,non era più velata dalla candida camicia bensì esposta,in tutta la sua bellezza,ai miei occhi costantemente bramosi di lui.
"Oh Kristus...smettila oppure dormirai sul pavimento." "Non ti stavo fissando!" "Questa frase viene puntualmente emessa dalla tua boccuccia,in seguito alle mie lamentele." disse infilandosi al di sotto delle coperte "Tu mi accusi ingiustamente!" obiettai seguendo i suoi movimenti "Dormi è tardi." mi ammonì spegnendo la luce,non appena mi sistemai sotto le gelide coperte,profumate.
"Buonanotte,Kristoffer." " 'Notte,Holly." mormorò soltanto,abbandonandomi in balia dei mille turbamenti,dovuti: Alla sua presenza,confinante con la mia,nello stesso letto,il buio imperante nella stanza e un letto non mio.Mi pentii all'istante di aver permesso a Kristoffer di dormire nello stesso letto,poiché tutto si stesse rivelando notevolmente imbarazzante.
"Holly." "Si?" "Il tuo pensare mi sta infastidendo" "Non è colpa mia!Odio il buio e poi questo non è il mio letto!Per non parlare di te!Sei il primo ragazzo con cui dormo.Quindi ho tutte le moventi per poter pensare ininterrottamente.Inoltre,credo di avere dei seri problemi con i miei pensieri!Sono loro che hanno il comando su di me,non-" la sua mano,inaspettatamente,agguantò la mia felpa,strascicandomi tra le sue braccia "Mi infastidisce anche la tua parlantina notturna." sostenne mentre io concretizzavo il gesto.
"Mi stai abbracciando,di tua spontanea volontà." sussurrai sul suo collo "Non prenderci l'abitudine,Fyrstikk." "Buonanotte,pugile." "Buonanotte,Fyrstikk." mi aggomitolai contro di lui,rilassandomi,finalmente,udendo il suo respiro pacato.

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