XXV

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Capitolo venticinque

Capitolo venticinque

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Optare di accogliere la proposta di Kristoffer aveva comportato,ancora una volta,un conflitto tra la mia razione razionale e la mia razione irragionevole;il quale aveva scompigliato la mia psiche,che in quell'ultima settimana,fu gravata dal troppo lavoro.
Io,come consuetudine,ero contesa tra le due parti;le quali cercavano in ogni modo di trainarmi ognuna dalla propria parte.

Ciascheduna di loro possedeva un'onesta motivazione,tuttavia,solo una di loro era in sintonia con la mia psiche,ovvero, la parte irragionevole.
Entrambe bramavano il pensiero di passare un'intera giornata con Kristoffer,nonostante le parole di quest'ultimo e il passato bisticcio.
Non mi preoccupai molto delle sua proposta del volersi distanziare dalla mia persona poiché,mi propose,successivamente,di accompagnarlo in questa assurda avventura in un vivaio.
Contei una fragorosa risata al ricordo del suo viso insicuro,nel chiedermi di prendere le vesti di un: 'Consulente per gli alberi di Natale'.Come se fossi un piccolo elfo specialista di alberi.
Il suo lato mielato riusciva sempre a soggiogare la mia mente facendomi accrescere il desiderio di stringerlo tra le braccia e ricoprire il suo viso mascolino di innumerevoli baci,come se fosse un tenero bambino impacciato.
Mi fermai innanzi la consueta porta che portava al suo appartamento, perennemente caotico,ispezionando, con occhi furtivi,quel comune corridoio spopolato;accertandomi che non ci fosse nessuno che potesse ostacolare la nostra avventura.
Sapevo che nessuno avrebbe ostacolato il mio piano,alle cinque e mezza del mattino,tuttavia non avevo la minima intenzione di imbattermi in quel l'uomo zotico e in quella ragazza villana,i quali,serbavano nei miei confronti solo ostili parole.
Non riuscivo a concepire il motivo per cui,le persone adorate da Kristoffer,mi detestavo.
Io non avevo la minima intenzione di ferire Kristoffer.Volevo solo viziarmi delle sue insolite attenzioni,che provocavano in me,abbondanti emozioni.
Circondai con la mano la maniglia fredda inclinando poi,il polso,mentre supplicai svariate divinità affinché la porta non fosse serrata.
La porta,per grazia divina,si dischiuse pigramente,mostrandomi l'appartamento fosco del pugile.
Emisi un lungo sospiro di alleviamento per poi affrettarmi ad entrare all'interno della casa.
Il mio corpo,vestito da una morbida salopette rosata,venne inghiottito dal fosco gorgo,aromatizzato dal suo profumo.
Sfarfallai le palpebre più e più volte,sforzando la mia vista,offuscata dalla macchia nera,che copriva il suo appartamento e il suo corpo dormiente.
Le uniche cose che riuscii a decifrare furono soltanto:
Il silenzio che veniva fratumando ad ogni suo sospiro,pacato dal sonno.
E un lieve barlume che si addentrava nella sua stanza,attraverso le tapparelle abbassate.
Quel tenue sfolgorio era improduttivo,nel aiutarmi a scovare un percorso che mi portasse alla sua corporatura dormiente,senza rischiare di uccidermi.
Estrassi il telefono,così da poter illuminare la stanza buia,dalla taschina della mia morbida salopette,la quale possedeva una gonnellina a pieghe,anziché i soliti calzoncini.Mentre al di sotto indossavo un maglioncino di un rosa ardente,così da proteggermi dal freddo pungente.
Il bagliore rivelò tutta la stanza e.. Kristoffer.
Avvampai di colpo non appena i miei occhi si posarono sulla sua figura appisolata,distesa sul suo addome denudato.
Il suo corpo erculeo era privo di indumenti eccetto i suoi glutei tondeggianti foderati dal tessuto nero dei boxer,del celebre marchio 'Calvin Klein'.
Agguantai il labbro fra i denti mentre costrinsi i miei occhi ad abbandonare quella vista sublime,rimproverandomi di quanto non fosse giusto molestare il suo corpo,solo perché la sua psiche,in quel momento,era indaffarata col proiettare un gradevole sogno nella sua testolina riccioluta.
Diminuii impacciata le distanze dal letto addobbato dalle lenzuola bianche,sgualcite dai suoi movimenti notturni,cercando di contenere i miei istinti svergognati.
I miei neuroni delirarono non appena mi ritrovai al fianco del suo letto,ove riuscii ad adocchiare al meglio,il suo corpo massiccio. Il dorso era ornato dai muscoli protesi,sotto la sua pelle marmorea priva di peluria.Come il resto della sua epidermide.
"Holly smettila!"sussurrai colpendo la mia fronte con il palmo accaldato della mia mano,così da rabbonire i miei neuroni compiaciuti da tale visione.
Lasciai scivolare il mio telefono sulla superficie liscia del comodino per poi sporgere il busto in avanti,lasciando che le mie ciocche vermiglie scivolassero sulla sua schiena.
Non sapevo come avrebbe reagito nel vedermi lì,nella sua stanza,alle cinque del mattino,eppure mi feci forza schiudendo le labbra pronta a sussurrare il suo nome,così da indurre la sua mente ad abbandonare il mondo dei sogni.
"Kris.."sussurrai lievemente,non ricevendo nessuna risposta da parte del pugile appisolato come un tenero bambino.
Arricciai il naso intenerita mormorando ancora il suo nome "Kris..È ora di alzarsi.."
Tamburellai i polpastrelli sul soffice cuscino che eclissava il suo viso e gran parte delle sue braccia toniche.
Sbuffai ancora non ricevendo nemmeno un mugolio,come risposta,alla mia sentenza.
"Va bene,Kris.Useremo le maniere forti."affermai decisa sfilando i miei piedi,fasciati dalle mie solite parigine lattee,dalle mie Vans tinte di rosa.
Acciuffai tra le dita le lenzuola calde mentre mi arrampicai sulla sua schiena,fino a collocarmi su di essa.
Sorrisi trionfante per poi immettere la mia testa al disotto del cuscino,accanto alla sua.
La sua fragranza zuccherina,mi solleticò il naso,procurandomi una risatina.
Il viso,corrugato in un'espressione quieta e angelica,era ornato da alcune ciocche,arricciate su sé stesse,penzolanti su i suoi occhi chiusi.
"Kris!"bofonchiai lusingandomi con il suo profumo mielato differente dal suo carattere,aspro.
Kristoffer era come una caramella frizzantina.Appena la si mette in bocca vi è un'esplosione di asprezza,ma poi,il sapore tramuta in dolcezza.
"Kris..sveglia!Tra poco è Natale!"
Il suo corpo si mosse lievemente,percependo un peso estraneo sul suo dorso.Questo lo spinse a schiudere leggermente gli occhi scuri.Osservò per qualche secondo il mio volto,per richiudere le palpebre infiacchite.
Corrugai le sopracciglia "Kris!"strillai in sussurro,facendo sbarrare i suoi globi oculari.
"H-olly?" Chiese insonnolito causandomi un largo sorriso "C-osa ci fai qui?E che ore sono."bofonchiò intontito dal sonno,corrugando le sopracciglia castane.
Ridacchiai divertita rotolando al suo fianco,sbalzando fuori dal quel piccolo nascondiglio,ove la sua testa riccioluta si nascondeva.Forse per sfuggire alle ombre aggressive della notte.
'Impossibile!' Pensai.
Nulla poteva spaventare quel gigante forzuto.
"Cos'hai da ridere?"sbuffò stropicciandosi gli occhi appiccicaticci dal sonno,mentre si mise a sedere goffamente.
Emise un lungo sbadiglio guardandosi intorno,ri-aquisendo consapevolezza.
Brontolò qualcosa di indecifrabile con voce roca e poi si volse verso la mia figura adagiata sul suo letto,con un buffo cipiglio impresso sul suo volto affascinante.
Nonostante si fosse appena svegliato,il suo aspetto era sublime.
"Che ore sono?" "Le cinque e qualcosa!"ridacchiai sedendomi dinnanzi alla sua figura svestita.
La mia attenzione fu subito cattura dai diversi disegni incisi sul suo petto.
Era la prima volta in cui riuscii a  esaminare con accuratezza,tutti quei tatuaggi che arricchivano il suo corpo,rendendolo sempre più ammaliante.
Al centro del suo petto vi era raffigurata un'aquila che impugnava,un serpente ondulato,tra le zampe.
Mentre intorno ad esso,si trovavo altri piccoli tatuaggi buffi,che proseguivano anche sulle sue braccia vigorose.
Uno scheletro che sorseggiava una bottiglia di un liquore,sul costato sinistro;la Morte vestita dalla sua consueta tunica nera e la falce.
E poi tanti altri schizzi,ma solo due microscopiche lettere,catturarono la mia curiosità.
M e K.
Cosa si celava dietro ad esse?
"È stravagante il modo in cui mi guardi,Fyrstikk.Nessuno mi ha mai guardato così intensamente."
Fremetti al suono della sua voce,percependo il calore affluire sulle mie goti.
Quale folle persone non sprecava istanti della sua vita,per contemplare il suo corpo avvenente?
"I-o..scusa.M-a...tu sei insolito."bofonchiai non riuscendo a sostenere il suo sguardo inclemente,il quale bruciava come lava sul mio corpo.
"Posso toccarli?"chiesi impacciata torturando con i denti il labbro.Lui annuì,divaricando le gambe permettendomi di avanzare verso il corpo,tanto bramato dalle mie mani.
I muscoli guizzarono al di sotto dei miei polpastrelli,non appena toccai la sua pelle cocente.
"Cosa significa?"sussurrai timorosa di una futura arrabbiatura per la mia troppa invadenza.
Ma bramavo con tutta me stessa,di apprendere di più,su quel pugile stravagante.
"Beh..il serpente è l'animale che più mi rispecchia.Temuto,avversato da molti e onorati da altri.In più il serpente è astuto,maligno e tentatore." Il suo tono di voce sottolineo l'ultimo aggettivo facendomi accapponare la pelle.
Pura verità.
Kristoffer tentava,continuamente,ogni singola parte del mio corpo.Sottomettendolo alla sua avvenenza.
"Mentre l'aquila simboleggia la forza e la saggezza."continuò scrollando leggermente le spalle vigorose.
Il mio polpastrello continuò il suo percorso soggiogato dal suo addome inciso.
Non avevo mai provato particolare passione nei confronti delle persone con eccessivi tatuaggi,eppure su di lui,plasmavano un'opera d'arte,meravigliosa.
"Questo?"chiesi tracciando le lettere, con il medesimo stile a quello della annosa macchina da scrivere,che concepivano una frase forestiera.
Rise lievemente "È scritta in norvegese.'Satan er min beste venn' " lesse la frase divertito dalla mia incompetenza nella sfera linguistica norvegese.
"Satana è il mio migliore amico."
Aggrottai le sopracciglia per l'assurdità di quel tatuaggio per poi scoppiare in una fragorosa risata.
"Kris!" colpii la spalla con un piccolo pugno "Sei assurdo!"sbuffai mentre sul suo volto nacque un sorriso altezzoso.
"Ora che hai concluso la tua diagnosi accurata,puoi dirmi cosa ci fai nel mio letto,alle cinque del mattino?" "Dobbiamo comprare un albero di Natale!" Gorgogliai euforica balzando in piedi sul letto "E dobbiamo muoverci!Sarà difficilissimo trovare un albero,un giorno prima della notte di Natale!"affermai guardando,dall'alto,il suo viso incerto.Incorniciato dai suoi capelli scuri,che vennero allontanati,con un gesto lesto, dai suoi occhi assonnati.
"Alle cinque del mattino?"chiese turbato arricciando il naso minuto,sfavorevole al mio programma.
"Esatto!Quindi..-acciuffai il suo braccio,trainandolo fuori dal letto-Devi vestirti!"strillai saltellando sul suo letto "Mi sono pentito di averti proposto questa mansione."mi punzecchiò regalandomi un piccolo sorriso strafottente,prima di chiudersi nel suo bagno.
"Muoviti!"urlai per poi calarmi giù, dal letto.
Non ricevetti nessun riscontro tuttavia captai il gorgoglio dall'acqua della doccia,segno che quel pugile sfrontato aveva eseguito la mia imposizione.
Nella mia testa impura sorse come una visione mistica,il suo corpo nudo,al di sotto del getto d'acqua.
Sbuffai lievemente rimproverandomi,ancora una volta,dei miei pensieri scurrili nei suoi confronti.
La mia mente era irriconoscibile,dal momento che Kristoffer fece capolino nella mia vita genuina.
Una volta essermi infilata le scarpe ai piedi,girovagai per il piccolo appartamento constatando diverse cianfrusaglie gettate alla rinfusa sul tavolo,posto al centro della stanza, e sulle sedie.
Erano assai strampalati i miei pensieri di richiamo,nei confronti del suo disordine,quando la mia stanza del dormitorio,si trovava in condizioni peggiori.
Non appena i miei occhi adocchiarono una scatola contente dolciumi,collocata in un ripiano della sua cucina,il mio stomaco emise un borbottio,ricordandomi che l'ultimo pasto,risaliva alla notte precedente.
Agguantai la scatola azzurra con una maestosa scritta rossiccia dal significato forestiero.
'Norvegese' pensai immediatamente,scartando il dolciume per poi divorarlo.

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