XVIII

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Capitolo diciotto

Capitolo diciotto

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La melodia di un'ignota canzone,risuonava nella piccola stanzetta del dormitorio,di Charlotte.
Le mie dita fine tiravano pigramente il soffice vestitino latteo,che fasciava il mio corpo minuto privo di qualsiasi forma femminile.
Lisciai il tessuto con le mani,privandolo di qualsiasi piegatura.Il colore candito e nitido del vestitino,metteva il risalto il colore olivastro della mia pelle macchiata da alcune lettingini. Generando un contrasto piacevole,ai miei occhi.
"Quindi.." la voce delle biondina mi fece alzare lo sguardo dal mio corpo scoperto in alcune zone.
Non rientrava nei piani,vestirmi di un vestitino succinto per la festa in maschera.
Ma la biondina,quella stessa mattina,mi aveva trascinata nella sua stanza mostrandomi l'abito per il ballo.
'Biondina insolente'
"È venuto nella tua stanza nel bel mezzo della notte,per chiederti scusa?" Charlotte continuò a spalmare un rossetto vivace,dalle tonalità del rosso,sulle sue labbra.Lanciandomi solamente un'occhiata fugace.
Annuii semplicemente continuando a sistemare il mio vestitino,rischiando di sgualcirlo,per quanto le mie mani lo stessero infastidendo.
Neanche ritrovarmi Kristoffer fuori dalla porta del mia stanza,rientrava nei piani del mio venerdì sera.
Fui alquanto contenta nel vederlo lì,sullo stipite della porta,per me.
Ma nonostante la mia gioia nel vedere quel viso impeccabile,tutto ciò che la sua bocca mi aveva riservato,non venne minimamente gettato nel dimenticatoio dalla mia psiche.
"E tu l'hai mandato via?"chiese stizzita lanciando nel suo beauty,il piccolo rossetto,mentre il suo corpo si avvicinava al mio con aria inquietante.
Scrollai le spalle incrociando le spalle e guardare i suoi occhi tondi e truccati.
"Il suo gesto,non ha cancellato quel che mi ha detto quattro giorni fa!"risposi indignata stringendo la stoffa nelle mani,in morsa ferrea.
Le parole perfide ritornarono ad infastidire le mie orecchie,provocando ancora la mia rabbia.
Mi aveva utilizzata come se fossi il suo sacco da boxe.
Un ente su cui sfogare le proprie frustrazione.
"Ti ha chiesto scusa!"strillò scuotendo la testa incredula "Non mi ha chiesto scusa!" risposi urlando a mia volta "Ovvio!Gli hai chiuso la porta in faccia!"strillò sorridendo dandomi un leggero colpetto sulla spalla scoperta.
Sbuffai.
Non mi ero affatto pentita della mia scelta,presa la sera prima.
Non poteva cavarsela con una patetica scenata nella mia stanza.
"Holly stiamo parlando di Hagen!Un pugile,strafigo,che è tornato da te,per chiederti scusa!" si lasciò cadere sul letto,facendo svolazzare la sua gonnellina rossa.
"Non mi importa!"sbuffai lisciando il vestitino,ancora una volta.
Aveva ragione,in parte.
Kristoffer,un pugile irresistibile,si era presentato alla mia porta,per porgermi le sue scuse.
Massaggiai le tempie con le mani percependo il magone di pentimento,strozzare il mio stomaco.
"Sei stata una stupida."rise,lanciando un cuscino,che colpì la mia testa facendomi mugolare.
Corrugai le sopracciglia,afferrando il cuscino e lanciarlo contro la biondina,divertita dalla situazione.
Sospirai frustata guardando il mio riflesso,nello specchio posizionato sul lato destro della stanza.
La stanza di Charlotte aveva le stesse dimensione della mia cameretta,tuttavia l'arredamento aranciato,la rendeva diversa,ma comunque bella e accogliente.
"Sembro una cortigiana,vestita in questo modo!"brontolai indicando il vestitino,la quale lunghezza si fermava all'altezza della coscia.Lasciando le mie gambe nude.
"È un semplice vestito!"sbuffò alzandosi sistemando l'apertura sul décolleté,fortunatamente non troppo ampliata.
Arricciai il naso contraria al suo pensiero,lasciando da parte un replica.
Durante quel pomeriggio,non feci altro che lamentarvi,irritando la biondina dinanzi ai miei occhi.
"A Colton piacerà il tuo vestito!" affermai mentre i suoi occhi attenti,lisciavano le mie ciocche vermiglie.
Le sue goti presero a colorarsi divenendo dello stesso identico colore,del suo vestitino.
Ridacchiai ricevendo una gomitata dalla biondina "Questo vestitino farà girare la testa al povero Jimmy."rispose lei fiera,mentre io,mi limitai a ruotare gli occhi sporgendo la lingua all'infuori.
"Hai fatto colpo,piccolo angioletto!"ridacchiò voltandosi per afferrare le mie ali e le sue corna appuntite.
Non erano abominevoli come costumi.Solamente leggermente succinti.

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