XXI

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Capitolo ventuno

Capitolo ventuno

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La mia figura giaceva annoiata sulla superficie piallata del banco,collocato nell'aula di biologia,ove il professor Fitz confabulava,con la sua solita aria da: 'anima addolorata'; annotazioni sulle cellule e le loro funzioni.

Sospirai lievemente ispezionando il banco,colmo di cartacce e residui di gomma,nella speranza di scovare qualcosa che potesse distrarre i miei neuroni,prima che si autodistruggessero per il troppo stress.
La media in quella materia non aveva mai raggiunto dei livelli modesti,quindi,sarebbe stato appropriato seguire la lezione annotando qualche nota,enunciata da quel l'uomo depresso.Tuttavia la mia psiche preferiva di gran lunga,sedersi su di una comoda poltrona e godersi uno dei miei tanti,filmini mentali.
Sbuffai per l'ennesima volta dondolando le gambe non trovando nulla che potesse svagare la mia testolina,svigorita,dal troppo lavoro.
Innalzai i miei globi oculari,dalle tonalità del verde,verso l'orologio appeso alle spalle di Fitz,trovando le lancette troppo lontane dalla loro metà.
Non mi lamentai.
Anche quei piccoli indicatori erano annoiate dalle inutili parole che quella bocca proferiva.
"Odioso."borbottai raddrizzando il mio corpo,vestito da un semplice skinny nero ed un caldo e morbido maglione,color verde militare.
Le temperature di quella giornata furono assai basse,segno che l'inverno americano si stava via via avvicinando.Portandosi con sé tanti bei fiocchi di neve,con cui avrei giocato,in compagnia di Charlotte e anche di..Kristoffer.
Il mio stomaco si ingarbugliò,nel immaginare il suo volto candido e mascolino,illuminato dalla luce chiara,della neve lattescente.
"Signorina Wilson,può spiegarmi il motivo per cui,sta sussurrando da interminabile minuti,il nome del suo amato.Piuttosto che seguire la mia lezione?"sfarfallai gli occhi trovandomi dinanzi alla mia faccia,la orripilante verruca del professor.Fitz.
"Ehm.."mormorai torturando con le dita le ciocche dei miei capelli,mentre il mio viso si affrescava di rosso.
"Bene.Per la prossima volta dovrà consegnarmi una ricerca sul capitolo delle cellule."affermò stringendosi al petto quel libro,malfatto.
Borbottai un 'va bene' continuando a tenere fisso lo sguardo sulle mie gambe "Si faccia aiutare dal suo 'Kristoffer'."continuò e fu lì che la campanella si fece sentire.
"Alla prossima settimana."salutò freddamente uscendo dall'aula.
"Kristoffer,Kristoffer,Kristoffer!" Charlotte si mise al mio fianco,imitando la mia voce.
Assottigliai lo sguardo e in tutta risposta,colpii la sua testa bionda con il libro "Sta' zitta!"strillai sistemando il mio zaino,mentre ridacchiava allegramente.
"Qualcuna si è presa una bella cotta!"sogghignò stringendo il mio braccio tra le sue,trascinandomi verso  la sala ricreativa,ove era solito passare le nostre giornate,prima della cena.
"Non ho una cotta per Kris!"affermai guardando il corridoio e non i suoi occhi divertiti da quel momento.
Non avevo nessuna cotta verso Kristoffer.Era solo un bellissimo ragazzo che provocava in me,tante sensazioni nuove.
"Oh Kris!" squittì lei abbandonandosi sul divano,trasportando il mio corpo con il suo.
"Smettila!"urlai imbarazzata da quel insulso discorso,colpendola con un cuscino.
"Stai arrossendo,Hol!"ridacchiò schivando il cuscino,contraccambiando l'attacco con un'altra cuscinata in pieno volto.
"Artis Tempurus!"strillai puntando il dito sul suo corpo formoso "Acqua Eructo!"strillò a sua volta.
I nostri schiamazzi e quei termini forestieri attirarono occhiate divertite  da parte delle nostre compagne di college.
"Odiosa corvonero!"ridacchiò arruffando i miei capelli "Come osi!Sporca mezzo sangue!"affermai provocante,sorridendo.
Le sue labbra sottili si schiusero pronte a obbiettare quel rilevante oltraggio,quando,la suoneria del mio telefono interruppe il nostro gioco.
"I tuoi?"chiese sistemandosi sul divano mentre frugavo nel mio zaino,alla ricerca del telefono perduto.
"Non ne ho la più pallida idea."mormorai impugnando il telefono e portarlo all'altezza del mio visino,arrossato dalle risate.
Le palpebre dei miei occhi si spalancarono mentre il cuore fece una capriola finendomi in gola.
Kristoffer.
"Ohoh.."sussurrò lei "Rispondi!"strillò subito dopo,spronando il mio corpo irrigiditosi tutto d'un tratto.
Annuii stralunata,mentre il mio dito accettava quell'inattesa chiamata.
"P-ronto?"mormorai acciuffando la mano calda di Charlotte "Ciao Fyrstikk."
La pelle del mio corpo di cosparse di brividi,non appena udii quel semplice saluto.
Solo in quel momento capii quanto mi fosse mancata quella voce calda e maschia.
"Kris.."sussurrai non trattenendo un largo sorriso,procurando scalpore alla biondina,che iniziò a borbottare frasi sdolcinate sul pugile.
Le colpii il braccio lanciandole delle occhiate di fuoco.
"Cosa sono questi schiamazzi?"chiese curioso  "Oh nulla!"risi nervosa "Il mio..pappagallo."mormorai.
Charlotte scoppiò in una fragorosa risata.
"Da quanto hai un pappagallo?"chiese nebbioso "Da..ier-...oggi!"risposi velocemente "Come mai mi hai chiamata?" chiesi deviando l'andamento del discorso,allontanandomi anche dalla biondina eccitata.
"Sono nei dintorni del college e.." arricciai il naso intenerita dalla sua voce imbarazzata "Oh..mi stai chiedendo di uscire?"mormorai divertita "Che sfacciata.."rispose utilizzando il mio stesso tono provocatorio,che fece perdere conoscenza ai miei poveri neuroni.
"Beh..hai cinque minuti per uscire da quel fottuto cancello."affermò divertito per poi chiudere la chiamata.
"Oh..ti odio!"strillai acchiappando alla rinfusa tutti i miei averi,correndo verso l'uscita.

The BoxerNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ