XXIII

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Capitolo ventitré

Capitolo ventitré

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"Questa mi piace!È elegante!Perfetta per la cena!" Dichiarò la biondina ciondolando dinanzi ai miei occhi una felpa grigia priva di zip.
Chiusi gli occhi in due fessure per poi colpire il suo braccio magrolino,procurandole una fitta,che le fece perdere la voglia di comprare quella felpa terrificante ed inadatta alla cena.
"E va bene!"sbuffò riponendo l'indumento sul proprio ripiano,mentre i miei occhi riportarono la loro attenzione sulle graziose gonne a piega,disposte in ordine cromatico su di una mensa.
I miei gusti per la moda era totalmente differenti dai gusti che la biondina preferiva.
Io adoravo quelle graziose gonnelline,di svariate tinture, che fasciavano con finezza i miei fianchi magri;mentre lei adorava dei semplici  jeans logorati lungo tutta la lunghezza delle gambe.
"Potresti indossare questo vestito qui?"optai mostrandole un vestito in velluto nero "Non è male!"continuai poggiandolo sul suo corpo così da concepire il suo corpo avvolto da quel vestito.
Abbassò il naso verso di esso,arricciando la fronte "Non lo so,Hol!Preferisco di gran lunga un jea-" "Char!"la ripresi ancor prima che la sua bocca finisse di enunciare quella parola.
"Non pensarci nemmeno!"strillai abbandonando tra le sue braccia il vestito,per poi afferrarla per lo zainetto e trascinarla verso le cabine.
Non le avrei mai permesso di indossare un jeans logorato ed una felpa,per una cena sdolcinata con Colton.
"Forza!Sono curiosa!"saltellai sul posto mentre lei si chiuse dentro la piccola cabina,borbottando diverse imprecazioni che le mie orecchie ignorarono.
Ridacchiai mentre mi trascinai sulle poltroncine rosse fissate innanzi le cabine.
Una di esse era occupata da un uomo dai capelli brizzolati che aspettava impaziente il proprio partner.
Sorrisi divertita alla vista della sua faccia scoraggiata,la quale,mi ricordò quella di mio padre quando veniva abbandonato,sulle sedute,con le mani stra-piene di indumenti.
"Hai fatto?"chiesi giocherellando con il bordo delle mie calze bianche,perfettamente abbinate ad una gonnellina bianca e ad caldo maglioncino rosa,perfetto per quella giornata ventosa e fresca.
"Un momento soltanto.."mugolò spossata.
Incrociai le braccia guardandomi intorno in quel piccolo negozietto non molto stipato.
Non era la prima volta in cui mettevo piede in quel posto,anche se prediligevo notevolmente i negozi limitrofi al centro.Ma quel negozio era l'unico in cui la biondina riuscisse a trovare una maglia che potesse contenere il suo seno prosperoso.
'Il bello di non aver il seno!"gioii mentalmente abbassando lo sguardo sul mio petto,privo di seno.
Tutte le donne della mia famiglia possedevano un seno,pressoché,generoso.Mentre io,lo sventurato anatroccolo nero,non godeva di quelle forme che contrassegnano le donne di ogni genere.
La porta che si spalancò mi riportò alla realtà.Ove vi era: una spietata biondina,vestita di un elegante vestito perfetto per le sue forme,che scherniva la mia persona attraverso i suoi occhi chiari.
Le mie labbra si allargarono in un grande sorriso mentre i suoi occhi si assottigliarono ancor di più.
"Char sei bellissima!"strillai euforica allungando le braccia verso l'alto "Non lo so,Hol.Guarda qui!"borbottò indicando la sua scollatura "Non è accentuata."le sorrisi "Puoi sempre metterci un reggiseno più coprente o una bralette."affermai piegando la testa su di un lato,ispezionando la sua figura garbata.
La persona di Charlotte emanava sempre un aspetto puro e delicato.Nonostante le forme prosperose.
"Non è male e so per certo che questo vestito piacerà anche a Colton!Ma ho paura di ris-" la frase le si spezzò in bocca mentre il suo corpo si pietrificò tutto d'un colpo.Come quando si incontra lo sguardo,occulto,del Basilisco.
Corrugai la fronte "Char?"mormorai confusa,muovendo la mano cercando di riportare la sua attenzione,sulla mia figura mingherlina seduta su quelle poltroncine.
Continuai ad agitare la mano,inutilmente.I suoi occhi erano attratti come calamite ad un magnete immateriale.
"Char!"sbuffai alzandomi e posizionarmi nella sua stessa posizione,così da capire cosa avesse rapito l'attenzione della biondina.
Sbarrai gli occhi attutendo un urlo con la mano,non appena incontrai la figura di Kristoffer,accompagnata da una figura femminile,che aveva tutte le sembianze di...Caitlin.La probabile fidanzata di quel pugile menefreghista,che preferiva scorrazzare per i negozi,piuttosto che rispondere ai messaggi di una povera ragazzina.
"Non soffriamo di allucinazioni,vero?"mi chiese la biondina mentre la furia inondò il mio corpo.
"No."borbottai continuando ad ispezionare la scena ove quella ragazzaccia,dai vestiti succinti,esibiva davanti agli occhi,indifferenti,del pugile cretino,dei volgari completini intimi.
"Lei è-" mormorò ed io annuii "Che baldracca!"risposi in fretta stringendo le mani in due pugni mentre la mia psiche scagliò contro quel,bel faccino mascolino,i più potenti incantesimi.
"Che stronzo!"sussurrò lei mentre i miei occhi furenti continuarono a guardare la scena.
Nonostante lo stessi osservando da un po',quel pugile cretino non si accorse di nulla.Troppo impegnato a prestare, la massima attenzione, alla sua altezzosa ragazza.
"Mi cambio e ce ne andiamo,okay?"sussurrò Charlotte precipitandosi nella cabina.
Sbuffai irritata voltandomi ignorando un banale teatrino.
Una strana rabbia scorreva nelle mie vene,facendo infuriare anche la più piccola delle mie cellule che componevano la mia figura imbestialita.
In tutti quei cinque giorni,non feci altro che trovare insulse giustificazioni al suo zotico comportamento mentre lui trascurava i miei messaggi,per prestare attenzione ad una sciatta ragazza e ai suoi insulsi vestititi provocanti.
"Ecco le cabine!"urlò quella voce stridula e lasciva,che proveniva da quelle labbra boriose e rosse.
Strinsi ancor di più i pugni camminando spedita dentro una cabina,non appena i miei occhi intravidero la splendida ragazza di Kristoffer.
Mi chiusi all'interno della piccola cabina,poggiando però l'orecchio sulla superficie liscia così da origliare la loro conversazione.
"Questo vestito è bellissimo,non trovi?"chiese lei per poi ridacchiare,procurandomi ancor più rabbia.
Kristoffer non rispose.Forse si limitò ad annuire oppure a rivolgerle quel sorriso strafottente,che rivolgeva a me.
Chiusi gli occhi poggiando la schiena contro lo specchio,cercando di calmare il battito del mio cuore e tutta quella rabbia che imperava il mio corpicino.
Kristoffer stava portando in me tutte quelle strane emozioni,che fino ad due mesi fa,credevo di non poter provare.
Era la prima volta che provavo irritazioni e istinti omicidi verso una ragazza.
Cosa stava succedendo dentro di me?Perché provavo tutta quella rabbia e delusione nei confronti di quel ragazzo e di quella strega?E perché,Kristoffer,mi stava ignorando?
Troppo domande ronzavano nella mia testa e nessuna di loro possedeva una risposta in grado di riportare serenità all'interno della mia testa,che in quel momento era devastata dal dispetto e dalla delusione.
La porta in legno bianco si spalancò d'un tratto procurando un sussulto al mio corpo.
Kristoffer fece capolino nella stretta cabina con le mani straripanti di indumenti.
Non appena la sua psiche elabarò la mia figura imbronciata,compressa contro la parete,spalancò gli occhi scuri.Sconcertato nel vedermi lì,in un camerino.
"Holly?"sussurrò smarrito chiudendo la porta alle sue spalle mentre l'ira riprese il comando della situazione.
"Che ci fai qui?"continuò non curandosi delle emozioni e del mio viso corrugato in una smorfia aggressiva.
Le mia labbra non avevano la minima intenzione di schiudersi per concepire una risposta alla sua domanda.
Bramavano,soltanto,l'idea di riservargli parole poco aggraziate e percuotere quel bel faccino,con diversi schiaffi.
Non ricevendo alcun tipo di risposta il suo viso mascolino si contrasse,facendomi capire quanto non sopportasse non ricevere risposte da parte della sottoscritta.
"Rispondimi,Holly." disse in tono secco avvicinandosi di un passo al mio corpo irrigidito dalla troppa irritazione.
Come osava pretendere considerazione dopo tutti quei giorni,ove lui mi aveva allontanata senza degnarmi di misero vocabolo.
"Sfiorami soltanto ed inizio ad urlare."mormorai a denti stretti "Non vorrai che la tua ragazza ci senta."continuai per poi colpire il suo addome ferreo con pugno "Vero Kristoffer?!" chiesi colpendolo ancora "Ti ho già detto che non è la mia ragazza."disse stizzito,inchiodando i suoi occhi inerti nei miei.
"Rispondi alla mia domanda.Ora,Holly."
"Non dirmi cosa devo fare!"strillai lasciando sfociare tutte quelle emozioni che ronzavano dentro il mio corpo.
I miei pugni cominciarono a colpire il suo addome teso che non sembrava addolorarsi nonostante i miei spietati pugni.
"Non puoi pretendere rispetto da parte mia,quando tu,sei sparito per cinque  giorni!"urlai contro quel pugile maledetto il quale rimase impassibile alle mie urla e alle mie percosse. "Mi hai lasciata sola!In balia di mille emozioni!Te ne sei fregato!"continuai percependo le lacrime salire in superficie,per poi sgorgare e scivolare lungo le mie guance rosse per via della rabbia.
Il mio cuore tamburellava nelle mie orecchie mentre il mio corpo si surriscaldò come un piccolo marshmallow sul l'ardore del falò.
"Mi hai ignorata,Kristoffer!Hai ignorato i miei messaggi!" strinsi il labbro inferiore tra i denti soffocando un singhiozzo,non volendo apparire 
fragile e piagnucolona al di sotto dei suoi occhi scortesi.
"Holly."mi richiamò in un sussurrò che a stento riuscii a captare "Sta' zitto!Non voglio ascoltare te e le tue insensate parole!"urlai placando i miei pugni per poi puntare i miei occhi nei suoi.
"Ti odio,Kristoffer."sputai con rabbia "E odio me stessa per averti donato il mio primo bacio."
Singhiozzai asciugandomi,con stizza,qualche lacrima mentre deviai il suo corpo massiccio uscendo da quel piccolo luogo.
Diversi sguardi,pettegoli,ispezionavano la scena.
"Holly."la sua mano calda sequestrò il mio polso fine.
Nonostante quel gesto mi deliziò e allo stesso tempo mi fece rabbrividire.Mi voltai colpendo il suo zigomo tonico con uno schiaffo deciso.
Le persone intorno a noi mormorano sbigottiti nel vedere una ragazzina picchiare un ragazzo dalla corporatura slanciata e massiccia.
"Non toccarmi!"strillai allontanandomi dal suo corpo "E non si entra nei camerini delle donne,Hagen!"dichiarai per poi voltarmi e marciare verso le casse seguito dalla biondina sconcertata.
Vai al diavolo Kristoffer.


Buongiorno!
Scusate per il ritardo ma ho avuto dei problemi di salute.Nulla di grave.
Il capitolo ventitré si conclude con questo ceffone,che Holly ha riservato per il nostro caro pugile!
Povero Kris :(
Buona domenica!

Ses Snart!
3/10

The BoxerWhere stories live. Discover now