XXII

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Capitolo ventidue

Capitolo ventidue

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Ad ogni battito di ciglia,un fastidioso bruciore si propagava in tutto il globo oculare arrossato dalle copiose lacrime,che in quelle novantasei ore,avevano solcato le mie guance infuocate dal troppo nervosismo che imperava nel mio corpicino,avvolto da un plaid nero.
Come consuetudine Kristoffer si era congedato lasciandomi sola,in balia di mille pensieri e sensazioni che galoppavano nella mia testa,addolorata dal troppo riflettere.
Non successe molto in quelle novantasei ore.
Trascorsi gran parte delle mie giornate nella mia stanzetta del dormitorio organizzando: il mio viaggio verso Norfolk,eseguire gli ultimi compiti prima delle vacanze natalizie e inviare messaggi,che puntualmente venivano ignorati,da quel odioso pugile menefreghista e irritante.
Non mi aspettavo nulla di tenero, nei miei confronti,da parte di Kristoffer.Avevo solo bisogno di una  innocua risposta a tutti quei messaggi,così da mettere a tacere la mia parte razionale.La quale non fece altro che:
Rimproverarmi su ciò che avevo commesso in quel parco.
E raffigurare Kristoffer,come un depravato che giostrava a suo piacere, le ragazzine.
Kristoffer non era un depravato o un maniaco.Era solo un bellissimo ragazzo menefreghista e snervante,che probabilmente,traeva piacere nel vedermi così asservita a lui.
Sospirai lievemente percependo,ancora,la sensazione di mancanza nei suoi confronti.
'Dove sei finito K?'
"Hol sembri un HosoMaki al granchio!"rise Charlotte indicando,beffarda,il mio corpo avvolta dalla coperta.
Assottigliai lo sguardo corrugando le sopracciglia "Non è divertente."la ammonii facendola ridacchiare.
Negli ultimi quattro giorni,la biondina piombò ogni giorno nella mia stanza,con l'intenzione di rallegrare il mio umore.Riempiendomi lo stomaco di svariate schifezze ipocaloriche e proiettando film strappa lacrime nel mio pc.
Ma tutte le sue benevole intenzioni vennero sfasciate dai miei innumerevoli pianti o crisi isteriche.
Piangere non aiutava.Ma in quel momento,preferivo di gran lunga affogare nelle mie stesse lacrime così da mettere a tacere quelle tante paranoie che ronzavano nelle mie orecchie.
"Ho ordinato le pizze per sta sera."mormorò mentre spennellava sulle sue unghie,uno smalto dalle tonalità del rosso infuocato.
Annuii solamente continuando a fissare la schermata del telefono ove si esibivano tutti i miei messaggi ignorati.Anch'essi si burlavano della mia psiche,la quale imperterrita, temporeggiava l'arrivo di una sua risposta.
"Forse è impegnato.."mi sorrise dalla scrivania cercando di migliorare la situazione,prima che altre lacrime solcassero i miei occhi.
"Sono passati quattro giorni,Char.Cosa lo tiene così impegnato per quattro giorni di fila?"chiesi torturando il labbro inferiore.
"Forse la sua ragazza?"
Il mio piccolo ente fremette non appena l'immagine di Caitlin venne proiettata nella mia testa.
Scossi la testa più volte "L-lui mi ha detto che non sono fidanzati."mormorai irresoluta torturandomi le mani accaldate "E perché vive con lui?" corrugò le sopracciglia "È sua sorella?Sua cugina?"chiese ancora chiudendo la piccola bottiglietta tondeggiante.
Chiusi gli occhi,lasciandomi cadere sul letto emettendo un urletto avvilito.
Altre domande si aggiunsero alle troppe domande che ronzavano nella mia testa e nessuna possedeva una risposta.
Kristoffer era così riservato e astruso.Tuttavia il suo carattere indifferente era riuscito a stregare la mia psiche.
"Okok..scusa!Sto peggiorando la situazione!"balzò sul letto sdraiandosi accanto a me.
"Quel ragazzo è proprio strano!"ridacchiò mentre io,mi limitai a sospirare "Già.."
"Cambiamo argomento?"chiese colpendo giocosamente la mia gamba con la sua "Sì,ti prego!"piagnucolai bisognosa di  svagare la mia testolina troppo laboriosa.
"Dopo le vacanze di Natale,mio zio deve consegnare un quantità innumerevole di pasticcini,ad una festa!"disse sedendosi,acciuffando un mio peluche "Pezzi grossi!Credo dei ricconi che hanno delle grandi imprese in tutta Boston e qualche sede in tutta l'America."squittì sogghignando facendomi ridacchiare "Mi ha chiesto di aiutarlo.Ti va di venire con me?Ti pagherà e ci divertiremo un mondo!Ci burleremo di tutti quei vecchioni raggrinziti!"ridacchiò scimmiottando un vecchio.
Annuii ridacchiando per le sue buffe espressioni "Ci sto!Posso mangiare qualche dolcetto.Vero?"chiesi stringendomi nella coperta,mentre le mie papille gustative fantasticavano su quei squisiti dolcetti preparati dalla famiglia Ross.
Come i miei adorati Scones.
La mia psiche non ci mise molto a catapultarmi in quel pomeriggio non troppo lontano,ove abbracciai,per la prima volta, quel pugile maledetto.
Sbuffò colpendomi con il peluche "Sei irrecuperabile!" "Non è colpa mia se i dolcetti di tuo zio,sono ottimi!"ridacchiai scivolando giù dal letto "Li amo,come i zombi di The Walking Dead amano i cervelli!Oppure come Bugs Bunny ama le carote!Oppure oppure.." "Okay okay!Ho capito!Sono buoni!"strillò bloccando il mio discorso.
"Cosa facciamo?"mugolai aprendo il mio piccolo frigorifero,frugando al suo interno,con la speranza di trovarci qualcosa.
"Cartoni Disney?"chiese trascinandosi  sulle sue gambe il mio MacBook "Va bene!"mormorai privando il Twinkies dalle sua confezione.
"Quando arriveranno le pizze?"mormorai ingurgitando la piccola merendina "Tra due ore,Holly!Sono le sei del pomeriggio."rispose ruotando gli occhi,acciuffando una merendina.

***

"E sarai veloce come veloce è il vento.E sarai un uomo vero senza timori.E sarai potente come un vulcano attivo.Quell'uomo sarai che adesso non sei tu!"canticchiai la canzoncina protagonista del cartone animato della Disney,mentre il phone vezzeggiava la mia cute,con il suo getto d'aria calda che mi procurava brividi lungo la schiena.
"Mi passi l'asciugamano?"chiese Charlotte uscendo dalla vasca lasciando sulle mattonelle bianche,tante piccole goccioline d'acqua.
Sapevo di aver un tappetino da doccia nascosto in qualche angolo della stanza,ma non avevo la minima voglia di cercare un tappetino per la doccia.
Annuii solamente porgendole l'asciugamano rosa,che a causa del suo seno prosperoso le copriva a malapena il fondo schiena.
"Dannato seno!"sbuffò tentando di coprirsi le cosce denudate.
Ridacchiai divertita spegnendo l'apparecchio e lasciarlo lì,sul marmo che ornava il lavandino bianco.
"Non è divertente!" borbottò spingendomi fuori dal bagno gremito di vapore.
Aprii il piccolo armadio estraendo uno slip rosa e un pigiama del medesimo colore.
Non appena infilai il morbido pigiama di pile,dalla porta giunsero dei lievi colpetti.
"È arrivata la pizza!"urlai raccogliendo la mia chioma sbarazzina in uno chignon.
Spalancai la porta ritrovando dietro ad essa,Jimmy con terribile cappellino in testa e due scatole strette tra le mani.
'È tornato.'mi lamentai mentalmente.
"Ciao Hol!"mi salutò allungando le labbra in un largo sorriso,che mostrò il suo apparecchio dentale.
"Ehm..ciao Jimmy!"mormorai afferrando le mie pizze "Faccio parte dei fattorini per la consegna delle pizze!"disse ammiccante strizzando l'occhio "Se hai bisogno di una pizza,puoi chiamarmi!"si appoggiò allo stipite della porta accavallando la gamba sinistra su quella destra.
"Wow.."risi nervosa lasciando nella sua mano il conto "Che bello!Ma ora,devo proprio andare!"gli sorrisi chiudendo la porta,ma ahimè,venne bloccata dalla sua mano.
Sbuffai "Che ne dici di un cinema,solo io e te?Domani." Sgranai gli occhi scuotendo la testa "No!Domani non ci sono!"gli sorrisi "Dopo-domani?" "Nemmeno!Ci si vede J!"strillai chiudendo la porta.
"Oh santo Zeus!"sospirai voltandomi trovando la biondina piegata sulle sue ginocchia,mentre il suo corpo era percosso da una fragorosa risata.
"Non è divertente!"urlai sedendomi sul letto "Oh Holly!È innamorato!"ridacchiò ricomponendosi per poi estrarre dal piccolo frigorifero due bevande.
Corrugai le sopracciglia "Jimmy non è innamorato di me!"borbottai scartando il cartone della pizza "Non è male.Ti passerebbe ogni compito in classe!"sogghignò addentando una fetta della sua pizza filante "Preferisco le insufficienze."risposi mangiucchiando la mia pizza ai quattro formaggi,assaporandone ogni singolo,sacro,dettaglio.
"Domani andiamo in centro?" "Perché?" chiesi con la bocca stracolma di impasto "Colton mi ha chiesto di uscire e devo comprarmi un vestito." "Okay.Ma ad una condizione."le puntai il dito "Niente vestiti scuri e niente jeans!"la ammonii.
La biondina in tutta risposta ruotò gli occhi e annuii stizzita.Mentre un sorriso beffardo nacque sulle mie labbra imbrattate di formaggio.


È un capitolo di passaggio.
Orrendo.Lo so.
Ses Snart!
02/17

The BoxerDonde viven las historias. Descúbrelo ahora