XXVI

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Capitolo ventisei

Capitolo ventisei

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Il ritmo musicale divulgato dalla sveglia,quel giorno,non risvegliò il mio corpo con brutalità,poiché fosse già vispo e infervorato per la giornata che si sarebbe conseguita da lì a poco.
Tentare di riposare,nella nottata antecedente,fu un estenuazione.Tutto il mio corpo venne invaso da tanta vivacità.Difatti rimasi sconcertata nel vedermi esuberante perfino in tarda notte.
Con un gesto fulmineo disattivai il piccolo apparecchio per poi balzare giù dal letto,desiderosa di trottare in aeroporto e gettarmi nel mio aereo,che mi avrebbe riportato dalla mia famiglia.
Desideravo,con tutta me stessa,di riabbracciare la mia mamma,il mio papà,dai bizzarri baffi carmini e Fufì,il gatto ghiottone.
L'ultima vacanza a Norfolk risaliva all'estate passata.Trascorsi tutte le giornate nelle verdi tenute,sfogliando i miei romanzi e divorando i squisiti picnic realizzati dalla mia mamma;e sul veterano sofà,deteriorato dai numerosissimi saltelli,che la piccola me,amava eseguire,emulando i canguri Australiani.
Ridacchiai ripensando ai molteplici rimproveri ripetuti da mia madre,i quali,puntualmente,venivano ignorati dalle mia persona,troppo impegnata nella sua danza bislacca sul divano flessibile.
Emisi uno svogliato sbadiglio,rendendomi conto di quanto fossero state inutile quelle due ore di riposo,tra una teoria complottista su come estorcere un foca adiposa da un Bioparco e un pensiero impuro inerente al pugile,tanto stimato dalla psiche.
Dopo il bacio languido fra i svariati abeti,di quel vivaio,le mie paranoie aizzarono una guerra all'interno della mia testa,proprio come Russell Crowe nel film Il Gladiatore.
Nonostante le mie paranoie fossero straordinariamente tragiche,approvai talune follie.
Come: un probabile allontanamento da parte di Kristoffer,altrimenti,la rivelazione del suo infame piano di trastullarsi con i miei casti sentimenti.Ancora ignoti alla mia persona.
Varcai la porta del bagno spogliando la mia epidermide,dal rovente pigiama arancio,la quale si spolverizzò di brividi.
Il getto d'acqua calda riscaldò,all'istante,il mio corpicino deperito,velato da uno strato di soffice schiuma aromatizzata al sapore di fragole di bosco.
Strofinai la spugna dalla buffa sagoma di elefante,sul corpo sfornito di peluria bensì di lentiggine sparpagliate sulla mia corporatura priva di curve femminili.
I miei occhi esaminarono accuratamente la mia epidermide,poiché non era di loro gradimento scorgere quella sgradevole peluria,sebbene quest'ultima fosse platinata.
Una volta terminata la doccia mi affrettai a raggiungere l'armadio,estraendo un vestito nero avvitato ed una maglietta,dal collo alto,rosata.
"Per la barba di Merlino!" mi lamentai accorgendomi della valigia spalancata e straripante di indumenti,gettati alle rinfusa.
La preparazione della valigia,era per me,un momento sinistro.
Nulla sembrava volersi inserire all'interno di quella valigia violetta.
Sbuffai spazientita per poi scagliarmi contro quel congegno infernale,comprimendo con il fondo-schiena, il battente puntiglioso.
"N-on to-glierò ne-ssu-n v-estito!"borbottai conficcando gli indumenti bloccati nei margini
"BAGAGLIUS!"strillai,infine,serrando la valigia con veemenza.
Mi accasciai sul pavimento recuperando le forze adoperate per impedire ad una valigia di ascendere al potere,sottomettendo gli essere umani.
"Non dominerai mai il mondo!"dichiarai colpendo quell'essere spregevole con il tallone.
Il brusco trillare del telefono mi fece scattare sull'attenti,gli occhi guizzarono sulle lancette della sveglia,posizionate alle cinque e venticinque minuti.
"Per tutte le pozioni di Piton!"
Afferrai i miei anfibi e un paio di bizzarri calzini rosa,adornati con dei gattini incisi nella stoffa,elevati fino alla caviglia "Perderò il pullman!"piagnucolai stringendo i capelli in una coda alta,lasciando alcune ciocche ai limiti del mio viso.
Mi guardai intorno optando di abbandonare il rifugio in quelle condizioni e di portare a Norfolk,la chiave,così da non patire la ramanzina della responsabile delle pulizie.
Prima di guizzare fuori dalla stanza,mi imbacuccai indossando una giacca di jeans ed una sciarpa.Così da non provocare un'infermità alla povera donna che presto avrei rivisto.
Il vento polare colse la mia corporatura in un agghiacciato e angusto abbraccio,disprezzato.
"Cavoletti!Sei cicciona!"bofonchiai contro il bagaglio,trainato lungo il giardino del college,annesso al cancello.
Un brusio somigliante a quello di un motore affaticato,rizzò i miei nervi.
Sterzai la vista,osservando pietrificata,il mezzo screanzato,avviarsi verso l'aeroporto senza la mia straordinaria presenza al suo interno.
Allungai una mano,verso la strada oramai vuota,abbattuta.
"Non mangerò i Mince Pie e nemmeno il Christmas pudding.."miagolai percependo le lacrime affluire in superficie e con esse,anche,svariati irrisioni.
Eppure tra i molteplici affronti offerti alla mia persona e alla stolta valigia,qualche misteriosa divinità, dell'animo benevole,decise di concedermi una grazia divina.
"Per comprare uno stupido albero di Natale,sei stranamente,diligente.Mentre per cominciare le vacanze,torni nelle vesti della ragazzina negligente." una voce beffarda echeggiò alle mie spalle.
E quella voce pungente,apparteneva ad una sola persona.
Kristoffer.
La mia bocca si schiuse sbigottita,nel vederlo lì,fuori dal mio college alle cinque del mattino.
"Kris!"
Meravigliata e gioiosa,scattai verso il suo corpo,avvinghiandomi al suo torso "Cosa ci fai qui?"mugugnai appoggiando il mento,sul suo consueto maglione colorato da una tintura nera,così da poter avere una visuale minuziosa del suo volto.
I suoi capelli erano scombussolati dalla dormita risalente alla nottata precedente,difatti pendevano su i suoi occhi scuri mentre le labbra erano dischiuse in un piccolo sorriso,il quale lasciava intravedere i suoi denti marmorei,proprio come la sua carnagione.
Perfetto ad ogni ora del giorno e della notte.
"Beh..devo accompagnare una marmocchia al suo volo!"affermò con eleganza mostrando poi,con un cenno della mano,la sua macchina immobile sul ciglio della strada.
Il mio piccolo ente fremette sedotto da quel gesto grazioso.
Kristoffer era lì per me.
"S-ei qu-i per me,quindi.."sussurrai,imbarazzata,
distaccando i nostri corpi.
Le mie paranoie avevano plasmato delle riflessioni errate.Kristoffer non si sarebbe allontanato,lasciandomi sola.
Lui gradiva la mia compagnia,nonostante fossi solo una ragazzina.
"No" mormorò facendomi accigliare alla sua sentenza "Sono qui per una marmocchia.Tu sei una marmocchia,Holly?"ghignò divertito,mentre il mio viso si imbronciò "Non sono una marmocchia!" sbuffai oltraggiata "Mh..allora dovrò attendere l'arrivo di una marmocchia."dimenò le spalla guardandosi intorno reprimendo un sorriso divertito.
Anche quel giorno,Kristoffer,aveva portato con sé il suo,spassoso, sarcasmo.
"Non puoi aspettare un'altra marmocchia.Tu detesti i ragazzini della mia età,Kristoffer.Tutti tranne me."scoccai la lingua sul palato,compiaciuta della mia risposta.La quale aveva colpito il bersaglio.
Il suo viso si voltò stupito non abbandonando,però,il suo solito sorrisino arrogante.
"Ah sì?Detesto tutti tranne te,Holly?"chiese lascivo sporgendo il busto in avanti,così da poter essere al mio stesso livello.
Sfarfallai le palpebre sopraffatta dalla sua vicinanza improvvisa.
La sua vicinanza era la distruzione della mia autorità.
"S-sì.Sennò non saresti qui."miagolai dondolandomi sui talloni.
Uno sbuffo stizzito fluì fuori dal suo naso "Sali in macchina,insolente marmocchia."
Strillai divertita saltellando verso la sua macchina,aprendo poi lo sportello lucido "La tua valigia si trasporta da sola?" "No-scrollai le spalle- la trasporti tu!"ridacchiai sistemandomi sul sedile del passeggero.
"Cosa cazzo ci hai messo dentro?Un fottuto cadavere?" "Parto per due settimane!"mi difesi selezionando varie applicazioni integrate nel suo impianto stereo touch screen,dalla sua macchina odierna.
"Cosa stai facendo."borbottò issandosi sul sedile e squadrare,contrariato,le mie azioni.
"Voglio mettere la mia band preferita!" dissi liquidando il discorso,concentrandomi su le molteplici canzoni elencate.
"Devi ascoltare le tue band bambinesche,nella mia macchina?" sbuffò manovrando il volante.
"Non ascolto band bambinesche!"colpii il suo braccio selezionando She Looks So Perfect.
Ridacchiai osservando il volteggiare dei suoi occhi "Sono eccezionali,non trovi?"mormorai oscillando le dita in armonia della canzone.
She Looks So Perfect,era la canzone che io e Charlotte adoravamo cinguettare come accompagnamento musicale alle nostre strampalate avventure.Come il resto delle canzoni dei 5SOS.
Sbuffò solamente procedendo con la sua guida prudente "Mi sono pentito di averti comprato la colazione."affermò beffardo,segnalandomi con un cenno del capo,una busta castana,adagiata nei sedili posteriori.
Gongolante da tale gesto,tamburellai le mani tra di loro strepitando,mentre il mio stomaco gioi,emettendo un brontolio invogliato,alla vista del popolare marchio di Starbucks,impresso sulla busta.
"È stata un'impresa ardua scegliere una bevanda,dato che,tutte le bevande contengono il tuo peggior nemico." brontolò consegnando il bottino tra le mie braccia.
"Quindi ti ho preso un Vanilla Milk,senza caffè espresso,ma con doppia panna."attestò fiero del suo lavoro,provocandomi un sorriso intenerito a favore del suo lato apprensivo.
Estrassi rapidamente il mio Vanilla Milk,immesso nel suo celebre bicchiere trasparente,desiderosa di ingurgitare la bevanda sublime. "Questo è tuo!Bleah.."borbottai porgendogli il suo bicchiere contente la nauseabonda bevanda calda.Il suo caffè nero.
"Non sai cosa ti perdi!"affermò sorseggiando la bevanda rovente.
"È nauseante!"risposi acchiappando un scatolina,deposta sul basamento della busta.
"Questi?"chiesi incuriosita,odorando il profumo mielato e appetibile.
Rise lievemente "Due brownies,sono per te."
Scartocciai l'involucro frettolosamente,morsicando poi,il soffice dolcetto.
Mugolai inebriata non appena le mie papille gustative vennero sommerse dal sapore zuccheroso "S-ono b-uon-ssimi.Ne v-uoi un p-o'?" gorgogliai aprendo il mio bicchiere per poi inzuppare il pasticcino nella soffice panna "Cristo,Holly.Cosa sta-" "Assaggia!" dissi tendendo la mano in direzione della sua bocca,la quale non aveva la minima intenzione di assaggiare la combinazione,ipocalorica,creata. "No."borbottò maneggiando il volante,dove un marchio animalesco,risplendeva con magnificenza.
Proprio come la corporatura predominante di Kristoffer.
"Jaguar."disse notando,probabilmente,la mia perplessità nello squadrare il marchio.
"Oh..Quando tornerò dalle vacanze natalizie posso gui-" "Mai."affermò deciso troncando la mia proposta.
Guidare una macchina era un desiderio che nessuno aveva mai esaudito,neppure mio padre.
Sbuffai "Allora mangia il mio dolcetto!"borbottai sogghignando allegramente.
Riuscivo sempre a perdurare Kristoffer,costringendolo ad accontentare le mie fantasie.
"Sei insopportabile."brontolò per poi divorare il mio piccolo esperimento,rivolgendomi uno sguardo seccato.
Ridacchiai sorseggiando la bevanda mentre il suo veicolo sfrecciava per le strade.
"Mio papà non mi hai permesso di guidare la sua macchina.Nemmeno sulle sue ginocchia."mormorai trastullando la mia psiche con un tovagliolo,scovato nella busta.
"Tuo padre è un grande uomo.Ha difeso le vite di molti inglesi,da una mocciosa sventata."ridacchiò divertito dalla sua stessa sentenza spiritosa.
Assottigliai le palpebre colpendo il suo braccio con un pugno "Molti ragazzi della mia età hanno già la patente di guida!"affermai indignata "Povera America!" sospirò afflitto massaggiandosi le tempie "Parli come un vecchio malridotto." "Sono vecchio,mio caro Fyrstikk." "Bhe..allora hai bisogno di un tutore!" "Apprezzo il tuo gesto.Ma non metterò la mia vita,nelle mani di una mocciosa screanzata."disse sfrontato regalandomi un sorrisino scaltro per poi sorseggiare la sua bevanda.
Apprezzavo lo sviluppo eseguito dal nostro rapporto,in quell'ultimo mese.
Il suo carattere distaccato stava,gradualmente,emigrando lontano dal suo corpo;lasciando spazio alla sua parte briosa e sfrontata.
"Posso farti una domanda?"mormorai approvando una curiosità plasmata dalla mia psiche bacata.
"Dipende." "Non è invadente!"mi difesi rapidamente "Ti prego.."mormorai sfarfallando le palpebre.
"D'accordo!"
"Cosa vuol dire Fyrstikk."chiesi incuriosita da quel piccolo vocabolo che Kristoffer prediligeva usare nei miei confronti.
Ricordavo perfettamente la prima volta in cui le sue labbra carmini enunciarono quel nomignolo.In seguito alla nostra prima chiacchierata nella mia stanzetta del dormitorio.
La sua risata appagata mi allontanò dai miei flashback "È una parola in norvegese."rispose soltanto provocando uno sbuffo impaziente "Voglio sapere il significato!"borbottai sporgendo il labbro inferiore "Vuol dire fiammifero."
Imbronciai il viso incapace di trovare un nesso tra la mia persona e un fiammifero.
Nessuna particolarità ci accomunavano.
"Non capisco."bofonchiai intersecando le braccia all'altezza del torace "Oh andiamo Fyrstikk!Guarda i tuoi capelli e la colorazione della tua carnagione.Siete identici!"sostenne risoluto fermando la macchina nel parcheggio dell'aeroporto.
Strabuzzai gli occhi "Non sono un fiammifero!"urlai sdegnata sistemando la giacca.
"Oh sì che sei lo sei,Fyrstikk."mormorò lascivo al mio orecchio,abbandonando poi,il suo abitacolo.
Lasciandomi,come tutte le volte: sola,insaziata e con una quantità sterminata di tremolii.

"Hai già prenotato il biglietto?"chiese continuando a trascinare la mia valigia,nello stipato aeroporto.
Annuii sventolando innanzi al suo viso,inspiegabilmente sereno,il biglietto impresso su di un foglio di carta.
"Visto?Sono perfettamente preparata!"dissi colpendo giocosamente il suo fianco "Sbaglio o hai perso il tuo bus?" "Sei insopportabile!" borbottai tralasciando il suo sguardo stuzzicante.
"Cosa farai questa sera?Aspetterai impaziente l'arrivo di Babbo Natale?" domandò bloccando la sua marcia,di fronte al confine della 'Air Side'.
"Puoi smetterla di essere così beffardo?" "Mh..no.È appagante, irritarti."affermò soffiando sul mio faccino indispettito "Sei insopportabile."ansimai non appena accorciò,pacatamente,le distanze tra i nostri volti.
"Devi partire." ribadì con voce sottile e rauca,come se stesse rammentando a se stesso,l'evento che da lì si sarebbe ultimato.
"Già.Ma tornerò."ridacchiai infilando le dita tra i suoi capelli,arruffandoli,provocandogli uno sbuffo divertito "Ti mancherò?"sussurrai impacciata sul suo volto mascolino,tuffandomi nelle sue iridi nereggianti ma stranamente sfavillanti.
Sul suo volto si venne plasmare un sfrontato sorrisino "Forse." rispose in un soffio,scoccando poi,un tenero bacio sulla mia fronte.
Nonostante i suoi baci fossero celestiali,un mugolio scontento si fece sentire.
Favorivo notevolmente le sue labbra pressate sulle mie,anziché,sulla fronte.
"Cosa ti infastidisce,Holly?"sussurrò ampliando le labbra in un sorriso inverecondo,non arrestando,però,il vincolo creatosi tra i occhi infervorati.
Quell'inconsueta infiammazione nel basso ventre si propagò in tutto il corpo,come una scarica elettrica.
"Nulla.."sbuffai sfarfallando le palpebre ri-acquisendo la decenza,la quale,con la presenza del pugile emigrava lontano,dando in custodia il suo incarico alla perversione.
Sistemai con ansietà i miei indumenti,allontanandomi dal suo corpo adescatore,con l'intenzione di domare gli impulsi immorali.
Il mio repentino cambio di atteggiamento sollecitò una risatina al diavolo tentatore "Cos'hai da ridere?"chiesi indignata incrociando le braccia al petto,guardando,sedotta il suo viso rilassato.
"È uno spasso vederti indispettita."scrollò le spalle "Ed ancora più spassoso vederti indispettita,solo perché,non faccio quel che la tua testolina immorale,elabora."affermò soffiando sulle mie labbra,strette tra gli incisivi.
"I-o n-on h-ho elaborato n-ulla!"sentenziai rizzando la schiena così da incutergli autorità "E l-a mia testa non è immorale!"continuai sostenuta,provocandogli solo un'altra risatina beffarda.
"Holly,Holly,Holly.."canticchiò inglobando il mio viso porporino tra le sue ampi mani,trascinandolo poi,verso il suo.
Catturai un abbondante dose di aria non appena i nostri volti si sfiorano "Io so cosa ti passa per la testa,ragazzina.Perché io,non sono un insulso ragazzino della tua età." disse,sollecitando il mio corpo a fremere in prossimità delle sue severe parole.
Il cuore percuoteva il mio sterno con colpi energici "E s-e lo sai, perché non lo fai?"mugolai fiaccamente spingendomi sulle punte dei miei anfibi,desiderando sempre di più,un suo ardente bacio.
Sogghignò solamente per poi scoccare un altro bacio sulla mia fronte e allontanarsi dal mio corpo invogliato "Sei in ritardo per il tuo volo,Fyrstikk.Ci vediamo tra due settimane." strizzò la sua palpebra,allontanandosi dal mia persona.Che ancora una volta venne lasciata insaziata.

***

Uno sbadiglio sonnolento fece capolino fuori dalla mia bocca nel momento in cui agguantai la valigia adiposa dal nastro trasportatore.
Per buona sorte,la misurazione del bagaglio,si concluse per bontà della cordiale hostess;la quale evitò,volontariamente,quei grammi eccessivi,lasciando che la valigia procedesse verso la stiva.
Trottai esuberante,nonostante le sette ore di volo,in direzione dell'uscita;ove i miei genitori stavano attendendo l'arrivo della loro,eccezionale,figlia.
Onoravo la questione di non avere fratelli,poiché tutte le attenzioni dei miei genitori,era rivolte solo e soltanto alla mia persona.
Tuttavia,al tempo della mia infanzia,pregavo qualsiasi individuo,di regalarmi una sorellina.Così da costringerla a divenire una mia cameriera personale o un'eccellente cavia per i miei misteriosi esperimenti.
"Holly!"
Arrestai i miei movimenti esaminando celermente ogni individuo che si mescolava alla calca di persone,occupate a strepitarsi per l'arrivo dei passeggeri.
La vista si offuscò non appena adocchiai due sagome conosciute,strette l'una all'altra.
"Mamma!Papà!"strillai accorrendo nella loro direzione.
Il mio viso venne travolto dal loro profumo,non appena venni inglobata,in un intimo abbraccio spezza-ossa.
"Ci sei mancata tantissimo!" gorgogliò mia mamma asciugandosi gli occhi con fazzoletto deteriorato dalle copiose lacrime.
"Da quanto stai piangendo?"ridacchiai accennando uno sguardo nel verso del fazzoletto,stretto nelle sue mani sottili.
"Da questa mattina!Mentre stava preparando il tuo letto!"sogghignò l'uomo dai buffi baffi carmini strofinando il palmo della mano sulla mia testa.
"Oh sei insopportabile!Sono solamente sensibile!"sbuffò in tutta risposta,colpendolo con la borsetta rossa.
Ruotai gli occhi divertita rassegnandomi ai loro continui battibecchi.
"Possiamo andare?Avete una figlia da sfamare mentre io ho un gatto da coccolare!"

Ciao a tutt*!
Il capitolo ventisei termina qui!
Spero che la lunghezza di quest'ultimi capitoli,non disturbi la vostra lettura!
Scusate per il ritardo!

Ses Snart!
06/12

The BoxerTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang