Prologo

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Atsuko conosceva quel posto.
Ne conosceva i pavimenti di pietra, i portoni di legno, la luce fioca delle torce appese ai muri. Conosceva quella sala così ampia per tutte le feste che aveva ospitato, se la ricordava gremita di gente, cibo, tavolate. Il trono era rimasto in cima alla sua piazzetta e una persona era accasciata ai suoi piedi.

Taehyung teneva la testa fra le braccia, le braccia sulla testa. Tra i capelli color cenere spuntava lo spicchio di un orecchio, ma tutto il resto era sommerso da un mantello lungo lungo, rosso rosso. Poteva anche essere vestito da re, ma Taehyung era solo un ragazzo.

Atsuko stava salendo i gradini che portavano a lui quando rischiò di pestare la sua corona. La scostò con il piede e quella iniziò a rotolare giù, giù, sempre più giù, ma lei proseguì per la sua strada.

Atsuko sapeva cosa avrebbe visto se si fosse trovata davanti uno specchio: gli abiti del Giappone, lunghi capelli neri, una faccia in bilico tra l'età adulta e la vecchiaia. Poteva sembrare una donna qualunque, ma Atsuko era una fattucchiera.

"Cosa fate?"

Il ragazzo non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi aveva alle spalle. "Aspetto."

"Cosa aspettate?"

"Che mio cugino diventi abbastanza grande da ereditare il trono."

"Potrebbe non essere così semplice. Non basta alzarsi e dirgli di mettersi comodo."

Atsuko faceva sempre dell'ironia, ma Taehyung non apprezzò. Alzò il capo per guardarla in faccia, la lingua avvelenata. "Allora mi butterò giù da una delle torri. Vedrete che dopo lo sarà."

Atsuko non sprecava parole quando le sapeva destinate al vento. Si limitò a guardare l'altro in faccia, ma aveva dimenticato quanto il proprio sguardo potesse diventare vessante.

Lo sguardo di Taehyung si incrinò con un rumore di vetri. Lo strato di apatia che lo ovattava era crepato e quando le prime briciole ne caddero a terra si intravide il guizzo delle sue pupille.

Atsuko doveva aver rotto anche qualcos'altro, perché la voce di lui era scheggiata.

"Perché non avete fatto niente?" chiese. "Se lo sapevate, perché non avete fatto niente?"

"Lui non è morto, Maestà."

Taehyung le diede la schiena, come se non volesse sentirselo dire. Si aggrappò a uno dei braccioli del trono, ma il legno non si fece scavare dalle sue mani.

"Se ne è andato ed è più o meno la stessa cosa."

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Ci risiamo, una nuova storia.
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THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Where stories live. Discover now