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Volevo farvi gli auguri anche qui: HAPPY NEW TEARS

Ventisette morti.

Quarantacinque feriti.

Una battaglia iniziata di pomeriggio, finita di sera.

Magnolia sconfitta, Ophidia salva.

Feste su feste, brindisi, i Dodici nominati ufficialmente cavalieri da Re Gerard.

Il castello a completa disposizione dell’esercito di Chestnut per tutto il tempo necessario a riprendersi, decine di missive dalle famiglie lasciate a casa.

Jungkook chiuso in infermeria, Taehyung che non si arrendeva.

Il ragazzo ci si presentava davanti ogni giorno ed ogni giorno veniva mandato via. Provava a far valere i suoi diritti di suddito, ma bastava che un’infermiera nominasse il bisogno di riposo dei feriti che lui batteva in ritirata. Di solito si limitava ad andarci al mattino presto, ma una sera non si tenne più. 

Taehyung si era già messo a letto, ma fece presto a cavarsi le coperte. Si infilò un paio di braghe sotto la camicia da notte e andò dritto a pestare un pugno contro la porta dell’infermeria. Non gli importava se tutto il castello si svegliava, lui aveva bisogno di sapere cosa stava succedendo.

Si aspettava di imbattersi nella solita infermiera, ma il faccione che si infilò tra stipite e porta era quello di Atsuko. La grinta con cui era partito si ridusse ad un mormorio notturno. Non sapeva neanche che la fattucchiera li avesse raggiunti ad Ophidia.

“Posso vedere Jungkook?” 

“No.”

“Perché no?”

“Perché lo dico io.”

Taehyung le lanciò un’occhiata risentita, lei ricambiò con altrettanto astio.

Non lo aveva mai guardato così. Di solito era incurante, di passaggio, ma questa volta Atsuko lo osservava con un pensiero preciso per la mente. Come se sapesse qualcosa di nuovo sul suo conto e stesse elaborando una nuova opinione. 

Taehyung se ne stava lì con la sua camicia da notte e lo sguardo impotente.

“Dorme?”

“No.”

“Riesce a stare in piedi? A camminare?”

“Sì.”

“E allora perché non-”

“No.”

Taehyung accennò un gesto di stizza. “Non mi vuol proprio vedere?”

“No.”

“Glielo potete chiedere o volete continuare a rispondere per lui?”

Atsuko si voltò verso uno dei letti, ma con busto e braccia rimase a bloccare l’entrata dell’infermeria. La sua voce si fece materna, le rughe sotto i suoi occhi comprensive.

“Vuoi vederlo?”

Per Taehyung fu come prendere fuoco. Jungkook era dall’altra parte della parete, a un muro di distanza. La sua presenza non gli era mai sembrata così fisica.

Atsuko tornò a rivolgersi a lui. La risposta gli era stata data con un cenno del capo.

“Mi spiace, Maestà.”

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora