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Atsuko sillaba le parole a memoria. Muove solo la bocca, i suoi suoni sono tutti labbra e respiri.

E’ tornato. Dopo essere stato subissato da mesi di ricordi, quel sogno è tornato.

Più feroce di prima. Più desolato di prima.

Più vero di prima. 

E’ seduta sulla cattedra, osserva i bambini giocare. Sono tornati da poco dalle vacanze di Pasqua e sono tutti contenti di raccontare i loro finesettimana. Taehyung e Jungkook sono nel loro mondo, come al solito. Jungkook gli ha rubato un succhino alla frutta e Taehyung si vendica schiacciandoglielo da sotto. Ridacchiano.

Atsuko accenna un sorriso, ma il suo sguardo rimane vitreo.

“Signora Atsuko, la cercano al telefono.”

Una bidella ha spalancato la porta dell’aula senza bussare. Ha le guance rosa e non accenna a mollare la maniglia.

La cercano al telefono? Strano.

Atsuko scende dalla cattedra, si incammina. “Bambini, torno subito. Non fate danni.”

Le due donne camminano veloci fino alla segreteria. Un telefono viene ficcato in mano ad Atsuko e lei è costretta a rispondere sul posto. L’aggeggio è attaccato alla parete da quel vecchio mollone di plastica.

“Pronto?”

“Pronto, signora Atsuko? Mi dispiace disturbarla, ma volevo dirle che oggi non verrò io a prendere Stephan. Ho delegato un vicino di casa. Se vede un signore pelato e con la giacca rossa non chiami la polizia.”

Atsuko stacca l’orecchio dal telefono per dare un’occhiata al numero. Al numero che non c’è sullo schermo inesistente. Ah, le abitudini da cellulare.

“E’ sicura di aver chiesto della maestra giusta, signora? Io non ho nessun Stephan in classe.”

Dall’altra parte della linea si alza una risata.

“Oh, mi perdoni. Volevo dire Taehyung. Sono la mamma di Taehyung.”

“Non è che devo chiamare la polizia per davvero? Quale mamma sbaglierebbe il nome del proprio figlio?”

L’altra ride ancora di più.

“No, non è che ho sbagliato. Nella vecchia scuola c’era un altro Stephan in classe, per cui abbiamo tutti preso a chiamare il nostro con il suo secondo nome. Ci ho preso l’abitudine ormai, non ci faccio neanche caso.”

Atsuko si aggrappa alla cornetta, i bidelli si voltano a guardarla.

Come?

“Cosa vuol dire? Taehyung non è Taehyung?”

“Taehyung è il suo secondo nome. E’ stato battezzato come Stephan.”

La faccia di Atsuko perde colore.

“Dice sul serio?”

“Atsuko, sta bene? La sento strana.”

“Arrivederci, signora. Mi assicurerò che suo figlio vada via con il vicino di casa pelato.”

Atsuko chiude la chiamata senza aspettare una risposta. Si appoggia alla parete di fronte a lei, stropiccia un paio di avvisi.

Il tragitto dalla segreteria alla sua aula è un sogno confuso. I suoni sono ovattati, come se fosse avvolta in un’enorme bolla di plastica.

Atsuko si ferma sullo stipite della porta, non passa oltre.

Chiama il nome di Stephan e Taehyung si volta.

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora