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Jungkook aspettò ad aprire gli occhi. 

Prima si svegliò, piano piano, poi prese coscienza delle coperte sopra di lui, del materasso bitorzoluto, della luce aldilà delle sue palpebre. L’aria fredda del mattino si strusciava contro le sue guance come un gatto e in lontananza si sentivano cinguettare i primi passerotti.

Aperti gli occhi, Jungkook trovò quel che si aspettava di vedere. L’infermeria era investita dalla luce calda del sole, ma chiunque a parte lui sembrava dormire indisturbato. In un angolo della stanza Atsuko stava applicando un qualche unguento sul braccio di uno dei suoi compagni, silenziosa.

C’era anche Taehyung, ma quello era onnipresente a tutti i suoi risvegli. Se ne stava seduto di fianco al letto, libro alla mano e piedi sul materasso. Il suo viso era nascosto dietro la copertina e non si era neanche accorto che l’altro era sveglio. 

Jungkook si raddrizzò un poco e si mise a braccia conserte. Voleva proprio vedere quanto ci avrebbe messo a realizzarlo.

La risposta? Tanto. L’esistenza di Taehyung era ridotta a un paio di dita bianche, l’unica cosa che gli serviva per sostenere il libro.

Doveva essere proprio bello. Era da giorni che Taehyung se lo portava dietro e Jungkook ormai riconosceva le lettere dorate su quel cuoio scuro. Peccato non saperle decifrare.

Stufo e invidioso, Jungkook allungò un braccio. Bussò contro la copertina e Taehyung l’abbassò subito, sorpreso.

“Oh, sei sveglio.”

“Cosa leggete?”

“Niente di che. Da quanto sei sveglio?”

“Abbastanza da aver già desiderato di alzarmi. Quanti giorni sono che sto qua? Cinque? Sette? Tredici?”

“Otto.”

Taehyung non rispose guardando Jungkook. Si era accorto che Atsuko stava per lasciare l’infermeria e la seguiva con gli occhi. Come lei uscì, lui chiuse il libro.

Il biondo tolse i piedi dal materasso e si sporse verso Jungkook, veloce. “Ti porto a fare un giro.”

Jungkook si stava stirando la schiena e si bloccò con le braccia a mezz’aria.

“Oh, no. Un altro colpo di testa.”

“Dai, sei tu quello che ti lamenti sempre.”

“E come facciamo? Mi calate su una carrozza dalla finestra?”

Taehyung ignorò il commento sarcastico. Senza dare alcun preavviso tuffò le braccia sotto le coperte e sollevò Jungkook di peso. Quello si divincolò tutto. 

Jungkook fu costretto a urlare sussurrando per non svegliare nessuno.

“No, no, così no!”

“E allora come?”

“Così no!”

Taehyung si lasciò cadere in avanti sul materasso. Rimase con le braccia sotto di Jungkook fino a quando lo sguardo di questo non si fece truce.

“Levatevi di dosso.”

“Subito, capitano.”

Taehyung si alzò e Jungkook tornò seduto. “Riusciute a portarmi sulla schiena?”

“Proviamo.”

Jungkook si mise in piedi sul materasso e Taehyung gli offrì le spalle. Il castano fece per aggrapparcisi, ma le mani gli scivolarono via. Di fronte a sé aveva il mantello blu, tutto regalità e fili d’argento.

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora