10

2.2K 218 29
                                    


“Che ci facciamo qui?”

“Vedrà, Altezza, vedrà. Non si deve preoccupare di niente.”

Altroché se Taehyung si preoccupava, invece. Domenico era venuto dopo cena a tirarlo fuori dalle sue stanze, gli aveva fatto indossare il mantello e lo aveva fatto uscire in giardino. Erano arrivati a ridosso delle mura e si trovavano nel bel mezzo di una fiaccolata.

Non c’erano proteste in corso, ma almeno una settantina di uomini avevano disposto le loro torce tutt’attorno a una piccola tenda. Se ne stavano seduti sull’erba e parlavano, bevevano, facevano schiamazzi. Pareva un formicaio.

Taehyung fece per andarsi a sedere in fondo al gruppo, ma Domenico gli fece strada verso la prima fila. Un paio di omaccioni bestemmiarono quando gli vennero pestate le dita, ma bastò un’occhiata al principe a farli ammutolire. Il riflesso delle fiaccole tingeva la sua corona di rosso.

Taehyung si sedette a terra e Domenico si mise in disparte. Nell’aria si percepiva un certo entusiasmo, ma, non sapendo cosa stesse aspettando, lui si perse a guardare la tenda.

Era fine, elegante. I decorativismi orientali non lasciavano dubbi sulla sua provenienza e di sicuro non era fatta per resistere alle intemperie, non con quei drappeggi di stoffe lucide e tinte violacee.

Partì uno scroscio di applausi e Taehyung iniziò a battere le mani in automatico. Il generale Adrian era arrivato a cavallo di uno stallone e già sorrideva a destra e manca. Come lo vide, Taehyung realizzò che tutti quegli uomini erano gli stessi con cui si allenava ogni mattina. 

“Abbiate un po’ di pazienza, tra un po’ iniziamo. Devo dire solo due parole.”

Ovazioni da parte del pubblico, Adrian rise. La disinvoltura con cui si relazionava alla gente era qualcosa che Re Quentin si sognava la notte. Quell’uomo avrebbe potuto stranutire che si sarebbe levato al cielo un coro di: “Salute!”

“La cerimonia del crisantemo è un dono che il Re offre ad ogni soldato del suo esercito. Negli anni sono stati a decine i caduti in battaglia e lui rimane sempre molto toccato ogni volta che questo-"

"Così toccato che non si degna nemmeno di presentarsi qui."

Le teste di tutti si girarono. Dalla tenda era uscita una donna in carne, con i capelli raccolti e i costumi del Giappone. Il suo viso era pieno di rughe, ma quegli occhi esotici erano miniere di pepite.

Alle spalle di Taehyung la gente iniziò a sussurrare.

"Eccola, è lei, la fattucchiera.”

“Dicono sia immortale.”

“Non è immortale, sono tutti dicerie.”

Fattucchiera? Nel senso di strega buona?

Taehyung aveva sempre vissuto fuori dal mondo, ma a una cosa del genere poteva anche crederci. Non aveva mai visto nessuno superare i quarant’anni d’età e quella donna ne dimostrava almeno il doppio.

Atsuko si portò al fianco del generale Adrian, per niente intimorita. Si muoveva con una tale fermezza che le montagne si sarebbero fatte da parte pur di non mettersi sul suo cammino.

"Ascoltatami bene, signori!" disse. "Nella tenda c'è spazio per una persona alla volta. Buttatemi giù un palo come quelli dell’anno scorso e vi strapperò i peli dal petto di persona. E sturatevi bene le orecchie, perché non lo ripeto: vi disegnerò un fiore sul braccio ed ogni volta che rischierete la vita un petalo sparirà. Se credete nella magia bene, altrimenti fatevi venire un attacco di panico.”

Adrian coprì Atsuko facendo un passo in avanti. I soldati avevano tutti crucciato la faccia e lui doveva riprendere in mano la situazione.

"Come dicevo prima, Re Quentin vuole ricambiare la vostra devozione. Il crisantemo non vi prolungherà la vita, ma vi dirà quanti colpi vi distanziano dalla morte. Vi permetterà di vivere con più consapevolezza.” 

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Where stories live. Discover now