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E’ ottobre.

L’autunno rovescia foglie e acqua dal cielo, il giardino della scuola è impraticabile. I bambini sono rinchiusi in classe, più insofferenti e intrattabili che mai.

Atsuko è andata a chiedere in segreteria un televisore, ma quei cosi sono riservati a scopi didattici. E’ così deprimente tornare indietro a mani vuote che, quando apre la porta dell’aula e becca una combriccola di bimbi a correre dietro una pallina di stagnola, ne è sol contenta. Chi pensa a spigoli e pavimenti scivolosi quando si rischia di morir di noia?

Sono in cinque giocatori, due contro tre, ma è come se stesse partecipando l’intera classe. Chi non gioca si è messo a far spazio, a spostare sedie, a sgomberare il termosifone da zaini e giacche per usarlo come porta da calcio. La fattucchiera si mette bella comoda sulla cattedra e chiama una delle bimbette più basse per farla sedere con lei. Le basta vedere Jungkook in campo per sapere quale squadra tifare (l’avversaria. Quello lì gli ha sempre dato troppe gatte da pelare.)

La partita diventa subito combattutissima. I cinque giocatori corrono a destra e a manca, si tirano le magliette, urlano ad ogni goal. I compagni spettatori non sono da meno e ci danno dentro con applausi e tifo, anche se ovviamente c’è il gruppetto asociale che si è messo in un angolo a disegnare.

Sono tutti in tensione quando Jungkook arriva davanti alla porta-termosifone avversaria. Manca il punto decisivo a segnare la vittoria della sua squadra e tutti trattengono il fiato.

Jungkook tira il calcio, la pallina di stagnola vola da tutt’altra parte.

Ora: Atsuko non ha mai forzato niente tra Taehyung e Jungkook.

Ma niente di niente.

Quei due hanno quattro ore al giorno per interagire di loro spontanea volontà e ai bambini basta giocare un paio di volte per dichiararsi amici. E’ solo una questione di tempo prima che accada naturalmente, per cui lei si è ripromessa di non intervenire.

Se fossero stati alle superiori o all’università, allora sì che Atsuko si sarebbe divertita. Avrebbe inventato le imboscate peggiori, appuntamenti al buio, foto tattiche. La storia tra Taehyung e Jungkook sarebbe stata degna di Gossip Girl e lei avrebbe goduto del suo ruolo di manipolatrice.

E invece no. Scuole elementari. Il massimo della relazione che poteva nascere tra i due era quella tra Winnie The Pooh e Christopher Robin. Se mai verrà un giorno in cui non potremo stare insieme, tienimi nel tuo cuore, starò lì per sempre.

Certo, però, che un minimo di piano d’azione se lo sarebbe fatta a sapere che la pallina di stagnola sarebbe finita in fronte a Taehyung. Non il massimo come prima interazione. 

Jungkook esclama un: “Da qua, Tyler!” e Atsuko si tira una mano in faccia.

Taehyung si alza dal banco, raccoglie la pallina di stagnola, poi si trasforma nel diavolo della Tasmania e la lancia con tutta la rabbia che ha in corpo. La pallina manca la testa di Jungkook, ma colpisce una bambina.

Atsuko scende dalla cattedra, corre da Taehyung. “Non si tirano le cose alle persone.”

“Hanno iniziato loro!”

“Loro non l’hanno fatto apposta.” 

Taehyung non dice niente, ma quando Atsuko si allontana fulmina Jungkook con lo sguardo.


Metà ottobre. Taehyung e Jungkook non si salutano nemmeno.

In realtà nessuno a parte Atsuko saluta Taehyung, ma non è una gran consolazione. Da una parte lei vorrebbe fare una lavata di testa a tutti i suoi compagni, dall’altra non può biasimarli. Quel bambino è inavvicinabile.

Atsuko non capisce neanche perché, a dirla tutta. Avercela con il mondo intero va bene, lei è la fan numero uno dell’avercela con il mondo intero, ma non se l’attimo dopo ci si comporta come se sia il mondo intero ad avercela con te.

Come la volta in cui una delle bimbe ha compiuto gli anni. Aveva portato in classe una crostata e Taehyung aveva rifiutato la sua fetta con un: “Non mi piace il cioccolato! Non la voglio!”

Due giorni dopo guardava i suoi compagni spartirsi una busta di M&M’s con la faccia da cane bastonato.

L’ora dei compiti.

Una bambina è alla cattedra per farsi aiutare da Atsuko, ma i suoi compagni sono tutti con il naso nei libri. Anche Taehyung fa i suoi esercizi, ma a un certo punto si ferma: ha spostato un piede e ha sentito qualcosa rotolare sul pavimento.

Taehyung si allunga sotto il banco, raccoglie una penna. La esamina, ma non è una delle sue.

Atsuko se ne accorge subito quando lui la cerca con lo sguardo e le basta vedere quelle sopracciglia aggrottate per capire al volo.

“A qualcuno è caduta una penna?”

I bambini danno un’occhiata alle loro cose, a nessuno manca niente. Atsuko torna a prestare attenzione alla bambina e Taehyung torna a fare i compiti.

Neanche un minuto dopo, Jungkook chiede al suo compagno di banco se non può prestargli una biro. Ha sussurrato, ma non serve a molto. Taehyung fa prendere alla penna il volo e Atsuko è costretta a mettere una nota disciplinare.

Non si tirano cose alle persone.  

Atsuko è disperata, ma la commessa della libreria lo è più di lei. Ha tirato fuori libri su libri, ma la cliente non sembra convinta di niente.

Come riconquistare il tuo uomo, dice un titolo. Come riconquistare la tua donna, dice un altro. Ex: più ne hai più son guai!

Atsuko sfoglia, sfoglia, ma è tutta robaccia. La commessa non si arrende, continua a portarle libri.

“Questo le piacerà di sicuro, nuovo di pacca! Può anche scegliere tra copertina rigida e paperback.”

“Titolo?”

Dillo con un fiore.”

Atsuko toglie il naso da Amori bagnati, Amori fortunati.

“Dillo con un fiore.” ripete. “Lei sa per caso dov’è un fioraio?”

“Giù per questa strada, ma…”

Atsuko è già fuori dalla libreria.

“… non compra niente?”

Il giorno dopo Atsuko arriva a scuola fiera come non mai.

Non si è fatta la messa in piega, non sta sfoggiando una camicia nuova, ma ha tra le braccia un enorme vaso e se lo porta in giro come fosse il primo premio per chi ha bevuto più sakè.

“Buongiorno, bambini!” esclama, spalancando la porta. “Guardate cosa vi ho portato.”

Il vaso viene appoggiato sulla cattedra, carta e nastri spariscono all’istante. I bambini si alzano dai banchi per andare a vedere e i primi fanno già per allungare le manine.

“Questi sono dei crisantemi. Ce ne sono di tantissime specie, ma sono tutti dei fiori con tanti, tanti petali.” spiega Atsuko. “Qualcuno di voi ne ha a casa?”

Alcuni bimbi scuotono la testa, altri si mettono a raccontare aneddoti sulla nonna o sulla mamma. Jungkook osserva i fiori senza dire niente, pensieroso.

Atsuko sorride, ma è imbevuta di tristezza. “C’è una leggenda su di loro. Volete che ve la racconti?”

 

THE SLEEPLESS KING (Libro 1) (BTS FanFiction - Taekook)Onde histórias criam vida. Descubra agora