Capitolo 4 ~ La magia in me

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Stein prese dei libri dalla libreria e li mise sul tavolo dove qualche ora prima avevano fatto colazione. L'uomo appoggiò la mano sulla pila di volumi e guardò la ragazza, attenta a non perdersi neanche una parola della spiegazione.

«Io non ho la capacità di usarla ma sappi che più o meno chiunque è in grado di insegnarla. Un tempo le cose erano più semplici ma si parla di centinaia di anni fa, oggi il legame con gli spiriti è più difficile da effettuare e possono volerci anni. Il problema di fondo è che si sa poco e nulla su cosa la magia sia davvero, ci sono solo teorie quindi prendi per buono quello che sto per dirti e sappi che ci sono correnti di pensiero molto simili alle religioni, tutti hanno regole diverse ma tutti con una base comune. Io cercherò di parlarti di questa base. Cosa c'è? Cosa non ti convince?»

L'espressione di Miriam mal celava i suoi dubbi.

«Se non la puoi usare... Come puoi insegnarla?»

Stein ridacchiò.

«La magia non è un'arte come il saper disegnare o il saper suonare. È qualcosa che hai dentro di te, nel profondo, fa parte di te come le tue gambe. Una persona incapace di camminare può insegnarlo comunque a qualcuno, basta conoscere le basi teoriche. Con la magia è la stessa cosa, una volta imparata, la userai da sola. Ma saper usare le gambe non significa saperle curare, sapere come migliorare la corsa o la postura. Per quello avrai bisogno di aiuto e di studio e dipende da te cosa vuoi fare. Sinceramente, dato che possiedi il dono delle lingue ti consiglierei di migliorare quello prima così da poter leggere qualunque cosa.»

«Davvero è così importante questo dono?»

Stein aprì uno dei libri e glielo passò facendolo scorrere sul tavolo.

«Riesci a leggerlo?»

Miriam guardò le lettere a lei sconosciute e scosse la testa.

«Sviluppando il dono sì. Si dice che nelle lettere, stampate o manoscritte, si possano trovare i sentimenti e gli ideali che quelle parole trasmettono, come se si fossero caricate di significati che, chi ha il dono, può decifrare. Avrai il potenziale di sapere tutto, non è poco. Non è un dono molto comune, ma è il primo che ti consiglio di sviluppare. Ma prima di tutto... Ci sono un po' di cose da sapere.»

«Quasi speravo fosse divertente... Da come lo descrivi sembra matematica.»

«Più fisica e chimica, un miscuglio di esperimenti e studi anche se in realtà lo studio non è complesso... È che devi continuare ad esercitarti. »

«Devo prendere appunti?»

«Per ora no, dovresti ricordare facilmente certe cose... Al massimo dopo approfondiamo.»

Miriam mise i gomiti sul tavolo appoggiò la testa sui palmi delle mani, preparandosi a una qualche lezione noiosa. Le piaceva imparare ma odiava gli spiegoni degli insegnanti e quello sembrava proprio uno di quelli.

Stein si sedette davanti a lei.

«La magia viene concessa, e questo è accertato. Può influire la vita umana addirittura nella sua evoluzione ma lo vedremo dopo. Per ora ti basti sapere che esistono due tipi di incantatori principali, secondo alcuni sono di più ma non approfondiamo. Evocatori e invocatori. La differenza sta nel tipo di magia che si è più portati a usare. Gli invo usano un solo tipo di elemento, hanno affinità con un solo tipo di spirito, in linea di massima sono più forti degli evo ma meno versatili. Gli evo, invece, hanno affinità con quasi tutti gli elementi e le loro magie sono meno potenti ma possono fare più cose. Esempio invocatore: posso usare il fuoco, esserne immune e posso influenzare un area molto grande, ad esempio con una palla di fuoco. Posso usare anche incantesimi come avvicinare un oggetto ma in quel caso l'area d'influenza è più piccola. Esempio evocatore: posso sollevare oggetti molto pesanti, addirittura diffondere il panico o altre sensazioni, posso erigere barriere cinetiche ma usare la magia per accendere o spegnere una candela è più difficoltoso. Un invocatore di solito ha un elemento principale più alcuni secondari, spesso legati a quello principale. Esempio fuoco e il suo contrario, acqua ma non avrà sull'acqua lo stesso controllo che ha sul fuoco. Ad oggi si conoscono 7 elementi ma ogni tanto sorge qualcuno che usa un elemento diverso... È raro, ma capita.»

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