Capitolo 9 ~ Casa (terza parte)

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Pochi minuti dopo si riunirono tutti al tavolo preparato fuori per accogliere il gruppo di persone. Miriam non li conosceva tutti per nome, ricordava i volti e aveva visto alcuni di loro indaffarati correre avanti e indietro per la casa. Principalmente era andata alle rovine per non dare fastidio nel pomeriggio. Quando arrivò Mike capì cosa intendesse dire Stein: il ragazzo aveva perso la solita baldanza, sembrava invecchiato di colpo. La benda sull'occhio non se l'aspettava, forse tra tutte quella era la ferita più grave tra coloro che avevano combattuto ma nonostante tutto lei era senza un graffio.

Frey aveva acceso un fuoco e Stein l'aveva aiutata a montare una griglia improvvisata, sperava che una cena un po' diversa potesse aiutare tutti a riprendersi. Miriam e Mark aiutarono a distribuire i piatti.

«Non ho mai sentito così tanto silenzio a una grigliata...» sussurrò il ragazzo stando attendo a farsi sentire solo da Miriam.

Si sedettero e la ragazza notò Frey seduta al fianco di Mike che gli parlava sicura di sé ma lui sembrava avere lo sguardo perso nel vuoto.

Gli altri sembravano non volerne sapere di mangiare anche se gli occhi inquisitori di Melanie spingevano tutti a provarci almeno.

Stein attese che quei pochi che volevano mangiare finissero e poi parlò.

«Allora, abbiamo un problema. Per quanto possa sembrarvi strano, ci hanno lasciati andare. Non so perché, non ne ho idea ma il fatto di non aver subito perdite, il fatto che abbiano aspettato che entrassimo, il fatto che Aliat sia scomparso e che infine non ci abbiamo inseguiti, vuol dire solo che ce lo hanno lasciato fare. Non so perché, non so cosa vogliano davvero ma dobbiamo trovare un modo per anticiparli»

Mike tirò un pugno sul tavolo, facendo tintinnare le posate nei piatti e facendo spaventare quei pochi che stavano mangiando, compreso Eoin il cui piatto si ribaltò sui suoi pantaloni.

«Sono due anni che te lo dico!» ringhiò il ragazzo trattenendo a stento la rabbia conficcandosi le unghie nelle mani.

«Due! Tu: "No! Non possiamo fare nulla!"»

«Calmati, per favore» Frey, seduta accanto a lui, gli prese dolcemente il braccio per poi continuare: «Mike, due anni non ti hanno fatto vedere quello che ha visto Eoin in uno o quello che ha passato Stein da soldato all'interno. Non è facile convincere qualcuno per andare contro un ordine che esiste solo nelle favole. Soraya ha quasi perso il suo ruolo quando ha chiesto al consiglio di fare qualcosa. Non ci credono, i loro divinatori non percepiscono nulla... e hai visto anche tu, avrebbero potuto schiacciarci e non l'hanno fatto. Ci aspettavano e basta, stavano mettendoci alla prova. Prima non avevamo niente, ora abbiamo un minimo di prove»

Mark si massaggiò le tempie con le punta delle dita, aveva la testa dolorante e la stanchezza si faceva sentire. Vedendolo affaticato, Miriam notò una cosa ed espresse il suo dubbio sottovoce.

«Mark, tu capisci cosa stanno dicendo?»

«Sì, perché? Non stanno parlando arabo»

«Quasi. Loro non parlano la nostra lingua»

«Ah» esclamò il ragazzo sorpreso guardandola negli occhi. «E tu hai imparato una lingua in tre mesi?»

«Magia, una specie di dono. Forse lo hai anche tu, per quello sei stanco»

«Prove? Di cosa stai parlando?» Mike urlò di nuovo, facendo letteralmente saltare sulla sedia Mark che lo guardò in volto stupefatto. «Ti ho forse offeso?» aggiunse l'uomo ringhiando nella sua direzione.

Mark guardò Miriam preoccupato ed esclamò: «Non ho capito».

«Temo non si sia ripreso del tutto... forse ha bisogno di riposo. Inoltre credo abbia il dono anche lui, ma non ha avuto il tempo di esercitarlo come me» Miriam parlò evitando lo sguardo di Mike: si sentiva sotto accusa e colpevole di quel che gli era successo.

AtladWhere stories live. Discover now