Capitolo 12 ~ Le carte si svelano (terza parte)

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Il giorno dopo tutti si erano ripresi, tutti tranne Eoin e Frey. Mike era in piedi, fasciato ma almeno era in grado di camminare anche se sembrava sconvolto da qualcosa. Soraya convocò tutti nel suo studio. Li attese con le spalle rivolte alla porta d'ingresso e non si voltò nemmeno quando Stein, Mark, Miriam e Mike entrarono nella stanza.

«Non hai fatto chiamare anche gli altri?» chiese Mike. I suoi occhi arrossati e la sua voce che sembrava spezzata dalla stanchezza rivelavano una notte passata insonne.

«No» sussurrò Soraya. Al suono di quella risposta Mark fece sedere Miriam su una sedia, lui invece rimase in piedi dietro di lei.

«Miriam - continuò la donna - vedi, il tuo potere è molto forte, dovresti seguire un allenamento più intenso, la pioggia che hai scatenato...» Soraya non riuscì a finire il discorso che si era preparata, la voce rotta da un respiro profondo.

Stein si avvicinò alla donna, cingendole le spalle con un braccio.

«Soraya, che succede?»

La donna guardò l'amico e, singhiozzando, continuò: «Ho... abbiamo fatto il possibile ma... era come un fiume in piena, la sua energia vitale fluiva e noi... Stein, mi dispiace tanto... Eoin... non siamo riusciti a salvarlo... »

Stein sbarrò gli occhi e il silenzio calò tra di loro come la lama inesorabile di una ghigliottina. Miriam si sentì sprofondare di nuovo.

Un rumore secco attirò l'attenzione di tutti: Mike era caduto a terra e si stava tenendo la testa tra le mani.

«No... il moccioso no...»

D'un tratto si riprese e guardò Soraya, con un filo di voce chiese: «Dov'è Frey?»

«Si è svegliata poco fa, ha sentito la cosa da due ragazzi che ne parlavano in infermeria. Ora è in giardino» Soraya gli rispose tranquilla asciugandosi gli occhi.

Miriam non poteva crederci, non era possibile. Guardò Mark e lo vide strano, gli occhi neri persi nel vuoto. Soraya le aveva detto che la magia influiva sull'aspetto esteriore e, per qualche ragione, su Mark aveva agito prima scurendo i suoi occhi che da grigi erano diventati neri. Tuttavia non era solo lo sguardo a darle la sensazione di estraneità. Il ragazzo sembrava freddo e distaccato, più sicuro di sé. Lei si sentiva male. Non era entrata nella stanza dove lo avevano portato solo perché aveva fiducia che lo avrebbero salvato, così facendo non aveva però potuto salutarlo per l'ultima volta e sapeva che anche gli altri provavano la stessa cosa. I sentimenti di Mike la investirono come un fiume in piena, facendola sobbalzare. Era stata avvisata che avrebbe potuto sviluppare anche doti empatiche ma non pensava che fossero così forti.

«Frey non deve rimanere sola!» Mike si alzò in piedi diretto verso la porta ma Mark gli afferrò il polso prima che lui si allontanasse troppo.

«Che vuoi dire?» domandò con un filo di voce.

«Non è sola. Con lei c'è un ragazzo. Ci siamo accorti della corruzione, quindi non preoccuparti» la maestra parlò tranquilla, come se si stesse rivolgendo a un bambino.

«Corruzione?» chiese innocentemente Miriam.

«L'anima sottoposta a stress, può corrompersi. Normalmente quando un mago si deprime rischia di subire un cambiamento a livello mentale dovuto ai pensieri negativi» le spiegò Soraya.

«Quello che fa l'ordine, quindi?» la voce di Miriam risultava roca ed estremamente pacata, non sembrava lei.

«No, - si intromise Stein - l'Ordine spezza e ricostruisce, ti convinci che sono gli altri il problema. La corruzione è forse peggiore, proviene da dentro, finisci col dare la colpa solo a te stesso. Se presa in tempo è possibile guarire»

AtladWhere stories live. Discover now