Capitolo 13 ~ Il Damnat (terza parte)

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Tarn osservava la situazione dall'alto, voleva verificare quanto i suoi allievi ascoltassero gli ordini anche in sua assenza. O magari qualcuno un po' più vigile si sarebbe accorto della sua presenza.

«Come va?» chiese Aliat guardando la zona d'addestramento da una delle balconate che la circondavano per diversi piani, fungendo anche da scala per quel posto così lugubre.

«Va. Alcuni sembrano pure contenti di obbedire, però sono tutti volontari e il che non è male»

Aliat si appoggiò alla balaustra e osservava i ragazzi simulare varie situazioni di guerra.

«Cosa vuole stavolta?» chiese Tarn, ormai abituato ai piani folli del sul padre adottivo.

«Credo voglia purificare il mondo o qualcosa di simile. Lo hanno chiamato dio per secoli, magari si è montato la testa, anche se non credo sia quello. Ha osservato quel gruppetto a lungo prima di prendere provvedimenti. Tra l'altro la disfatta interna dell'Ordine è stata un caso, capitata al momento opportuno»

«Caso? - rise Tarn - Lo chiami caso?»

Aliat alzò le mani come per arrendersi.

«Ok, ok. Però è  vero che si sono ammazzati tra di loro»

«Si può che mi dispiace per il piccolo?»

Tarn aveva sempre provato empatia per Eoin, ma loro due avevano fatto scelte diverse nonostante il passato simile.

«Sì, è normale. Eoin aveva il tuo stesso sguardo a quell'età. Anch'io ho provato ira nei confronti del collare rosso»

«Un'ultima cosa... secondo te la streghetta si unirà a noi?»

Dopo un minuto di silenzio, Aliat rispose quasi discutendo con se stesso: «Non lo so. Sinceramente però, credo di no. Specie dopo che avrà saputo la verità, se la scoprirà tutta»

I due tornarono a guardare l'addestramento, convinti che la violenza fosse la via più facile per mantenere l'ordine.

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