Capitolo 9 ~ Casa (seconda parte)

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Miriam e Mark girarono per le rovine. La ragazza cercava di spiegargli cosa avevano scoperto ma il ragazzo la prendeva in giro dicendo che sembrava una guida museale. Mark tentò in tutti i modi di farla parlare e di farle pensare ad altro, riuscendo in parte nel suo obiettivo di tranquillizzarla.

«Miriam...  Esiste un modo per tornare a casa?»

«Se esistesse credi che sarei ancora qui?»

«Sì. Secondo me avresti preso tuo padre e l'avresti portato qui»

«Avrei preso anche te» Mark sorrise malizioso, avvicinandosi alla ragazza.

«Oh, quindi pensi a me in quel senso?»

Miriam arrossì di botto. Mark era il bello della scuola, quello che nei telefilm è conosciuto e invidiato da tutti, uno di quelli che quando una ragazza dice: "non è il mio tipo" fai fatica a crederle, ma era suo amico e non aveva mai pensato a lui sotto quell'aspetto, non seriamente almeno, però si rese conto che il ragazzo era spesso nei suoi pensieri e questo la fece ripensare alle parole di Eoin: in fondo lei era sempre stata bene con lui.

«No, io non intendevo...»

«Ti ricordi la prima volta che sei venuta da me?»

Miriam lo guardò negli occhi e sorrise.

«Sì. Mi mandasti un messaggio, il numero preso dal cellulare di una mia compagna di classe. Chissà perché sono venuta poi, era una cosa da stalker»

«Perché non hai bisogno di essere protetta, tiri un calcio e scappi veloce. No, non volevo insultarti, intendevo dire che... Sono una frana...»

Gli mise un dito sulle labbra.

«Lo so cosa intendevi. Una frana? Tu? Quello che  se schiocchia le dita corrono tutte?»

Lui la guardò per un paio di secondi.

«Non proprio tutte. Comunque, ti ricordi?»

«Ricordo solo che volevi vedere un film con me. Jump mi pare»

«Jumper. Ma tu eri presa dalle copertine dei giochi»

«Oh sì, alla fine ti sei messo a giocare, e passavi a me il joystick, facevamo a turni»

«Sì, perché non avevo il secondo. Joypad comunque»

«Sì, ma la volta dopo c'era!»

«Diamine. Volevo fosse una cosa romantica...  Ora mi sembra così stupida»

«Romantica?»

Solo allora si era accorta di quanto gli fosse vicino.

«Non è vero che se chiamo tutte corrono. Tu, a scuola, mi ignori»

«Mark...» Miriam parlò con un tono dubbioso. «Quanti romanzetti hai letto per dire queste cose?»

«Azz... Ci ho provato.»

«Non è vero»

«Come non è vero?»

Miriam si alzò sulle punte e fece una cosa che le richiese più coraggio di quanto le era servito per scappare da Aliat in mezzo al deserto: appoggiò delicatamente le labbra su quelle di Mark, ma fu così veloce che definirlo bacio era eccessivo.

«Questo è provarci. Dire quello che provi è provarci. Non ci ho mai pensato ma è vero, mi sono addormentata così tante volte sul divano con te che è diventato naturale averti al mio fianco. Io sto bene con te, e sì, sono anch'io una di quelle ragazzine che c'è cascata, che ti moriva dietro anche se poi, ad averti davanti quel giorno...  Davvero non avevo intenzione di fare nulla ma il bel cavaliere che viene a salvare la principessa in pericolo è il sogno di chiunque»

AtladWhere stories live. Discover now