Capitolo 16 ~ L'oasi (seconda parte)

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Sentì nuovamente le parole della formula riaffiorarle da dentro e le pronunciò, mentre dall'aria e dalla terra assorbiva gli elementi necessari a creare la lancia.

Quando la lancia fu formata, Stein sorrise mestamente e si alzò. Si avvicinò alla ragazza e la guardò dall'alto verso il basso.

«È un'arma splendida, una delle armi sacre. Hanno la fama di poter distruggere qualunque cosa tranne un'altra arma sacra, è la nostra unica speranza per sconfiggere un dio. In pochi hanno potuto evocarla nel corso della storia... – l'uomo si appoggiò alla lancia di Miriam e la guardò con tristezza – ...ma... – strinse la mano sul bastone e lo strattonò con forza per toglierglielo dalle mani, l'arma si dissolse nell'aria, così come si era formata – ... solo coloro che le hanno evocate possono usarle»

Miriam inizialmente non capì cosa volesse dire Stein con quelle parole e con quel gesto così violento che le fece un po' paura, poi la verità le attraversò la mente in modo doloroso. Sentì le gambe cederle e cadde a terra.

«Devo essere io a uccidere Mark»

Stein la guardò a lungo, osservando il suo sguardo perso nel vuoto, consapevole che la decisione di stare da una parte o dall'altra poteva non essere così scontata. Tuttavia, sebbene Mark avesse ucciso Frey e Eoin, se anche lei si fosse alleata con lui, l'avrebbe capita. Non avrebbe cercato vendetta, non avrebbe provato odio, ma sarebbero stati nemici. Come con Aliat

«La decisione può essere più difficile di quel che sembra. Sei pronta ad accollarti il peso di quella scelta?»

Stein le stava nascondendo qualcosa, lei lo sapeva, ma non aveva il coraggio di chiedere. Era concentrata sulla nuova informazione, consapevole che qualsiasi scelta avrebbe preso, le avrebbe fatto male, molto male.

«Se combatto contro di lui, devo essere io a infliggergli il colpo. Se decido di andare con lui, sarete voi a soffrire... perché si sta comportando così?!»

«Perché lui è convinto delle sue scelte, Miriam. Sa di essere nel giusto. Andiamo alla riunione ora, dopo continueremo questo discorso»

Stein l'aiutò a rialzarsi e la condusse nella sala delle riunioni. Soraya era già presente e seduta al suo posto, gli altri entrarono poco dopo. I compagni di Mike e i maestri presero posto attorno al tavolo, Stein e Miriam si sedettero uno di fianco all'altra.

«Mi dispiace avervi fatto venire di nuovo in riunione dopo poche ore, ma Miriam ha qualcosa da dire»

La ragazza si riprese dai suoi pensieri e cercò di isolarsi dagli altri: aveva paura di sentire cosa pensassero davvero di lei. Prese coraggio e iniziò a parlare.

«Sono andata alle rovine. Poco prima di andare via, ho incontrato una serie di persone che hanno detto di avere informazioni per noi, luoghi in cui potrebbero risiedere i membri dell'ordine. Arriveranno fra qualche ora, immagino»

«C'è altro, vero?» chiese uno dei maestri che Miriam aveva visto solo di sfuggita, lei annuì.

«Alle rovine... ho incontrato Mark»

Ci provò davvero a isolarsi, ma sentì comunque paura, inquietudine, sfiducia, anche se in forza minore rispetto al solito.

«Vai avanti» disse Soraya.

«Io e Selian crediamo che la sua presenza lì voglia dire che vuole qualcosa dalle rovine, sarebbe più sicuro spostarsi lì che rimanere in città, mettendo a rischio gli abitanti»

«Cosa voleva Mark? Cosa ti ha detto?»

Miriam rabbrividì alle parole di Mike, non un brivido empatico ma tremendamente vero.

AtladWhere stories live. Discover now