Capitolo 21 ~ La vita riprende (seconda parte)

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Aprì gli occhi e si richiuse al mondo. Sarebbe finita al rogo di questo passo. No, avrebbe incenerito lei gli altri, ma non voleva uccidere ancora.

«Sì. Dovrò tornare da sola a un mondo che non mi crederà mai.»

«Non da sola.»

Aliat la guardò qualche istante, poi continuò: «Aickley vuole tornare a casa. La sua ferita non si è rimarginata del tutto e non parlo di quella fisica.»

«Perché non tu?»

«Due ragioni. Uno: sulla Terra sono un mercenario, finirei, e finiresti, nei guai. Due: ho bisogno di qualcuno qua che attivi un portale. Non mi fido a spiegarlo a qualcuno, non voglio mandare in giro questa informazione per Atlad. Devo poi disattivarlo. A te spiegherò come funzionano e disattiverai l'altro.»

Miriam si rassegnò all'idea di dover tornare a casa.

«Vado a parlare con Aickley.»

«Non dirgli tutto. Fallo solo quando siete di là. Non sei la sola a percepire i sentimenti e sensazioni altrui.»

Miriam si alzò dal tavolo. Tornare a casa voleva dire dover affrontare tutto. La sua vita era andata in mille pezzi, non esisteva più. Suo padre era morto? Sarebbe tornata a casa in mezzo al nulla? Come avrebbe spiegato la lontananza o la nuova Miriam? Camminava per i corridoi, nuotando attraverso i dubbi e le paure, diretta verso la camera di Aickley. Voleva parlargli subito, doveva accettare quella situazione il prima possibile. Arrivò davanti alla stanza di Aickley e bussò. L'uomo aprì la porta quasi subito e sembrò sorpreso.

«Miriam?»

«Possiamo parlare?»

Aickley annuì e si fece da parte per farla entrare. La stanza non era molto diversa da quella che usava lei, tranne che era più in ordine.

«Siediti» le disse con dolcezza e Miriam si sedette sul letto, Aickley rimase in piedi a osservarla. Attese paziente per qualche attimo che lei parlasse, finché domandò: «Tu vuoi tornare sulla Terra?»

Si guardarono in silenzio qualche istante. Aickley annuì.

«Sì. Questo posto non fa per me. Io poi ci sono finito per caso, mi ci hanno portato, ricordi?»

«Anche a me.»

«Non è la stessa cosa. Tu sei una strega, una maga, fai parte della magia.»

«Ma non di questo mondo.»

Miriam disse quelle parole con un sussurro, come a specificare l'ovvio.

«Sì, invece. Guarda come hai affrontato il deserto, tu sei-»

«-la compagna di Mark» lo interruppe lei. «E non cambierà, lo sento. Lo so. Tra l'odio di Mike e i dubbi degli altri, io non resisto. Avranno sempre più domande, sempre più sospetti che diventeranno timori e infine vera e propria paura, odio. Mi temeranno, non mi accetteranno anche se non dovessi mai e poi mai impicciarmi nei loro affari. Mi braccherebbero.»

Aickley si sedette di fianco a lei.

«Perché dovrebbero farlo? Sei il loro eroe.»

«Sono un pericolo. Il mio potere non fa che crescere, diventa sempre più forte. E io non voglio più combattere.»

«Miriam, cosa stai cercando di dirmi?»

Miriam aggrottò la fronte e chiuse gli occhi, si morse le labbra e infine disse: «Torniamo a casa? Sulla Terra?»

Aickley le strinse la mano che la ragazza teneva appoggiata sulla gamba.

«Immagino tu sappia come fare. Non ti conviene resistere finché non viene Selian?»

«Selian potrebbe impiegarci anni e io devo tornare.»

Aickley sospirò.

«Tornare in un posto in cui non hai più nulla? È questo che vuoi? Non so perché, ma sei sicura? Per carità, non ti lascerei da sola, però lì c'è solo dolore per te.»

«Anche qui. Da quando ho afferrato la mano di Mark, ho segnato il mio destino. Non ho fatto nulla di male in fondo, volevo solo conoscerlo. Ma... »

Miriam si bloccò. Si spostò i capelli dal viso e poi continuò: «Mia madre vive in Inghilterra. Immagino di poter andare da lei.»

Aickley annuì. «Vediamo di organizzare le cose, Aliat credo possa aiutarci.»

Miriam abbassò la testa. Non aveva voglia di pensarci, non voleva lasciare Atlad. Era un esilio forzato, un esilio che lei stava solo anticipando prima che lo facessero gli altri. Lasciò che Aickley le spiegasse chi era e cosa fosse successo, ma lei riusciva a cogliere solo frammenti.

«Ok, dai. — disse Aickley — Parliamone dopo. Possiamo anche non parlarne proprio. Va' a riposare.»

Miriam si alzò senza rispondere, diretta verso camera sua.

***

Quattro figure si radunarono intorno a due colonne di pietra. Aliat le aveva spiegato cosa avrebbe dovuto fare una volta dall'altra parte, ad Aickley aveva dato alcuni dati per recuperare alcuni conti in banca e consegnato delle chiavi di vari appartamenti con relativo indirizzo.

Soraya stava osservando affascinata le due colonne che avevano riesumato dalle rovine. Attorno al fusto erano incisi dei simboli che le avvolgevano nella loro interezza, le scanalature erano coperte da un materiale trasparente per permettere al plasma di passare come se fossero dentro a dei tubi.

«Incredibile» sussurrò.

«Una volta di là, state attenti. Non posso darvi armi di questo mondo, ma ricordatevi cosa dovete fare. Negate sempre, non ricordate nulla da quando siete spariti a oggi, non fatevi sfuggire una parola che riconduca a questo mondo o alle persone incontrate qui. È la via più facile, del resto non ci sono prove che portino qui. Dopodiché — Aliat aprì uno sportellino su un lato della colonna — dovete togliere questo cristallo da entrambe le colonne. Se riusciste a distruggerle sarebbe meglio, in ogni caso nascondete i due cristalli, non cercate di distruggerli di là, rischiano di esplodere se lo fate senza aiutarvi con la magia.»

Miriam e Aickley annuirono. Elil si avvicinò alla ragazza, lei si sentì morire al pensiero di abbandonare il suo grifone. Era riuscita in qualche modo a spiegare e lui aveva capito. Lo abbracciò ed Elil le si strusciò sul viso, facendo il suo strano verso. Infine gli diede un bacio sul becco e lui si allontanò. Aliat estrasse una specie di telecomando dalla tasca con un piccolo schermo, digitò qualcosa e, tra le due colonne, apparve il passaggio che li avrebbe portati sulla Terra. Soraya abbracciò Miriam.

«Vorrei che rimanessi.»

«Anch'io, ma non posso.»

«Lo so.»

La strega dell'acqua le diede un bacio in fronte.

«Se in qualche modo dovessi tornare qui, ti accoglierei sempre.»

Andò verso Aickley e avvinghiò anche il suo collo.

«Buona fortuna.»

«Ce la caveremo.»

Aickley e Miriam si portarono davanti al passaggio, da cui potevano vedere la città distrutta. Aickley attraversò.

«Ti aspetto dall'altra parte.»

Miriam attese qualche secondo, poi sentì parlare Aliat.

«Per quanto vale, mi dispiace.»

La ragazza si voltò a guardarlo. Aveva la testa inclinata di lato, incapace di alzare lo sguardo.

«Lo so» rispose Miriam, prima di girarsi e attraversare anche lei il portale, prima che venisse richiuso per sempre.

AtladWhere stories live. Discover now