Capitolo 13 ~ Il Damnat (seconda parte)

4 1 0
                                    

«Difficile che qualcuno si inoltri fin qui nel Damnat, io sono Selian. Chi è la signorina tanto coraggiosa con cui ho l'onore di parlare?»

Non sembrava la stesse prendendo in giro e le lasciò la mano non appena smise di parlare.

«Miriam»

«Oh, l'invocatrice del fulmine? Soraya mi detto che sei parecchio promettente, non è da tutti modificare il tempo atmosferico»

L'uomo le sollevò il viso dolcemente per osservarlo meglio. L'ombra della preoccupazione oscurò i suoi occhi penetranti.

«Cos'hai? La tristezza non si addice a una condottiera»

«Condottiera? Io non sono una condottiera» rispose Miriam chiedendosi perché gli avesse permesso di avvicinarsi così tanto.

«No? Eppure hai la luce negli occhi di chi è pronto a sguainare la spada per difendere ciò che le è caro»

La ragazza si rabbuiò e si rinchiuse a guscio, distogliendo lo sguardo dall'uomo.

«La persona per la quale avrei dato la vita l'ha invece tolta a chi volevo bene... se sguainassi la spada sarei capace di tagliare la stessa mano che la regge»

«Perché?»

La ragazza guardò l'uomo in piedi davanti a lei.

«Non credo di aver capito»

Lui si sedette di nuovo sull'erba e la fissò con uno sguardo che sembrava trafiggerla.

«Perchè lo avrebbe fatto. Ti odia forse? Vuole farti soffrire?»

La ragazza guardò il demone chiedendosi cosa la spingesse a fidarsi e finì col ricordarsi che 'Selian' era il nome del demone che aveva promesso di aiutarli.

«Secondo Eoin no. Lui... no, non credo che Mark mi odi o avrebbe ucciso Stein altrimenti. Perché mi aiuti? Perché sei qui?»

«Perché non dovrei farlo? Alla tua seconda domanda, all'alba attaccheremo un villaggio che alcuni criminali usano come sede, liberando gli abitanti e ottenendo un comodo avamposto militare. Questo posto mi aiuta a rilassarmi e a sviluppare nuove tattiche»

La ragazza si sedette davanti a lui incrociando le gambe, decisa a fidarsi, del resto avrebbe sempre potuto folgorarlo se l'avesse attaccata. Una piccola lucina si adagiò sulle sue gambe, riscaldandole il cuore.

«Io non posso combattere contro di lui, non posso odiarlo... non ci riesco»

«Ovvio, è la persona che ami, probabilmente tendi a perdonargli tutto. O forse c'è dell'altro?»

«E cosa potrebbe esserci d'altro? Ha ucciso Frey!»

«Sai che il nome Mark Veil é associato a un paio di vecchie storie? In tutte queste favole, Mark è un generale che, preso dalla pietà, non uccide una bimba che sarà poi causa della tragedia che ha causato la fine dell'antica civiltà. Se ci fosse un fondo di verità allora forse i suoi atti sono la conseguenze di qualcos' altro»

«Come fai a sapere di Mark?»

«Sei qua dentro già da tre giorni, è stata Soraya a parlarmi di Mark, fra poco verremo risvegliati entrambi»

Miriam abbassò totalmente le difese, decidendosi a fidarsi del tutto.

«Che altre ragioni avrebbe potuto avere?»

«Soraya mi ha detto che Frey aveva dei problemi di cui non vi ha parlato. Inoltre ha detto una cosa interessante: gli ha parlato. Gli ha riferito qualcosa prima che lui agisse»

AtladWhere stories live. Discover now