Capitolo 21 ~ La vita riprende (prima parte)

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Il vento soffiava, agitando i suoi capelli che si erano allungati molto in quei mesi; non ci aveva mai fatto caso prima. Miriam si scostò i capelli dalla fronte, fermandoli dietro l'orecchio.

«Sai, dopo la battaglia Aliat è cambiato. Cioè, non è che posso dirlo propriamente, ma sembra aver perso tutto.»

Era seduta sulla sabbia e guardava davanti a sé. Elil era accanto a lei, sdraiato all'ombra.

«Era strano.»

Nessuno si era ancora reso conto di cosa fosse successo. Aliat guardò Miriam e con un fischio richiamò Deimos che afferrò il corpo di Stein mentre l'uomo prese quello di Mark.

«Di' che è sparito, scomparso, che il corpo non c'è più. Più tardi ti spiego.»

Si fidò e Aliat scomparve.

«Vi ha portati qua. Ha protetto questo luogo e le rovine. Non mi ha spiegato, mi detto come trovarvi e basta. Sono certa debba dirmi altro, ma ora non è il caso di rompergli le scatole. Io... noi stiamo distruggendo le cellule rimaste. Chi era sotto il suo controllo è stato liberato, gli altri non credevano.»

Si alzò in piedi e si tolse la sabbia di dosso. Elil si stiracchiò.

«Devo andare» disse mesta.

Voltò le spalle alle tre tombe protette dall'ombra delle palme e si diresse verso la polla d'acqua. Guardò il centro dell'oasi in cui Aliat aveva evocato una colonna decorata, simulacro della battaglia che fu, troppo piccola e repentina per essere ricordata come epica, troppo importante per essere dimenticata.

«Sei un'idiota. Tutto ciò che hai fatto è andato distrutto, è rimasto solo Aliat, ma anche lui è distrutto. Combatte contro la corruzione, Soraya ha faticato a convincere i guaritori a curarlo. E perché? Cosa volevi ottenere?»

Pianse.

«Saremmo insieme, ora.»

Elil strusciò il suo viso contro quello di Miriam e le fece le fusa, lei gli accarezzò il becco.

«Idiota.»

Salì in groppa ad Elil. Non voleva tornare, non voleva litigare ancora con Mike, non voleva sentirsi dire ancora che era colpa sua. Uscì dalla protezione creata da Aliat, una cupola che rendeva impossibile, se non a pochi, l'avvicinarsi a quel piccolo cimitero. L'aria le sferzò il volto e smise di pensare.

***

 Aliat la stava aspettando nel cortile. Le erano stati concessi diversi privilegi, tra cui il poter entrare direttamente attraverso la cupola. Del resto non potevano impedirglielo in nessun caso e, dopo che aveva ucciso Mark, non avevano motivi per dubitarne. Saltò giù da Elil e Aliat si avvicinò loro.

«È un alfa.»

«Cosa?» chiese Miriam.

«È un alfa. Elil intendo. I grifoni si radunano in branchi, ogni branco ha un capo. Elil lo è, o lo deve diventare. Per questo ha scelto te.»

Miriam arrossì. Sentirlo parlare era raro, in quel caso le aveva addirittura fatto un complimento, almeno le sembrava.

«D-davvero?»

«Dobbiamo parlare.»

Lo immaginava. Era qualche giorno che sentiva dovesse dirle qualcosa, ma lui non ne trovava mai il coraggio. Forse la breve scomparsa di Nynas del giorno prima, seguita da quella di Deimos qualche ora dopo, lo avevano convinto. Era andata all'oasi sperando di trovarli là, ma non c'erano. La loro discussione venne interrotta da Mike che arrivò con un passo pesante impossibile da non sentire. Miriam scosse la testa come per chiedere aiuto.

AtladWhere stories live. Discover now