Capitolo 9 - Parte 2

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«L'amore», sussurrai. «Vorrei un bacio dato per amore.» Sollevai lo sguardo e incontrai gli occhi scuri di Erion. «Coraggio, prendetemi in giro, adesso.»

Lui non sembrò averne intenzione, piuttosto aveva l'aspetto di uno a cui avessero appena detto che il sole non sarebbe mai più sorto, sprofondando il mondo in un'eterna e gelida notte.

Si alzò, allontanandosi dal caminetto per versarsi di nuovo da bere.

«Sapete, l'amore è un lusso che non tutti possono permettersi», disse cogliendomi di sorpresa.

Mio malgrado, sapevo che aveva ragione.

«Io, per esempio, non me lo potrò mai permettere...» sospirai, pensando alla mia assurda situazione.

«Perché dite così?»

Lo guardai. «Nella migliore delle ipotesi la mia reputazione è rovinata perché a corte pensano che sia stata a letto con voi. Nella peggiore finisco nel letto del Re.»

«Mi rallegra sapere che rappresento la migliore delle ipotesi nella vostra visione catastrofica del futuro.»

«Non è divertente», lo rimproverai.

«Non era mia intenzione esserlo. Comunque non mi preoccuperei per la vostra reputazione. Essere stata a letto con un Principe non fa che accrescere il vostro 'valore' come compagna.»

Aggrottai le sopracciglia. «Come sarebbe a dire? Il fatto di essere stata deflorata da un reale è un vanto?»

Erion sogghignò. «Potete scommetterci. I nobili pensano che sposando le amanti dei Principi o dello stesso Re possano acquisire favori e ricchezze. A nessuno importerà che voi siate stata con me quando vi vorranno chiedere in sposa.»

Quella rivelazione avrebbe dovuto darmi sollievo, invece mi faceva venire voglia di gridare contro tutti gli individui di sesso maschile. Le mogli non erano che mezzi per raggiungere il fine più alto di accrescere il proprio ego e la propria ricchezza.

«Se ne accorgeranno la prima notte di nozze che la nostra relazione non è reale. Cosa farebbero in quel caso?»

«Non so rispondervi, ma possiamo ovviare al problema facendo sesso per davvero.»

«Smettetela!»

Erion scoppiò di nuovo a ridere. Si divertiva davvero troppo a prendermi in giro, tuttavia non potevo certo negare che la sua compagnia fosse più piacevole di quanto mi fossi aspettata.

«Che ne dite di riposare un po'?» suggerì prendendo un ultimo sorso dal suo bicchiere.

Annuii e mi alzai, guardandomi intorno nella stanza. A parte il letto e un paio di poltrone, l'unica superficie in cui fosse possibile dormire era il pavimento, magari sul tappeto...

«Se avete una coperta posso sistemarmi sul tappeto», proposi, sperando che mi avrebbe concesso almeno un cuscino.

«Volete dormire sul pavimento? Cosa siete un cane?»

Arrossii. «Dove dovrei sistemarmi? Le poltrone sono troppo piccole!»

«Sul mio letto, ecco dove.»

Indietreggiai, sollevando le mani davanti a me. «N-non... i-io.»

Mi si avvicinò e mi prese per le spalle. Fu un tocco delicato, ma il solo contatto diretto con lui mi fece sussultare in preda al panico.

«Prima che vi venga una sincope», disse spostandomi verso il letto, «sappiate che vi sto offrendo il mio letto e non intendo aprirvi le gambe.»

Le mie guance andarono a fuoco a causa della sua affermazione e stavolta nemmeno la fioca luce del camino poté nascondere il mio rossore.

«Dovete fidarvi di me, Aria. Penso di meritarmelo, no?»

La Fiamma di BellarisWhere stories live. Discover now