Capitolo 10 - Parte 1

1.2K 82 20
                                    

Erion

Ariadne dormiva già da un po' quando, finalmente, mi decisi ad andare a letto.

Calmare i bollenti spiriti dopo averla avuta così vicina a me, con la sola sottoveste addosso, mi aveva messo a dura prova.

Non avevo calcolato questo effetto collaterale, quando le avevo proposto di dormire nel mio letto. Forse avrei fatto meglio a farle tenere il vestito o a mandare qualcuno a prenderle una veste da camera.

Restai in piedi accanto al materasso a osservarla mentre dormiva tranquilla avvolta nelle coperte, i capelli che formavano un ventaglio di fuoco sul cuscino.

Mi tolsi pantaloni e camicia e indossai una veste da notte.

Non osavo dormire nudo come al mio solito perché, se si fosse svegliata durante la notte, Ariadne avrebbe di sicuro avuto un attacco isterico e si sarebbe fiondata fuori dalla stanza semisvestita, anche a rischio di precipitare nella trappola di mio padre.

Non potevo permetterlo.

«Erion...»

Mi voltai verso Aria e la trovai a fissarmi con i suoi grandi occhi verdi.

«Dite.»

«Perché lo fate?»

«Cosa?»

«Questo. Insomma, cosa importa a un Principe se una fanciulla viene sedotta dal Re? Perché vi importa la mia sorte?»

Non sapevo bene cosa risponderle, perché non ero in grado di spiegare l'impulso che, la prima volta, mi aveva spinto a farla venire nelle mie stanze.

«Sei cara a Lady Theodora e lei è cara a mio fratello. So che le si spezzerebbe il cuore se vi accadesse qualcosa», tentai.

«Ah...» Ariadne sembrò un po' delusa da quella risposta, ma non replicò. Appoggiò invece la mano sotto la guancia, sistemandosi sul cuscino, e chiuse di nuovo gli occhi.

La fissai, studiandone ogni particolare del viso, dalla pelle chiara alle efelidi che le punteggiavano le guance. Le labbra rosa e la forma adorabile del suo naso.

Il Re sarebbe in grado di distruggerti.

Mi sporsi verso di lei e socchiusi gli occhi, sfiorandole le labbra con le mie.

Sapevano di dolcezza, di innocenza, di qualcosa che andava preservato.

Non gli permetterò di toccarti.

Quella ragazza era come una fiamma. Bellissima, luminosa e altrettanto imprevedibile.

Non avrei lasciato che il Re facesse a lei ciò che aveva fatto a Isabella.

Ariadne

Quando mi svegliai, il mattino seguente, ero sola nella stanza del Principe.

Mi tirai a sedere di scatto, portandomi le lenzuola al petto come se ci fosse qualcuno a guardarmi e poi sbattei più volte le palpebre.

Avevo dormito nello stesso letto di Erion.

Lui mi aveva spogliata e accarezzato la pelle nuda. Mi aveva visto come nessun altro uomo mi aveva mai vista, con solo la sottoveste addosso.

Avevo desiderato che mi baciasse, che mi toccasse ancora, che mi parlasse con quella dolcezza che, per la prima volta da tanto tempo, mi aveva fatta sentire al sicuro.

Sentii le guance scaldarsi.

Cosa mi era successo? Che fine avevano fatto tutte le mie regole, il senso della decenza, le difese che mi ero costruita attorno per sopravvivere a un ambiente ostile come quello?

La Fiamma di BellarisWhere stories live. Discover now